L’ukulele di Rino Gaetano è stato restituito alla Provincia di Crotone

L’ukulele del cantautore crotonese, Rino Gaetano, è tornato in possesso della Provincia di Crotone, legittimo possessore.

Il prezioso strumento, infatti, era stato affidato alla Fondazione ‘Una casa per Rino’ che avrebbe dovuto esporlo in un’apposita struttura dedicata al cantautore crotonese nella quale ospitare anche giovani talenti musicali e, nel corso di un incontro nella Provincia di Crotone, è stato restituito dalla reggente della Fondazione, Giusy Regalino, al presidente Nicola Artese.

All’incontro, presenti anche Maria Teresa Sussurellu, moglie dell’on.Giancarlo Sitra, il presidente della Lega Navale di Crotone, Gianni Liotti, il maestro orafo Michele Affidato accompagnato da Antonio Affidato.

La riunione è stata propedeutica alla definizione di un itinerario condiviso che abbia quale obiettivo quello di mettere a fruizione collettiva e culturale l’ukulele di Rino Gaetano. Giusy Regalino ha ricordato e sottolineato che il prossimo 2 giugno ricorrerà il quarantesimo anno dalla scomparsa del cantautore crotonese, e, per questo, i presenti alla riunione hanno concordato di organizzare una conferenza stampa per presentare alla città il progetto che prevede la collocazione dell’ukulele presso la sede della Lega Navale di Crotone.

L’ukulele, dunque, sarà esposto negli spazi della Lega Navale di Crotone, il cui spazio espositivo, e in particolare la bacheca di alloggiamento, sarà curata e realizzata dal Maestro orafo Michele Affidato.

«L’intento – si legge nella pagina FB della Provincia di Crotone – è quello di completare il percorso museale tematico all’aperto dedicato a Rino Gaetano, arricchendo così ed implementando gli spazi urbani, già connotati dalle testimonianze dedicate all’artista ed oggetto di visita e frequentazioni costanti da parte della cittadinanza e dei turisti. Un percorso tematico che, partendo dalla casa natale del cantautore crotonese, prosegue in Piazzetta Rino Gaetano, dove la Fondazione ha collocato la statua di Rino, realizzata dalla stessa e dalla Provincia di Crotone, conduca direttamente allo strumento musicale dell’artista esposto nei locali della Lega Navale. Un percorso tematico inserito in un luogo di naturale attrattiva turistica e di passeggiata dei cittadini crotonesi della provincia e dei turisti, così attraente per la vicinanza al mare e la prospiciente il porto turistico».

«In questa direzione – continua il post su Facebook – si è determinato di predisporre e proporre un protocollo d’intesa tra l’Amministrazione Provinciale e la Fondazione per il coordinamento delle attività finalizzate alla realizzazione della “Casa Museo” in memoria del cantautore crotonese, una serie di iniziative capaci di coinvolgere, anche in partenariato, altri protagonisti privati, maestranze, associazioni e professionalità già interessate e pronte a dare il loro contributo nella valorizzazione dell’Ukulele in kermesse di livello internazionali. Il tutto orientato a esaltare le eccellenze crotonesi, in primis la figura del cantautore Rino Gaetano, e ad organizzare in Italia e nel mondo una pregevole attrazione culturale ai fini di un concreto accrescimento dell’offerta turistica calabrese». (rkr)

 

Il sindaco Vincenzo Voce vuole esporre l’ukulele di Rino Gaetano

Rendere, ulteriormente omaggio, alla memoria di Rino Gaetano, esponendo a Palazzo di Città, il suo ukulele. È la richiesta che il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha fatto al presidente f.f. della Provincia di Crotone, Vincenzo Lagani.

La richiesta da parte del primo cittadino arriva in quanto, diversi anni fa, la Provincia di Crotone aveva acquistato l’ukulele di Rino Gaetano e dato in custodia alla Fondazione Una Casa per Rino.

Il sindaco Voce, infatti, ha ricordato che «nei prossimi giorni Poste Italiane emetterà un francobollo dedicato ad uno dei figli più illustri di questa terra: Rino Gaetano» e che «sarebbe particolarmente doveroso rendere ulteriormente omaggio alla sua memoria se, come iniziativa collaterale, potesse essere esposto nel palazzo di Città , il suo famoso ukulele che sappiamo essere divenuto, a suo tempo, proprietà di codesta amministrazione».

«Una iniziativa che, naturalmente – ha spiegato Voce – potremmo proporre e patrocinare insieme. Tale evento costituirebbe, anche, l’occasione per verificare, insieme, l’opportunità di trovare una definitiva e degna collocazione di questo importante cimelio che ha caratterizzato la vita artistica di uno più grandi poeti dei tempi moderni».
«L’amministrazione comunale, sin d’ora – ha concluso – si rende disponibile al riguardo per mettere a disposizione una sede per ospitare l’ukulele». (rkr)

“Benvenuti a Crotone dove il cielo è sempre più blu”: il ‘benvenuto’ di Rino Gaetano a chi entra in città

Da ieri, chi entra a Crotone viene ‘accolto’ da una gigantografia alta 9 metri e largo quasi 8, del cantautore crotonese Rino GaetanoBenvenuti a Crotone, dove il cielo è sempre più blu.

Una idea davvero originale, nata dal cittadino Giovanni Monte, cultore di storia locale, e dell’Associazione ‘San Giorgio Lampanaro’, guidata dal presidente Mimmo Ruggiero che, grazie alla collaborazione e di alcuni privati (l’orafo Michele Affidato e la Arcuri Auto di Antonio Arcuri) che hanno fatto da sponsor per realizzare l’opera su pvc e farla installare poi sulla parete dell’edificio non solo per celebrare il cantautore, tragicamente scomparso nel 1980 in un incidente stradale, ma anche per dare un tocco artistico ai grigi palazzi delle case Aterp, che si incontrano percorrendo Viale Gandhi, all’ingresso della città.

La rielaborazione grafica, curata dal grafico pubblicitario Saverio Danese, è di una celebre foto di Rino Gaetano che fa l’autostop.

L’iniziativa, inoltre, ha ricevuto il plauso di Sandro Cretella, assessore al Decoro Urbano: «un bel segnale, quello dei residenti nel quartiere Lampanaro, che accogliamo come esempio di partecipazione alla vita cittadina».

«Le case non sono anonime – ha aggiunto – sono fatte di persone che le animano. La gigantografia che hanno installato, in collaborazione con privati, su una facciata di un palazzo non è solo un ricordo doveroso di Rino Gaetano.
È un ulteriore tassello verso quel cambiamento che tutti auspichiamo. Grazie». (rrm)

COVID-19 / Contro la paura, dai balconi sognano e sperano tutti con Rino Gaetano…

Roma, quartiere Appio Latino, ore 18. Dai balconi si affacciano centinaia di persone, forse migliaia, decise a scacciare la paura e l’incubo dell’autoisolamento. E parte un canto. Prima una sola voce, poi due, poi tre, poi mille. Il testo non è facile, ma tutti sembrano conoscerlo a memoria. “Chi vive in Calabria, chi vive d’amore, chi ha fatto la guerra, chi prende sessanta, chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro…”

L’urlo liberatorio è da brividi: “Ma il cielo è sempre più blu”. I caseggiati diventano le quinte di un gigantesco anfiteatro, i balconi i palchetti con la gente che si scambia abbracci e baci virtuali, anche con il vicino con cui magari aveva litigato prima del coronavirus per un televisore acceso in piena notte. Un’emozione senza fine, una stretta al cuore per chi palpita per qualsiasi cosa che richiami l’amata Calabria.

L’Italia si ritrova unità e stretta grazie a questo strepitoso inno di un genio calabrese, Rino Gaetano, il più discusso, irriverente, stravagante ed originale cantautore degli anni Settanta, divenuto un mito – come accade ai Grandi – dopo la sua morte.

Nella hit parade ideale dei flash mob antivirus, la canzone di Rino viene collocata al terzo posto, dopo l’inno nazionale e “Azzurro”, il capolavoro di Paolo Conte portato al successo da Adriano Celentano. Ha superato anche “Volare” di Mimmo Modugno che resta comunque la canzone italiana più popolare nel mondo.

Ci si interrogherà molto sul perché l’Italia del coronavirus si è ritrovata nella filastrocca ironica e un po’ dolente del cantautore calabrese. Sì perché la canzone, uscita nel 1975 agli albori degli anni di piombo del terrorismo, in realtà fustigava le ingiustizie, le discriminazioni, le ipocrisie della società italiana. “Ma il cielo è sempre più blu” era una considerazione tutto sommato rassegnata e amara: tanto, si diceva Rino, tutto resta com’è.

Oggi la rilettura che ne stanno dando milioni di italiani affacciati ai balconi di Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Catanzaro, Crotone, è ben diversa, è un inno alla speranza, la speranza che il cielo tornerà presto blu, anzi più blu. Rino ne sarebbe stato contento. (Sergio Dragone)