Dalla Regione ok per interventi contro il rischio idrogeologico

La Giunta regionale, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha approvato l’atto di indirizzo per la programmazione e la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e da erosione costiera e al ripristino della funzionalità delle opere esistenti.

Ma non solo. Nel corso della riunione, su proposta congiunta di Occhiuto e della vicepresidente Giusi Princi, è stato approvato il disegno di legge “disposizioni per il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni”, attraverso cui viene abrogata la legge regionale n. 15 del 2013. Si tratta di una legge strutturale e significativa dato che in Calabria la povertà educativa territoriale legata all’infanzia è uno dei gap da colmare: solo il 3% di bambini e di bambine usufruisce di asili nido o servizi educativi per l’infanzia.

L’obiettivo del disegno di legge, che consta di 28 articoli e che dovrà essere approvato in Consiglio regionale, è di definire il sistema integrato per conseguire la continuità del percorso educativo dallo zero ai sei anni, attraverso il potenziamento dei servizi di nido, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi per l’infanzia. Il fine è anche quello di consolidare e ampliare l’offerta del numero dei posti per il progressivo raggiungimento della copertura del 33% della popolazione nella fascia di età zero tre anni, così da ridurre il gap esistente con le altre regioni, attraverso la ridefinizione dei requisiti strutturali ed organizzativi.

È previsto, altresì, il miglioramento della qualità del sistema attraverso la formazione permanente di tutto il personale in servizio. Inoltre, il nuovo disegno di legge – che è stato condiviso con il tavolo di lavoro appositamente istituito presso il Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, nonché con l’Anci e gli ambiti territoriali sociali, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e d’integrazione – si propone di realizzare una governance di sistema tra Regioni, Comuni ed Ufficio scolastico regionale, con azioni di raccordo e collaborazione interistituzionale, in continuità del percorso già avviato con i Protocolli d’intesa sottoscritti tra Regione, Usr e Anci.

L’esecutivo, su indicazione dell’assessore regionale al lavoro e formazione professionale, Giovanni Calabrese, ha inoltre deliberato lo schema di Accordo per la realizzazione dell’intervento 1.1 riguardante il Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego. L’Accordo è da sottoscrivere tra l’Unità di missione per l’attuazione degli interventi Pnrr presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Mlps), la direzione generale delle politiche attive del lavoro del Mlps e la Regione Calabria.

Il Piano, finanziato con fondi del Pnrr per 10.593.900,48 di euro, più altri 55.485.315,98 di fondi ministeriali, è finalizzato al potenziamento dei Centri per l’Impiego per consentire un’efficace erogazione dei servizi per l’impiego e attività di formazione tramite il rafforzamento delle competenze del personale e tramite il potenziamento infrastrutturale.

La Giunta ha poi approvato una serie di delibere dell’assessore all’agricoltura, Gianluca Gallo, tra cui lo strumento di programmazione ponte con il nuovo programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della forestazione e per la gestione delle foreste regionali per l’anno 2024. Lo stanziamento finanziario ammonta a 156 milioni di euro, di cui 100 milioni di risorse statali e 56 milioni di risorse regionali.

Deliberato anche il programma forestale 2024/2044 elaborato dalla Uoa politica della montagna, foreste, forestazione e difesa del suolo.

Infine, sempre su indicazione di Gallo, la Giunta ha provveduto alla nomina di cinque componenti del Comitato tecnico-scientifico dell’elaioteca regionale “Casa degli oli extravergini d’oliva di Calabria”, individuati tra coloro che hanno partecipato alla manifestazione d’interesse della Regione Calabria. (rcz)

Rischio idrogeologico, Straface (FI): «Implementare la progettazione della manutenzione del territorio»

«Quanto accaduto la scorsa notte, con poche ore di abbondanti precipitazioni che hanno causato allagamenti e disagi in buona parte della città, ancora una volta dimostra come il nostro sia un territorio fragile che ha bisogno di interventi di tutela e mitigazione del rischio idrogeologico. I progetti ci sono, bisogna implementare e operare per mettere in sicurezza il territorio».

Queste le dichiarazioni dell’ on. Pasqualina Straface Presidente della Terza Commissione Regionale Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative.

«Da interlocuzioni con il Commissario governativo al dissesto idrogeologico il comune di Corigliano-Rossano è convenzionato per tre interventi che riguardano la mitigazione del rischio idraulico mediante la realizzazione di una vasca di laminazione in località Santa Croce, per un importo finanziato di €2.019.250,00; un intervento sui fiumi Fosso Cannata, per un importo finanziato di €1.970.000,00; interventi sui bacini acqua del Fico e Fellino, con importo finanziato di €2.708.750,00. Le convenzioni di questi tre importanti interventi sono state firmate nel 2018, ed è fondamentale che da parte dell’amministrazione comunale si acceleri negli adempimenti e nella realizzazione. Va sottolineato poi come grazie all’ intervento della Regione Calabria , che ha operato con Calabria Verde nella pulizia dei torrenti,si siano potuti ridurre in parte i rischi e le criticità. Quello del dissesto idrogeologico è un problema che va affrontato in maniera decisa, e come Regione Calabria offriamo la massima disponibilità e tutto il supporto necessario per mettere in sicurezza il territorio ed evitare che si creino situazioni pericolose per i cittadini». (rcs)

Mammoliti (PD): Terremoto in Turchia sollecita azioni e riflessioni su fragilità della Calabria

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come «il devastante terremoto avvenuto in Siria e Turchia sollecita un’appropriata  azione sul da farsi per affrontare con la giusta determinazione i rischi legati  alla fragilità del territorio e del modo di costruire in Calabria».

«La nostra  regione – ha spiegato – è soggetta ad elevato rischio sismico, idraulico, maremoto, incendi.  Il 100% dei comuni calabresi è ad elevata pericolosità sismica. Per tale  ragione sarebbe auspicabile attivare da parte del governo regionale un  lavoro di coordinamento al fine di verificare e utilizzare le tantissime risorse  disponibili. Bisognerebbe promuovere un vero e minuzioso lavoro attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori competenti in una dedicata cabina di regia per realizzare un apposito censimento individuando le  priorità di intervento».

«Occorre dare attuazione e concretezza – ha evidenziato – a provvedimenti legislativi che sono stati a volte svuotati e a volte inattuati  come il Piano casa, il Contratto di fiume e di costa, il consumo di suolo zero  per fare degli esempi se si vuole realmente dare impulso ad una seria ed  efficace pianificazione urbanistica e territoriale per mettere in sicurezza dal  rischio sismico, l’intero patrimonio edilizio pubblico e privato abbastanza  vulnerabile. Solo agendo sul fronte della prevenzione, si potranno  scongiurare disastri che si potrebbero verificare».

«Non possiamo affatto sottovalutare – ha proseguito – che negli ultimi 350 anni più della metà dei terremoti  catastrofici, avvenuti in Italia, si sono registrati in Calabria con la perdita di  oltre 200.000 vittime oltre ai consistenti danni sociali ed economici. Per tale  ragione continuare a parlare della destinazione di ben 10 miliardi di euro per la costruzione del Ponte sullo Stretto, mi sembra una vera e propria strategia di  distrazione di massa rispetto alle reali priorità della Calabria».

«In tale direzione – ha concluso – mi attiverò per presentare un’apposita mozione in Consiglio  regionale».

Rischio idrogeologico, Valerio Donato: Comune preservi il territorio

Il consigliere comunale di Catanzaro, Valerio Donato, in una nota ha chiesto all’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nicola Fiorita, di assumere ogni iniziativa, utile al fine di preservare il territorio comunale.

«In una interrogazione presentata in data 18 gennaio – ha ricordato – ho chiesto, unitamente ai consiglieri Parisi e Veraldi, informazioni in ordine ad una molteplicità di finanziamenti destinati al Comune di Catanzaro, per la “mitigazione del rischio idrogeologico”, giacché la medesima richiesta formulata nel Consiglio Comunale non aveva ricevuto risposta dal sindaco e/o dall’assessore». 

«Al fine di dare risposta alla richiesta – ha detto Donato –, l’Assessore Scalise ha ritenuto, secondo una prassi davvero inconsueta, di rispondere pubblicamente, mediante una nota affidata ai mezzi di comunicazione di massa. E dinanzi ad una replica resa pubblica dai Consiglieri ha nuovamente replicato rendendo pubblica un elenco di interventi, per un importo di circa € 5.800.000, relativi agli interventi di Protezione civile; mentre, gli interventi relativi ai fondi per la mitigazione e riduzione del rischio idrogeologico non avrebbero una scadenza precisa e dovrebbero essere trasmessi con le modalità, di cui al Dpcm 27 settembre 2021, attraverso la piattaforma gestita dalla regione. Ed infine fondi per gli eventi alluvionali sarebbero subordinati al riconoscimento da parte della Regione e alle deliberazioni del Governo nazionale».

«Orbene, è vero che i finanziamenti – sempre destinati alla mitigazione del rischio alluvionale – sono connessi alla competenza ora della Protezione civile, ora dei Lavori Pubblici ora del Commissario di governo per il contrasto del disastro idrogeologico del territorio della Regione Calabria», ha proseguito Donato. 

«Senonché l’elenco al quale fa riferimento l’assessore Scalise – ha spiegato ancora – riguarda “soltanto” la protezione civile, come dallo stesso ammesso. Tuttavia, in primo luogo è per nulla vero che i finanziamenti per la mitigazione e riduzione del rischio idrogeologico non avrebbero una scadenza precisa. È sufficiente leggere l’art. 2, del Dpcm 27 settembre 2021 [citato dallo stesso Assessore] per avvedersi che entro 6 mesi dall’entrata in vigore dello stesso decreto le Regioni avrebbero dovuto procedere all’aggiornamento dei dati, relativi alle richieste di finanziamento già presentate». 

«In ordine ai finanziamenti – ha concluso – che il Comune di Catanzaro avrebbe potuto conseguire e il cui destino è ignoto, è sufficiente interrogare la piattaforma Rendis, nella quale confluiscono le diverse fonti di finanziamento per avvedersi che i finanziamenti complessivamente riservati al Comune di Catanzaro sono pari ad € 26.039.298,00». (rcz)

Dissesto idrogeologico, l’assessore Scalise risponde a Donato e Parisi: Nessun finanziamento perso

L’assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Scalise, ha risposto ai dubbi sollevati sul tema dai consiglieri comunali Valerio Donato e Gianni Parisi in merito agli interventi del dissesto idrogeologico.

«Nessun finanziamento è perso, gli interventi presentati dal Comune di Catanzaro per la mitigazione del rischio idrogeologico sono stati tutti regolarmente inseriti nella piattaforma regionale; alcuni già realizzati e altri in fase di integrazione e di aggiornamento», ha detto Scalise, aggiungendo che «è utile specificate che con il Dpcm 27 Settembre 2021, cui gli stessi fanno riferimento, non è stato stanziato alcun finanziamento, non essendovi riportati allegati di carattere finanziario. Piuttosto, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha regolamentato criteri e modalità  di  individuazione  degli interventi prioritari ai fini della successiva ammissione a finanziamento».

«Dal punto di vista burocratico, sono le singole Regioni a procedere all’aggiornamento dei dati relativi alle richieste di fondi per gli interventi sul dissesto idrogeologico. A tal proposito –  ha detto ancora Scalise – il Comune di Catanzaro ha provveduto anzitempo ad inviare diverse schede di intervento inserite regolarmente nella piattaforma ReNDiS (Repertorio Nazionale Difesa Suolo) ai fini dell’eventuale concessione di fondi. Sono stati finora oggetto di finanziamento un intervento, tramite il Patto per la Calabria, di cui alla DGR n. 355/2017, per l’importo di 1milione e mezzo; un altro con il Piano stralcio 2020 del Mite per 500mila euro circa e ulteriori due interventi per 1,9 milioni di euro tramite il Dpcm del 18 giugno 2021 Casa Italia».

«Inoltre, per alcuni casi – ha continuato – le attività sono state direttamente eseguite non dal Comune, bensì da altri enti attuatori. Se avessimo già avuto a disposizione i 25milioni di euro, a cui Donato e Parisi fanno cenno, sicuramente non ci sarebbero state ragioni ostative alla sottoscrizione di altre convenzioni per realizzare le azioni. Riguardo alla più ampia programmazione sul tema, posso garantire che è in corso una costante interlocuzione con il settore preposto dalla Regione Calabria, alla luce della recente ridefinizione dei criteri di priorità, al fine di concertare un eventuale aggiornamento delle altre schede già presentate o l’integrazione di nuovi interventi da inserire nella piattaforma ReNDiS».

«A breve – ha continuato – partirà lo studio per la formazione del master plan idraulico per la zona sud della città, in base al quale saranno definite le priorità degli interventi in base alle effettive necessità del territorio. Ribadisco – conclude l’assessore ai LLPP – che in conseguenza degli eventi meteorologici che si verificano periodicamente e delle specifiche circostanze che riguardano le aree a rischio, l’interlocuzione con la Regione Calabria non ha alcuna scadenza ed è sempre aperta per la puntuale definizione di ogni obiettivo».

La replica di Donato e Parisi

L’assessore Raffaele Scalise ha ritenuto di prendere posizione pubblica sull’interrogazione presentata dai sottoscritti, in ordine ai finanziamenti aventi ad oggetto gli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico.
E in una nota del 20 gennaio 2023 – dopo aver puntualizzato che per effetto del Dpcm richiamato nella nota non sarebbe stato stanziato alcun finanziamento, non essendovi riportati allegati di carattere finanziario – tenta di “rassicurare” l’opinione pubblica esponendo che nulla è perso e che sarebbero state presentate schede di intervento inserite nella piattaforma ReNDiS (Repertorio Nazionale Difesa Suolo), conseguendo finanziamenti per un importo complessivo pari ad € 3.900.000.

Un’attenta lettura dell’Interrogazione sopra richiamata, avrebbe concesso all’Ill.mo sig. assessore la possibilità di recepire che nessuno ha mai affermato che il sopra sopracitato DPCM abbia stanziato finanziamenti. L’interrogazione espone infatti che Il Comune di Catanzaro è stato beneficiario di un complessivo finanziamento, a fondo perduto pari ad  24.839.298,00 euro, giusta Dpcm 27 Settembre 2021.
E, per vero, un’attenta ricerca avrebbe fatto rilevare all’Assessore che i Provvedimenti richiamati nell’Interrogazione sono coronati da importanti allegati, i quali – là dove persistesse la difficoltà dell’Amministrazione a reperirli – saranno prontamente forniti.

L’Interrogazione indica, piuttosto, ben 23 atti con i quali sono stati finanziati, a favore del Comune di Catanzaro, lavori per un importo complessivo di € 24.839.298,00.

A fronte di tali finanziamenti, l’Ill.mo sig. Assessore da notizia che il Comune ha presentato schede progettuali per un importo complessivo di € 3.900.000 e che l’Ente non dispone dei finanziamenti di € 25.000.000.

Più che tentare di fare lezioni di modalità espressive, senza ben inteso riuscire nell’intento, dica piuttosto l’Ill.mo Sig. Assessore se gli atti citati nell’Interrogazione e con i quali si finanziano opere per € 25.000.000 sono inesistenti oppure dica se, quali e perché sono stati persi i relativi finanziamenti. (rcz)

Rischio idrogeologico, interrogazione di Donato e Parisi al sindaco Fiorita

I Consiglieri comunali di Catanzaro, Valerio Donato e Gianni Parisi, hanno interrogato il sindaco Nicola Fiorita per sapere dello stato attuale di un complessivo finanziamento, a fondo perduto, pari ad € 24.839.298,00 destinato ad interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico.

Il finanziamento è stato oggetto di Dpcm 27 Settembre 2021 pubblicato in G.U. n. 272 del 15-11-2021. I Consiglieri comunicano che, sebbene si sia richiesta informazione in ordine allo stato dei finanziamenti, nell’ambito dei lavori del Consiglio Comunale tenutosi in data 12 gennaio 2023, la Giunta ed il Sindaco non hanno reso all’Organo di indirizzo politico alcuna notizia, in virtù della mancata indicazione puntuale degli elementi identificativi degli atti relativi ai suddetti finanziamenti. Il provvedimento agevolativo riguarda 23 interventi per i quali il Comune di Catanzaro aveva presentato istanza e relative schede progettuali ammesse al finanziamento.

Gli interventi, sparsi su tutto il territorio cittadino, prevedono opere di Messa in sicurezza di sedi stradali, Regimentazione idraulica di acque bianche, Regimentazione di acque piovane e salvaguardia dei fabbricati Catanzaro centro storico, Rimozione e ripristino di canali esistenti, Mitigazione rischio idrogeologico, Raccolta acque bianche, Consolidamento sedi stradali.

La mancata esecuzione delle opere ivi previste potrebbe costituire grave pregiudizio – oltre che per l’Amministrazione comunale, anche e soprattutto – per la Comunità dei cittadini, i quali hanno sopportato le gravi lesioni prodotte dai fenomeni alluvionali, verificatisi nel mese di dicembre 2022.

I Consiglieri Donato e Parisi, rivolgendosi al Sindaco, chiedono di sapere: se i finanziamenti elencati nel provvedimento agevolativo sono ancora efficaci e, dunque, il Comune di Catanzaro potrà avvalersi dei relativi importi concessi dalle Autorità preposte; se, in caso di perdita di tutti o parte dei suddetti finanziamenti, è rinvenibile la causa del nocumento subito dal Comune di Catanzaro; la mancata esecuzione delle opere di cui ai finanziamenti ammessi a favore del Comune di Catanzaro può costituire concausa dei gravi danni alluvionali subiti dalla Città di Catanzaro e dai Cittadini, per effetto degli eventi straordinari verificatisi nel mese di dicembre 2022. (rcz)

SENZA CURA LE FIUMARE DELLA CALABRIA
SERIO ALLARME RISCHIO IDROGEOLOGICO

di EMILIO ERRIGO – Il territorio montano, collinare, della pianura e costiero della Calabria è considerato vulnerabile dal pericolo alluvioni e inondazioni invernali.

Stante all’ultimo Rapporto redatto dall’Ispra, la Calabria è indicata quale Regione d’Italia a più alto rischio alluvioni, pari al 17,1 % su un area di 2604,9 Kmq, riferita a un totale di Kmq 15222.

Le repentine variazioni climatiche durante la stagione invernale e le naturali improvvise avverse condizioni meteorologiche, possono originare la caduta di piogge insistenti in grande, straordinaria ed eccezionale quantità di millimetri di acqua causando enormi difficoltà.
La preventiva messa in sicurezza degli argini, la bonifica dei greti e manutenzione periodica dei letti ghiaiosi o sabbiosi, delle centinaia di Fiumare presenti nella Regione Calabria, non sono atti amministrativi discrezionali, come se si trattasse di un optional lasciato alla libera scelta Autorità regionali e organi tecnico-amministrativi competenti.

Le tante tragedie umane e i tanti disastri ambientali, che storicamente si sono verificate e registrate in Calabria e non solo, hanno portato morti e distruzioni, nelle aree golenali e in molti Comuni litoranei e montanti, confinanti con le Fiumare che sfociano nel Mare Tirreno e nelle acque dello Jonio, delle Regioni costiere più meridionali d’Italia, avrebbero dovuto fatto comprendere a tutti politici, amministratori e cittadini, la vera natura ed entità della minaccia incombente sulle popolazioni che abitano e lavorano in quei territori calabresi.

Le più devastanti e disastrose alluvioni e inondazioni del 1951- 1953 e le successive tragedie, alluvioni, inondazioni e disastri ambientali, verificatesi in Calabria e in altre regioni d’Italia, sono date e vittime da ricordare, commemorare e non certo da dimenticare. La costante vigilanza lungo tutto il percorso naturale delle bellissime, affascinanti, percorribili, esplorabili e godibili paesaggisticamente durante le altre tre stagioni estive per la Calabria, possono rivelarsi pericolose d’inverno.

Le Fiumare notoriamente originano dalle montagne della Sila, Pollino, Aspromonte e Serre, gli Appennini Calabresi, arrivando fino al mare della Calabria, una meraviglia della natura percorrerle a piedi quando sono a secco e asciutte d’estate e pericolose a volte d’inverno. Sono tantissimi i turisti provenienti da ogni parte del mondo, che praticano il trekking nelle Fiumare della Calabria e ne sono molto entusiasti.

Le costanti ispezioni tecnico-idrauliche, la bonifica e manutenzione periodica, credo che devono essere supportate da un adeguato impegno economico-finanziario programmatico pluriennale, da inserire in ogni legge di bilancio ed eventuali successivi decreti correttivi integrativi delle necessarie risorse finanziarie.

Non sono sicuramente da considerare atti di buona amministrazione, non avere cura o assicurare le preventive manutenzioni alle Fiumare, così come al territorio tutto della Calabria.

Oggi le nuove tecnologie da impiegare, sensori, visori diurni e notturni, per il monitoraggio e osservazione aerea (droni), se ben teleguidate da persone specializzate negli Istituti Its e le immagini decodificate e decifrate da professionisti Ingegneri Idraulici, Forestali e Architetti del Paesaggio competenti, riducono molto il rischio dei continui dissesti idrogeologici e i tempi tecnici, consentendo di intervenire tempestivamente prima che sia troppo tardi, lì dove i pericoli, le necessità e urgenze, lo richiedono necessario e immediato.

La manutenzione delle Fiumare e Torrenti è importantissima, con particolare riguardo a quelle che si immettono nel Mar Tirreno, Stretto di Messina e Mare Jonio, a partire dalle Fiumare Allaro, Catona, Gallico, del Torrente Annunziata, Calopinace, Sant’Agata, Menga, Armo, Valanidi I e II, Fiumarella, quelle di San Leo, Pellaro e Amendolea.

Basti ricordare la più recente che ha coperto di acqua e fango, il Borgo della Marina di Scilla Chianalea, la piccola Venezia, le tanto disastrose alluvioni di San Gregorio di Reggio, Africo, Caulonia, Bivongi, Badolato e tante altre causarono centinaia di morti e dispersi. Solo nell’abitato della frazione di San Gregorio oltre 14 morti, decine di dispersi, tantissimi feriti gravi con invalidità permanenti e distruzioni di case.

Peraltro ho rischiato seriamente di non essere ne concepito e nato nel 1957, perché nell’alluvione del 1953, che interessò l’abitato di San Gregorio, mio padre, mia madre, mio fratello maggiore Ettore di soli 10 anni, mia sorella Santina di 8, Antonino di 4 e Domenico di appena 1 anno, rischiarono di essere tutti travolti dalle acque impetuose come un fiume in piena esondate dalla Fiumara del Valanidi.

La loro salvezza fu grazie a un grosso tronco di vite di uva bianca, piantata davanti casa nostra quale pergola, per riparare dal sole la piccola antistante veranda, che giungeva fin quasi al tetto della loro casa fatto di tegole tradizionali, che consentì a mio padre e mia madre di riuscire con inenarrabili momenti di terrore di mettere in salvo prima tutti i 4 figli e poi in ultimo loro oramai sfiniti ma tutti felicemente salvi sul tetto della propria casa, allora situata sulla Via SS 106, proprio davanti la Chiesa di San Gregorio di Reggio Calabria.

Intervenire come si dice, “prima di subito”, a favore delle tante Fiumare della Calabria, non solo si deve ritenere un atto amministrativo necessario e urgente, ma consentirà di contenere l’impiego di ingentissime risorse umane e finanziarie, al verificarsi delle prevedibili future reiterate alluvioni, inondazioni, evitando, prevedendo e prevenendo, ogni rischio di disastri con evitabili perdite di altre vite umane in Calabria. (ee)

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, Docente universitario di Diritto Internazionale e del Mare, e di Management delle Attività Portuali, Consigliere Giuridico nelle Forze Armate] 

(La fotografia di copertina è di Carmine Verduci)

A Cirò Marina interventi da oltre 300 mila euro contro il dissesto idrogeologico

Sono oltre 300 mila euro la somma stanziata dalla Regione Calabria per il ripristino della funzionalità idraulica del torrente Fego e del canale Fatagò di Cirò Marina.

Il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, in qualità di commissario straordinario per la Mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, ha dato mandato al soggetto attuatore, Pasquale Gidaro, di sottoscrivere il contratto d’appalto dei lavori, che sono stati affidati all’impresa Passafaro Giovanni, e prevede interventi finanziati a valere sulle risorse stanziate dal “Patto per lo Sviluppo della Regione Calabria”.

Le opere in progetto prevedono il ripristino delle sponde del Canale Fatagò mediante muri in calcestruzzo armato, nonché la risagomatura e il decespugliamento, del canale Fatagò e del rorrente Fego, per ripristinare le condizioni di libero e regolare deflusso idrico in alveo.

’importo contrattuale, al netto del ribasso di aggiudicazione pari al 33,4%, ammonta a euro 316.410,60, oltre Iva.Il tempo utile per ultimare i lavori in appalto è fissato in 150 giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla consegna dei lavori avvenuta, in via d’urgenza, in data 14 luglio 2021.

«Stiamo investendo molte risorse – ha dichiarato il presidente Spirlì – per interventi a difesa del suolo e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Risorse che erano colpevolmente rimaste accantonate per anni. Non si può arretrare di un millimetro e noi non lo faremo davanti ai rischi prodotti dal clima, soprattutto in una terra fragile come la Calabria». (rcz)

Rischio idrogeologico, dalla Regione 360 mila euro per interventi a Cerisano

Sono 360 mila la somma stanziata dalla Regione Calabria contro il rischio idrogeologico per il Comune di Cerisano. Lo ha reso noto il commissario straordinario per la Mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, Nino Spirlì, comunicando che sono stati autorizzati, con apposito decreto a firma del soggetto attuatore, Pasquale Gidaro, il progetto esecutivo dell’intervento e l’avvio delle procedure di gara del Comune di Cerisano (Cosenza).

Le opere in progetto del Comune di Cerisano consentono il completamento di interventi di mitigazione già eseguiti con altro finanziamento e, in particolare, riguardano la messa in sicurezza del territorio comunale attraverso opere strutturali e sistemi drenanti.

Nello specifico, si tratta di cinque gruppi di interventi che spaziano dalla mitigazione del rischio di frana, mediante la realizzazione di trincee drenanti sul versante controripa, canalizzazione delle acque drenate e allontanamento di quelle superficiali ai fossi naturali, lavori di splateamento, ricarico del fondo con materiale inerte, lavorazioni finalizzate, alla protezione e al controllo dall’erosione in alveo a monte e a valle di attraversamenti, sostituzione delle attuali condotte di attraversamento con un tombino scatolare in calcestruzzo armato, avente sezione netta capace di smaltire la portata di progetto, calcolata con un tempo di ritorno duecentennale, ripristino dell’officiosità idraulica di fossi e canali irrigui esistenti. (rcz)

In quattro Comuni calabresi interventi da più di 2 milioni contro il rischio idrogeologico

Sant’Eufemia d’Aspromonte, Cirò, Terranova da Sibari e Dignano sono i quattro comuni calabresi in cui saranno effettuati interventi per più di 2 milioni di euro contro il rischio idrogeologico.

Il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, in qualità di commissario straordinario per la Mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, rende noto che, nelle scorse settimane, il soggetto attuatore, Pasquale Gidaro, ha affidato ulteriori incarichi per la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

Nello specifico, per l’intervento di Sant’Eufemia d’Aspromonte (importo 183.527,40 euro) è stato affidato l’incarico per la redazione della progettazione e quello afferente ai servizi di geologia. Per gli interventi di Cirò (importo 105.672 euro), Dipignano ( importo 1.746.123 euro)  e Terranova da Sibari (importo 132.245,40 euro), sono stati affidati, per il momento, gli incarichi relativi ai servizi di geologia necessari al successivo sviluppo del progetto di messa in sicurezza.Per i suddetti tre interventi, le progettazioni sono state finanziate a valere sul “Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico”.Per l’intervento di Dipignano, la cui progettazione era stata originariamente finanziata dal “Fondo”, è stata finanziata anche la realizzazione dei lavori a valere in attuazione del secondo atto integrativo all’Accordo di programma del 25 novembre 2010, sottoscritto il 30 ottobre 2020.

«Si tratta – ha dichiarato il presidente Spirlì – dell’ennesima prova concreta dell’attività dell’ufficio del commissario. Questi lavori, che interessano diversi Comuni, sono importanti per la difesa dei nostri territori. Il nostro impegno continua anche nel sottoporre le questioni relative al dissesto idrogeologico all’attenzione nazionale. L’incontro dei giorni scorsi a Roma, insieme all’ingegnere Gidaro, in cui ripongo la massima fiducia, ha permesso una convenzione molto preziosa con Sogesid, che apre scenari sempre più importanti nell’ambito della mitigazione del rischio. La Calabria è un tesoro da salvaguardare». (rcz)