L’assemblea dei Presidenti regionali: insieme per la sfida delle politiche di coesione

29 ottobre 2018 – Soddisfazione tra i Presidenti dei Consigli regionali di tutt’Italia riuniti a Reggio per l’assemblea plenaria per la comune intesa raggiunta sulla sfida delle politiche di coesione. Il presidente Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria, che ha ospitato l’assemblea ha voluto sottolineare l’unità d’intenti «a tutela delle esigenze e degli interessi delle comunità regionali, secondo il profilo rigorosamente istituzionale che ci appartiene».
Irto, introducendo i lavori della plenaria della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali e delle Province autonome ha detto «Siamo soddisfatti del ruolo, del dinamismo, della visione che, tutti assieme, stiamo dimostrando di avere nella Conferenza«. Un organismo che «si sta dimostrando una ‘best practice’ in termini di dialogo e collaborazione interistituzionale. Ci attendono sfide delicate – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – a cominciare da quella della nuova politica di coesione. Credo che assumere una posizione comune, pure in questo ambito, sia lo strumento più forte per far sentire la voce non solo delle Assemblee legislative, ma anche e soprattutto dei territori e delle comunità che rappresentiamo»
Aprendo i lavori del seminario “Politiche di coesione e PAC post 2020“, il presidente Irto ha detto che «Il futuro delle politiche di coesione – con le prospettive, i rischi, le preoccupazioni, ma anche le opportunità e le speranze – è da tempo al centro del lavoro della nostra Conferenza. Non potrebbe essere diversamente, perché l’Europa è la nostra radice, il nostro presente e il nostro futuro».
«Il confronto tra le Regioni, la Commissione e le altre istituzioni europee riguarda strettamente le prospettive di sviluppo delle comunità regionali e delle aree urbane che, a nostro avviso, non sono garantite dall’impostazione data al Quadro finanziario pluriennale, alla politica di coesione e alla politica agricola comune per il settennato 2021-2027 – ha aggiunto Irto -. E stamattina la Plenaria ha adottato un ordine del giorno proprio su questi temi, ribadendo, nel preambolo politico che ho fortemente voluto, la nostra inderogabile collocazione europeista».
«Riteniamo sbagliata – ha aggiunto Irto – la riduzione del bilancio della politica di coesione, della politica agricola comune e dei programmi di cooperazione territoriale. Consideriamo poco lungimirante la scelta del principio della flessibilità del bilancio e difficilmente attuabile la revisione del bilancio di metà periodo, considerata la natura degli investimenti strutturali che sono, per definizione, oggetto di una programmazione di medio-lungo periodo; così come la pensiamo diversamente sulle modifiche ai termini di rendicontazione della spesa certificata, che aumenteranno il disimpegno delle risorse ma difficilmente accelereranno i processi. Auspichiamo inoltre indicazioni più puntuali e approfondite sulla condizionalità relativa al rispetto dello Stato di diritto che, così com’è, risulta generica e oscura».


Secondo il presidente del Consiglio regionale, «una preoccupazione di fondo è quella che attiene alla riduzione della quota di cofinanziamento. Da presidente del Consiglio di una regione del Sud, considero questo scenario, unito alle attuali modalità di allocazione delle risorse del bilancio nazionale, potenzialmente esiziale per alcune realtà del Mezzogiorno come la nostra. L’indebolimento delle politiche di coesione e della politica agricola comune – ha continuato il presidente Irto – non rafforzerà le prerogative delle istituzioni centrali europee; semmai, aumenterà le spinte centrifughe, rallenterà i processi di recupero del ritardo di sviluppo e metterà in discussione il raggiungimento di obiettivi fondamentali per il futuro dell’ambiente, che ci stanno particolarmente a cuore, come quelli fissati nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi».
«In queste condizioni – ha incalzato Irto – si rischia di avere non più un’Europa di serie A e una di serie B, ma un’Europa di A, una di B e, purtroppo, anche una di serie C. Nella quale, fatalmente, rischieremmo di veder scivolare le nostre regioni, nonostante tutti gli sforzi che stiamo compiendo. Mi domando, allora, che fine abbia fatto il sogno dell’Europa con cui siamo cresciuti: l’Europa dei giovani, della pace e della cooperazione, preconizzata nel Manifesto di Ventotene; un’Europa senza frontiere, moderna e orientata allo sviluppo sostenibile, ma soprattutto ispirata ai principi di eguaglianza, libertà, giustizia e solidarietà. Oggi, l’impostazione che viene data alla nuova politica di coesione e alla politica agricola comune ci espone al rischio di sconfessare i principi e valori fondanti della nostra identità europea, favorendo le spinte alla disgregazione dell’Unione che rifiutiamo e che purtroppo continuano a farsi sentire, nonostante il radicato sentimento di appartenenza all’Europa che, recentemente, anche i cittadini della Gran Bretagna hanno manifestato con forza».
«È una strada, quella della disgregazione, che non intendiamo percorrere. Vogliamo che continui a vivere il sogno di un’Europa che ha il proprio cervello a Bruxelles, ma il cui cuore pulsa qui: nelle regioni, nelle città metropolitane, nelle realtà periferiche, dove un ponte, una strada, un progetto di integrazione sociale, un aiuto all’agricoltura danno la concreta e quotidiana percezione del nostro status di cittadini europei. Per far vivere questa Europa, è necessario continuare a far battere il cuore dei territori. È una battaglia nella quale continueremo a impegnarci quotidianamente – ha concluso il presidente Irto – consapevoli del fatto che dal suo buon esito dipende il futuro di tutti noi». Il bilancio dell’assemblea plenaria dei Presidente dei Consigli regionali italiani è, dunque, largamente positivo.

Agli ospiti della Plenaria è stata offerta domenica una visita al Museo Archeologico Nazionale di Reggio. A guidare la delegazione sono stati il presidente dell’Assemblea legislativa calabrese, Nicola Irto, e la coordinatrice della Conferenza, Rosa D’Amelio, che presiede il Consiglio della Campania. Presenti, oltre ai rappresentanti dei Parlamenti regionali, i relatori del convegno sul futuro della politica di coesione e della politica agricola comune. Il direttore del MarRC, Carmelo Malacrino, ha fatto gli onori di casa ed è stato la guida d’eccezione del gruppo che ha avuto modo di visitare sia la mostra temporanea recentemente inaugurata, sia i quattro livelli di esposizione permanente. I rappresentanti delle Assise sono rimasti affascinati dalle inestimabili testimonianze dell’arte magnogreca conservate nel Museo, fino al momento in cui hanno fatto ingresso nella sala che ospita i Bronzi di Riace, la cui eccezionale bellezza che ha lasciato tutti letteralmente senza fiato.
«Ringrazio il direttore Malacrino per l’ospitalità e la professionalità con cui ci ha accompagnati alla scoperta delle radici della nostra identità storica, artistica e culturale. Credo non esistesse migliore biglietto da visita per il nostro territorio da presentare ai colleghi provenienti dalle altre regioni italiane», ha commentato il presidente Irto. (rrc)

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Oggi a Reggio i presidenti dei Consigli regionali di tutt’Italia

29 ottobre 2018 – Si riuniscono oggi a Reggio, a Palazzo Tommaso Campanella, i presidenti dei Consigli regionali di tutta Italia per la sessione plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, guidata dalla coordinatrice Rosa D’Amelio (Campania). Un incontro che mette a confronto esperienze delle varie realtà regionali e offre spunti per iniziative comuni. Reggio, per un giorno, riunisce i rappresentanti delle assemblee regionali e svolge un ruolo di primo piano nel campo della politica regionale italiana e coglie, allo stesso tempo, l’opportunità di far conoscere la bellezza del territorio e le sue ricchezze artistiche e paesaggistiche.
«È un momento di grande rilievo istituzionale per noi – afferma il presidente del Consiglio della Calabria Nicola Irto -. Siamo onorati di ospitare nella nostra sede i lavori della Conferenza, organismo che in questi anni ha consentito di rafforzare la rete di collaborazione tra le Assemblee, creando i presupposti per un maggiore riconoscimento del ruolo e del lavoro svolto dal nostro livello istituzionale. Attraverso la Conferenza, i Consigli italiani hanno avviato una serie di rilevanti progetti e condiviso posizioni forti, al di là delle parti politiche, a tutela delle istanze delle comunità regionali. La Plenaria a Reggio sarà anche l’occasione per far conoscere ai prestigiosi ospiti la nostra terra e le sue bellezze naturali, artistiche e culturali, a cominciare dai Bronzi di Riace e dagli altri tesori ospitati nel Museo Archeologico Nazionale che visiteremo assieme».
Uno dei temi di maggiore attualità, nel dibattito politico-istituzionale degli ultimi mesi, è legato al futuro delle politiche di coesione. Proprio su questa materia, al termine della Plenaria, si terrà a Palazzo Campanella (sempre domani, con inizio programmato alle ore 11) un convegno dal titolo “Politiche di coesione e PAC post 2020. Prospettive e sfide per l’Italia e le Regioni”. Dopo i saluti istituzionali dei presidenti Irto e D’Amelio, la prima relazione sarà affidata a Nicola De Michelis, capo di gabinetto del Commissario europeo per la politica regionale e urbana, che interverrà sul tema: “Quale futuro per la politica di coesione post 2020?”. Materia che sarà ulteriormente sviluppata da Antonio Caponetto, direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale.
La politica agricola europea per il periodo 2021-2027 sarà trattata da Felice Assenza, direttore generale Politiche internazionali e dell’Unione europea del Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. “Una sfida per i territori: la nuova politica di coesione” sarà l’argomento al centro della relazione di Micaela Fanelli, componente della commissione Coter del Comitato delle Regioni. Le conclusioni del seminario saranno affidate a Silvana Giannuzzi, componente della commissione Politiche dell’Unione europea del Senato.
Una curiosità, a margine dell’incontro: il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti, medico ortopedico, è originario di Taurianova. Ha approfittato della Plenaria di Reggio per una visita istituzionale nella sua città natale, dove il sindaco Fabio Scionti e l’Amministrazione comunale lo hanno voluto insignire di una targa ricordo a riconoscimento del suo impegno politico e della sua attività professionale che rendono onore e lustro alla Calabria.

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, l’altro ieri al mare in Calabria

Il dott. Boeti ha postato una riflessione su FB con una sua immagine in riva al mare di Calabria: «È questo il mio mare? Pensavo mentre l’aereo stava scendendo sull’aeroporto di Reggio Calabria. Quello in cui ho imparato a nuotare, lo scoglio dell’ulivo che mi è rimasto nel cuore in tutti questi anni. Un’ assemblea dei Presidenti dei consigli regionali convocata a Reggio Calabria è l’ occasione di tornare dopo tanti anni a Taurianova il paese in cui sono nato e vissuto la mia adolescenza. Ho rivisto i miei amici di un tempo, i miei compagni di squadra. È stato bello stare assieme a loro. Il sindaco Fabio Scionti mi ha accolto in consiglio comunale con il presidente del consiglio comunale Fausto Siclari e quello del consiglio regionale calabrese Nicola Irto. Ho vissuto una grande emozione. Mentre parlavo rivedevo i volti di mio padre e di mia madre. Se fossero stati lì sarebbero stati felici. Grazie a tutti per un affetto che non finisce con il passare del tempo e del quale vi sono grato».
Il presidente Boeti conserva un vivo ricordo degli anni di Taurianova che – ha detto – porta sempre nel cuore. Uno dei tantissimi calabresi, lontani, ma inguaribilmente innamorati della propria terra. Grazie dell’affetto, presidente, da parte di tutti i calabresi. (rrc)