Ruggero Pegna lancia il progetto “Rps” per promuovere i talenti calabresi

Il promoter Ruggero Pegna, ha lanciato il progetto Rps, una nuova società che si occuperà principalmente del booking di artisti calabresi.

 Il promoter lametino, che nei suoi 35 anni di attività ha ideato e organizzato anche vari progetti ed eventi destinati ai talenti calabresi, ha deciso di creare una nuova realtà dedicata a costoro in particolare. Tra le numerose linee artistiche e creative, infatti, Pegna ha spesso rivolto l’attenzione ai giovani con numerosi format appositamente ideati e progetti che hanno persino anticipato i grandi talent, come Sotto il segno della musica, un programma televisivo, registrato live in alcuni locali musicali, che nell’edizione del 1997 lanciò pure l’appena eletta miss Calabria, Elisabetta Gregoraci, come conduttrice al fianco di Luigi Grandinetti.

Altre sue intuizioni, con indirizzo la promozione della Calabria e dei talenti calabresi, anche “La Calabria è talento”, con cui sono stati proposti nomi noti e di successo come Rosa MartiranoParto delle Nuvole Pesanti, Micaela, Gianfranco Riccelli e gli ArangaraFrancesco Sicari, il “Calabria Fest”, il premio “Riccio d’Argento” di Gerardo Sacco ai migliori live, la sezione di “Fatti di Musica” dedicata ai big calabresi. Ed ancora l’evento al Porto di Gioia Tauro, l’ Omaggio a Gianni Versace con Elton JohnUn Ponte fra le Stelle dal Rendano di Cosenza, la Notte degli Angeli per Natuzza Evolo, tutti trasmessi in mondovisione dalla Rai e numerosi altri.

La Rps, come ha spiegato Pegna, parte presentando e proponendo subito, in particolare, due live legati a due giovani cantautori in uscita discografica: Barreca e Armando Quattrone.

Barreca”, nome che abbrevia quello completo di Domenico Barreca, è nato a Taurianova. Cantautore sensibile e raffinato, in linea con la scuola della migliore canzone d’autore iutaliana, ha appena pubblicato “Dall’altra parte del giorno”, il suo primo album con la produzione artistica di Riccardo Anastasi, dieci tracce che spaziano dalle ballad al pop-rock e due video girati da Giacomo Triglia. Il brano “È tutto qui” e l’inedito “E dopo vola” fanno anche parte della colonna sonora del film “L’incontro” di Salvatore Romano. In scaletta nel concerto, accompagnato dalla sua formidabile band, anche le cover di grandi successi di cantautori storici, come Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Rino Gaetano e un middle in omaggio a Franco Battiato.

Armando Quattrone, invece, è un cantautore che si ispira ai ritmi latini, con brani anche ballabili e particolarmente estivi e festosi. Originario di Gioiosa Jonica, ha raggiunto i vertici delle classifiche tedesche con hit come “Positivo” e “Quando sì”. Apprezzatissimo in Germania, dove è un autentico idolo delle teenagers, ora punta a conquistare anche la sua Italia con “Stasera mi manchi”, il nuovo tormentone estivo uscito proprio oggi, prodotto da Dino Cuteri. Un brano autobiografico che, al tempo stesso, racconta la storia collettiva dell’amore ai tempi del lockdown. “Quanti innamorati sono dovuti stare lontani a causa del corona virus? Questa canzone è dedicata a loro!”, afferma Armando. Il video, molto suggestivo, è stato girato nelle strade deserte delle notti del coprifuoco dal fotografo e videomaker di Roccella Jonica, Salvatore Galluzzo. Star-Guest del video la giovane Elena Panaia di Caulonia. Il suo concerto è un’autentiuca festa live, grazie all’energia travolgente di tutta la sua numerosa band e alla sua capacità di convolgere il pubblico.

Per ogni informazione sui loro concerti dal vivo: tel. 0968441888, mail info@ruggeropegna.it e le pagine ufficiali degli stessi artisti. (rcz)

In copertina, Domenico Barreca

Ruggero Pegna: Fatti di Musica riammessa al Marchio Grandi eventi, ma sono finiti i fondi

Fatti di Musica, lo storico festival-premio del live d’autore giunto alla 35esima edizione, che presenta ogni anno in Calabria alcuni dei migliori concerti e spettacoli musicali nazionali e internazionali del promoter Ruggero Pegna, ha ottenuto il Marchio Grandi Eventi, «ma non può ricevere il contributo perché hanno finito i fondi».

Lo ha reso noto lo stesso Pegna, spiegando che «la storia di questo bando è a dire poco allucinante, a cominciare dal ritardo nella graduatoria, che doveva arrivare entro fine agosto dello scorso anno, come previsto dallo stesso Avviso, ma che è arrivata lo scorso 1 aprile ed ancora non è definitiva, a causa del ricorso di quasi tutti i partecipanti per varie e diverse ragioni».

«È sorprendente, altresì – ha aggiunto – il silenzio del presidente facente funzione e di tutti gli assessori, compreso il Capitano Ultimo, figura anche simbolica che avrebbe dovuto suggellare il corretto operato di questa amministrazione, tutti silenti di fronte ai continui appelli rivolti dalla principali associazioni di categoria e dai principali promoter, allarmati dall’opaca gestione di un Avviso importante per l’intero comparto, peraltro in un anno drammatico per il settore. Gestione opaca emersa sin da subito, con un testo dell’Avviso contenente autentiche assurdità, come il non ritenere Grandi Eventi quelli effettuati in Stadi o Palasport, di fatto realmente i più grandi, per proseguire con l’annullamento a settembre della prima graduatoria per irregolarità mai spiegate, con contestuale sostituzione della Commissione e della Responsabile del procedimento, fino alla sostituzione del Direttore Generale del dipartimento e alla nomina di una nuova commissione affidata a figure di altri dipartimenti, esperte in problematiche di protezione civile, dissesti idrogeolici e sismici, problematiche ambientali ed ecologiche, piste ciclabili e robe del genere». 

«A conferma della totale incompetenza di questa Commissione – ha proseguito Pegna – è arrivata la prima graduatoria, del tutto imbarazzante per esperti del settore e, mi risulta, anche per funzionari dello stesso Assessorato alla Cultura che negli anni ha seguito gli analoghi Avvisi. La riammissione di Fatti di Musica, a seguito del ricorso presentato dal mio legale avvocato Tiziano Lio, conferma che, addirittura, la documentazione non fosse stata nemmeno esaminata e/o, quanto meno, compresa. Non si trattava, infatti, di un’esclusione per giudizi di merito, ma per la presunta mancanza di documentazione, tutta realmente inoltrata e, peraltro, riferita a precedenti edizioni già vincitrici dell’analogo bando regionale, con documentazione regolarmente esaminata e approvata dall’Assessorato ogni anno. Questa evidenziata e, oramai, certificata carenza di competenza e di un minimo di attenzione, ratificata anche da questa riammissione, inficia completamente la credibilità della stessa graduatoria, priva di qualsiasi criterio oggettivo, basata sul giudizio di figure manifestamente incompetenti in materia, che hanno attribuito punti in modo discrezionale e arbitrario, in contrasto con la realtà del settore e la storia stessa dei Festival storicizzati, già valutata e decretata dagli stessi bandi degli anni precedenti». 

«A parte tutto ciò – ha detto ancora Pegna – a rendere ancora più grottesca la commedia, arriva la richiesta ai soggetti ammessi, cioè che hanno superato la soglia dei 60 punti, di confermare di avere effettuato il Festival entro lo scorso 31 dicembre. È evidente che si tratta di una richiesta tanto comica quanto illegittima, in quanto la certezza del contributo di 300mila euro, pari per molti progetti al 70% dei costi dei Festival, era condizione assolutamente indispensabile, soprattutto per la limitazione delle capienze causa Covid e, quindi, l’impossibilità per i Festival più costosi di poter bilanciare i costi col solo incasso dei biglietti».

«Convinto che, una volta per tutte – ha detto ancora il promoter – si debba sgomberare il campo da qualsiasi gestione superficiale e aprossimativa di un comparto fondamentale per la Calabria e i calabresi, come quello della Cultura e della promozione attraverso lo Spettacolo, ho dato incarico all’avvocato Lio di procedere con ulteriore accesso agli atti per la verifica dell’attribuzione dei punteggi e, in base all’immaginabile esito, ad ogni azione  conseguente. Concludo auspicando che questo possa rimanere solo un episodio di mala amministrazione da dimenticare e l’intera classe politico-amministrativa regionale voglia dare la giusta attenzione ad un comparto che produce cultura, immagine, promozione, aggregazione, occupazione, ricadute  economiche di ogni tipo, utilizzando esclusivamente i metodi di competenza e meritocrazia, senza delle quali il vero spettacolo lo fanno proprio loro stessi. E questo non è sul serio un grande spettacolo!». (rcz)

 

Studios a Lamezia Terme: un polo alternativo alle produzioni cine-televisive

di RUGGERO PEGNA – Finalmente, quello che sembrava un sogno irrealizzabile sta per diventare realtà. La giunta regionale della Calabria ha approvato una variazione di bilancio per la realizzazione a Lamezia Terme di studi cinematografici, più correttamente per la “Produzione cinematografica e la serialità audiovisiva”. Insomma, quella che sta per nascere è una sorta di Cinecittà, forse ancora più idonea e adatta alle moderne esigenze del settore. Certamente, la posizione strategica la collegherà in tempi brevissimi con il mondo intero, poiché sarà collocata nei pressi dello svincolo dell’Aeroporto, al centro del nodo di comunicazione più importante della Calabria e del Meridione, servito anche da stazione ferroviaria centrale, tre uscite autostradali, superstrade e statali.
Per un mondo in cui il tempo è denaro, Lamezia ha tutti i requisiti necessari allo scopo, presentandosi come un polo alternativo e meno congestionato di quelli del centro-nord, peraltro con caratteristiche climatiche straordinarie e location dalle bellezze mozzafiato a poca distanza, dal mare alla montagna, dai laghi dal paesaggio svizzero, a beni culturali e siti archeologici maestosi.
Finalmente, con anni di ritardo, si punta a rispondere in modo serio, concreto e intelligente, alle potenzialità di una Regione unica per la varietà delle bellezze paesaggistiche, per l’immenso e inestimabile patrimonio storico e artistico. La storia vuole che il punto prescelto, come logica impone per centralità, sia proprio dove stava per nascere l’Università della Calabria e dove, invece, negli anni settanta veniva installata la Sir (Società Italiana Resine) di Nino Rovelli, l’allora terzo gruppo chimico italiano dopo Eni e Montedison. Con il suo gigantesco pontile per l’attracco di petroliere e strutture industriali laceranti, in un autentico giardino sul mare, la Sir violentò e ferì la bellezza del luogo ma anche le aspettative occupazionali di una terra abbandonata, i sogni di chi credeva in una rapido sviluppo della Calabria e in futuro economico contro natura.
Un’opera illogica, inserita nel famoso pacchetto Colombo, dal nome del ministro dell’epoca, che aveva deciso di finanziare l’insensato complesso industriale. In uno dei posti più belli d’Europa, a pochi metri dal mare della costa tirrenica, tra le perle di Pizzo, Tropea, Capo Vaticano, da un lato, Gizzeria, Falerna, Amantea, dall’altro, una politica miope aveva creduto che lo sviluppo della Calabria dovesse passare da un ciclopico intervento invasivo e altamente inquinante, dall’impatto ambientale devastante, costato centinaia di miliardi e fallito dopo pochi anni. Già nel 1981 la Sir chiuse i battenti, lasciando alte percentuali di diossina e cicatrici indelebili, come il pontile, ora quasi tutto crollato, che era diventato il triste luogo per pescatori senza barca e pensatori solitari.
Il paradosso vuole che, tutt’intorno all’ex Sir, il territorio sia stato poi protetto da vincoli paesaggistici, presentando anche tratti di pineta mediterranea sulla spiaggia, da cartoline uniche al mondo; ma, come se non bastasse, tra le aziende che sono subentrate nella riconversione dell’area, ancora ce ne sono alcune altrettanto inquinanti, come attestano la presenza di ferro, arsenico e manganese nelle acque adiacenti. Finalmente, però, dopo decenni di assurde decisioni e criminale abbandono, si comincia a intravedere quello che buon senso e lungimiranza avrebbero dovuto indicare da tempo.

Per la regione che, in tanti, hanno definito la California italiana, bisognava puntare su centri per la Cultura, lo Spettacolo, il Turismo e, appunto, per la produzione cinematografica. Arrivati in aeroporto, in cinque minuti si è negli studi, poi si riparte per Roma o New York all’istante. Se è vero che lo spot di Muccino ha meritato giudizi severi, innanzitutto per i costi, commisurati a durata e qualità del prodotto, il concretizzarsi di questo progetto merita, senza alcun dubbio, il plauso incondizionato di tutti. Bene ha fatto Spirlì a dare seguito a un progetto che può cambiare la storia. Il futuro della Calabria può iniziare proprio da questa scelta straordinaria, trasformando una terra dal recente passato di totale degrado, ma dagli antichi splendori, in un set di “grande bellezza”, capace di dare occupazione a migliaia di persone, soprattutto giovani fermandone l’esodo, produrre ricadute su un indotto vastissimo, promuovere finalmente il turismo nel modo più efficace e naturale.

Laddove la ‘ndrangheta ha distrutto perfino l’immagine e si sta già celebrando Rinascita Scott, il più grande processo alla mafia calabrese, come segni di un’attesa inversione del destino, sta per nascere una struttura che potrebbe far rivivere le storie di boss soltanto in film sul passato! E, come se non bastasse, in questi giorni un gruppo di miliardari del Bahrain ha presentato al Comune di Lamezia Terme un progetto turistico futuristico, con tanto di porto, campi da golf e ogni ben di Dio. Lo stesso Dio che, evidentemente, si è finalmente ricordato di aver creato un piccolo paradiso da queste parti, ricco di tutto, dalle acque termali al mare! (rpe)

[Ruggero Pegna è uno scrittore,  promoter e operatore culturale]

Nella foto: Ruggero Pegna con il cantante-autore Sergio Cammariere

Ruggero Pegna: Per lo spettacolo dal vivo un 2020 difficile anche in Calabria

Ruggero Pegna,  socio-fondatore di Assomusica, già membro della Consulta Ministeriale della Spettacolo e che da 35 anni è la firma dei più grandi live, ha fatto il punto della situazione di un anno «drammatico per molti settori, ma quello che certamente ha subito più danni è, certamente, il comparto dello spettacolo dal vivo».

Pegna, che è pioniere del settore in Calabria, ha sottolineato come «la pandemia ha azzerato i fatturati delle nostre imprese, con danni enormi per gli operatori professionali e per tutto l’indotto, anche a livello occupazionale e commerciale: operai, tecnici, fornitori di ogni tipo, strutture ricettive, ecc. Poi, a noi che amiamo questo lavoro, e soprattutto al pubblico, sono mancati i grandi live, momenti unici di aggregazione festosa, di scambio di emozioni, di autentica gioia collettiva. I ristori governativi sono stati utili, ma non possono certo bilanciare le ingenti perdite subite».

In Calabria, state lamentando l’assenza di bandi e sostegni regionali. Che succede?

«In realtà, seppure con grande ritardo, in parte dovuto alle elezioni di gennaio, i bandi per grandi eventi storicizzati sono stati pubblicati a luglio, ma la graduatoria prevista per fine agosto non è mai arrivata. Tant’è che alcuni abbiamo realizzato in tutto o in parte i festival già vincitori delle precedenti edizioni. Ciò ha prodotto ulteriori danni. Il piccolo sostegno dato ai lavoratori dello spettacolo, certamente utile, ora deve essere accompagnato da quello a chi lo produce. Con la fine delle imprese, dopo la pandemia, chi produrrà eventi e lavoro? Il danno occupazionale e, oltretutto, di produzione culturale, intrattenimento, promozione, in Calabria sarebbe enorme. In una regione difficile come questa e in un settore rischioso e complesso, è stato un miracolo di volontà e ostinazione costruire alcune straordinarie realtà, competitive anche a livello nazionale».

Il suo storico festival Fatti di Musica era partito con alcuni eventi molto attesi, tra cui il live di Mika. Poi il blocco, cosa ci siamo persi?

«Sì, Fatti di Musica, programmato ogni anno con mesi di anticipo, tra gennaio e febbraio ha presentato Mika a Reggio, i Negrita a Rende, il musical We will rock you a Cosenza e l’Opera la Divina Commedia a Catanzaro. Quattro splendidi successi, con migliaia di studenti anche ai matinee della Divina Commedia. Poi, ad agosto, seppure con limiti di capienza sono riuscito ad organizzare i concerti di Vinicio Capossela e Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana a Diamante. Dovevano essere le serate di apertura dei dieci live da premiare a Cosenza ad inizio settembre, come da format del mio festival, ma il bando regionale a sostegno delle serate ad ingresso libero si è imprevedibilmente fermato, con la sostituzione della Commissione esaminatrice per irregolarità e, ad oggi, non se ne sa nulla. Poi, il nuovo blocco. Stiamo tutti aspettando l’evolversi delle cose».

Lei è anche direttore-artistico del Calabria Fest Tutta Italiana, trasmesso da Rai Radio Tutta Italiana. E’ stato spostato a fine agosto, ma è stato uno dei pochi a livello nazionale a farsi.

«Sì, dopo aver temuto che saltasse, con l’Associazione Art-Music&Co di Giusy Leone e Gianmaurizio Foderaro della Rai abbiamo realizzato anche questa edizione su Corso Numistrano di Lamezia Terme, location spettacolare. Ovviamente i limiti del dpcm anti Covid hanno impedito che si potesse realizzare a ingresso libero, con migliaia di persone come al solito. Solo 1000 sedie e biglietto di 5 euro per evitare assembramenti. In compenso abbiamo avuto centinaia di migliaia di spettatori in streaming grazie a Rai Play. È un festival di prestigio dedicato ai giovani talenti, una grande realtà che proietta la Calabria in tutto il mondo, sarebbe stato un peccato fermarlo».

Come vede il futuro del settore, in particolare in Calabria?

«In generale, trovo incomprensibile che si tengano chiusi i teatri. Sono i luoghi dove è più semplice rispettare ogni prescrizione. Non sono luoghi di movida, ma spazi di Cultura, con posti a sedere facili da gestire. Organizzare e ottemperare ad ogni tipo di normativa, a garanzia dell’incolumità di pubblico e lavoratori, è di per sé il nostro lavoro. Il futuro ci sarà se arriveranno i supporti regionali necessari. La Calabria, altrimenti, non ha i numeri per i più grandi e costosi eventi». (mp)

In copertina, la consegna del Premio Miglior Live 2020 a Mika

In trentamila a Reggio per Carmen Consoli che ha chiuso l’Estate metropolitana

Un successo con il Lungomare gremito di oltre 30mila spettatori: il concerto gratuito di Carmen Consoli ieri sera a Reggio ha chiuso alla grande l’Estate Metropolitana e l’ Estate Reggina 2019 , due cartelloni di altissimo spessore artistico-culturale promossi dall’infaticabile Ruggero Pegna caratterizzati da numerosi appuntamenti nazionali e internazionali nelle diverse splendide e storiche location della  Città.

Prima dell’inizio del concerto, il vice sindaco metropolitano Riccardo Mauro , il consigliere metropolitano con delega al turismo Demetrio Marino,  l’assessore alla valorizzazione del patrimonio del Comune di Reggio Calabria Irene Calabró,  hanno omaggiato l’artista siciliana del “Riccio d’Argento”, storico premio del Festival “Fatti di Musica”, ideato da Pegna, creazione del celebre maestro ceramista di Seminara Vincenzo Ferraro.

Il Premio Riccio d'Argento a Carmen Consoli
Il ceramista Vincenzo Ferraro, Ruggero Pegna, Demetrio Marino, Carmen Consoli col Riccio d’argento, Riccardo Mauro e Irene Calabrò

Partita con l’emozionante assolo de L’ultimo bacio, indimenticabile colonna sonora dell’omonimo film,  Carmen Consoli ha sfoderato, uno dietro l’altro, alcuni dei grandi successi della sua carriera, offrendo al pubblico uno spettacolo indimenticabile. In scaletta, in versioni piene di energia, realmente dal piglio rock, brani straordinari della sua ricca discografia, che ormai fanno decisamente parte dell’antologia dell musica d’autore italiana, tra cui Fiori d’arancio, L’abitudine di tornare, Parole di burro, Confusa e felice, Venere, Guarda l’alba, la splendida Amore di plastica che, al termine di numerosi bis, ha fatto esplodere il lungomare reggino. Il regalo della Consoli ai suoi fans impazziti di gioia, è poi arrivato con un bis fuori programma, un dolcissimo brano in dialetto siciliano Stranizza d’amuri.

Un concerto indimenticabile che ha riportato praticamente a casa la “cantantessa”, come amano definirla i suoi fan, in attesa del suo prossimo tour mondiale. Il New York Times ha descritto la cantante siciliana con queste parole: «Magnifica combinazione tra una rocker e un’intellettuale… una voce piena di dolore, compassione e forza». Carmen Consoli porterà, infatti, la sua musica unica e originale in tutto il mondo con la tournée Eco di Sirene, prodotta come ogni suo tour dalla Otr Live del suo produttore Francesco Barbaro, in partenza a novembre. Tra le tappe, L’Avana, Santiago del Cile, New York, Boston, Miami, Los Angeles, San Francisco. Prima di partire, tornerà in Calabria il 5 ottobre al Teatro Politeama di Catanzaro per il Festival d’Autunno

Il concerto della Consoli a Reggio, incluso nel palinsesto dell’Estate Metropolitana 2019, ha completato un’estate reggina ricca di eventi fortemente voluti dall’Amministrazione Falcomatà, capaci di allietare il vasto pubblico di cittadini e turisti costituendo un’ulteriore spinta propulsiva ed un’offerta culturale sempre più completa e di qualità. «Sarà un’ edizione dell’Estate Reggina con più generi e target, per poter soddisfare più fasce di pubblico e promuovere i tanti beni culturali, storici e paesaggistici della nostra splendida Città!», aveva annunciato il sindaco Giuseppe Falcomatà e così è stato, come attestato dalle decine di migliaia di persone che hanno partecipato ad ogni singolo evento, molte delle quali arrivate a Reggio dal resto della Calabria e da altre regioni.

La Cantantessa siciliana, come amano chiamarla i suoi fan, ha anche idealmente chiuso la sezione del “Reggio Live Fest” dedicata alla grande musica d’autore italiana, che ha visto in Piazza Castello i successi di Max Gazzè, Carl Brave e Levante, capaci di attrarre giovani da tutto il Sud. Certamente, a giudicare dalla quantità e qualità degli eventi proposti, l’ ”Estate Reggina 2019” si è collocata tra le principali programmazioni estive italiane. A spiccare, oltre a Max Weinberg, batterista di Springsteen, che ha tenuto a Reggio uno dei quattro concerti in Europa, anche l’incantevole violista Alessandro Quarta con l’Orchestra Roma Sinfonietta, tra i più grandi musicisti a livello internazionale, i Beatbox, la beatlesband numero uno al mondo, l’omaggio ai Queen con i Queenmania e Katia Ricciarelli, altro strepitoso successo.

I grandi eventi a Reggio, comunque non si fermano qui. Grazie al protocollo d’intesa con Alziamo il Sipario, il Festival Storicizzato della Città di Reggio Calabria, già confermati anche alcuni dei prossimi eventi reggini di “Fatti di Musica”: il musical colossal Priscilla la regina del deserto, la produzione australiana tra le più imponenti al mondo, nei giorni 6 e 7 dicembre al Palacalafiore con repliche alle ore 10 per le scuole e alle 21 per tutti, il Musical per bambini e famiglie Geronimo Stilton alle ore 17 di sabato 7 dicembre al Palacalafiore, portato in scena dalla stessa compagnia di Priscilla (tra la replica del mattino e quella serale) e, attesissimo, l’unico live per Calabria e Sicilia del tour mondiale di Mika l’8 febbraio del 2020 al Palacalafiore, tra le pop star internazionali più amate, in uscita il 4 ottobre con il nuovo album. (rs)

Il cacciatore di meduse di Ruggero Pegna

Il cacciatore di meduse, il romanzo di Ruggero Pegna, edito dalla casa editrice Falco, racconta in modo emozionante e commovente l’incredibile dramma dei migranti,le sofferenze e i sogni di chi è misero o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle.

La storia del piccolo cacciatore di meduse continua ad affascinare e commuovere lettori di ogni età. Il  mondo visto con gli occhi di Tajil, il bambino somalo protagonista del romanzo, e dei suoi amici immigrati e miseri di ogni parte del mondo, offre la vera dimensione umana ad un tema al centro delle cronache nazionali e internazionali, come quello dei migranti, spesso trattato al minimo con distacco e indifferenza. C’è un microcosmo di valori, sentimenti, storie, pensieri e promesse nell’animo del piccolo Tajil, il bambino speciale capace di catturare le meduse con le mani e portarle a riva: l’ombra della guerra, la solitudine e la miseria, il viaggio disperato, accoglienza e ostilità, il dramma di tanti uomini e donne che cercano una vita migliore ma che, spesso, si trasforma in tragedia. 

È la storia attualissima e struggente de Il cacciatore di meduse. Una storia che approda sulle coste siciliane, in riva al mare cristallino di San Vito Lo Capo, dopo l’espiazione di un viaggio massacrante, nel deserto prima e, poi, a bordo di un barcone fino a Lampedusa. C’è un pezzo di storia dei nostri tempi, l’avventura dei migranti vista con gli occhi di chi la vive, rischiando la vita stessa e sognandone una diversa e migliore. Tra le onde, Tajil anela alla terraferma con in testa un guazzabuglio di desideri, speranze, sogni. “Ognuno ha un motivo per scappare e mille altri per sperare”, scrive Ruggero Pegna che, dopo “Miracolo d’amore”, storia della “sua” leucemia (Rubbettino, 2005) e numerose altre pubblicazioni, decide di addentrarsi in un mondo affascinante e misterioso che si perde talora nelle derive del razzismo, del concetto errato di emigrazione, di tolleranza e solidarietà, di speranza. In terra siciliana, accompagnato dalla mamma Halima, Tajil dovrà fare i conti con una nuova realtà. Nel suo primo temino in italiano Tajil scriverà: “La Terra è di tutti, diceva mio nonno e, per questo, sto bene anche qui, in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia. […] Penso che il nonno avesse ragione quando diceva che la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore”.

Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna, oltre che autore anche direttore artistico e promoter musicale, si presenta, dunque, come un autentico romanzo di formazione. Ed è un libro che continua il suo viaggio contro ogni forma di razzismo con continui consensi. Primo classificato al “Premio Antonio Proviero” e al “Premio Core.re. Cultura”,  menzione d’onore al “Premio Michelangelo Buonarroti”, oltre a numerosi altri riconoscimenti, è anche tra i dieci finalisti della Sezione Narrativa 2019 premiati dalla giuria del Premio Internazionale “Il sigillo di Dante” promosso dal Comitato della “Dante Alighieri” di La Spezia, presieduta dal dottor Filippo Paganini. La cerimonia di consegna si terrà domenica prossima, 24 marzo, a Sarzana (La Spezia), preceduta da un incontro dibattito sul tema “Un modello esemplare di uomo universale”, con relatore il professore Paolo Pontari dell’Università di Pisa. 

Il romanzo è già stato introdotto in molti istituti scolastici e tradotto in braille per vedenti e ipovedenti. Nel 2017, infatti, Il cacciatore di meduse è stato inserito tra i tredici libri consigliati dalla World Social Agenda della Fondazione Fontana di Padova a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado sul tema “Migranti e Diritto al futuro”.

«È un romanzo che mi ha commosso e fatto sorridere. Nonostante le sue circa quattrocento pagine è una grande poesia, un romanzo attuale e pieno di umanità. Una storia bellissima che dovrebbero leggere tutti!», ha affermato il professore Paolo Maulucci, storico e ricercatore, Presidente di giuria al Premio Co.re.Cultura assegnato al romanzo. (dc)

Stasera a Cosenza Teresa Mannino

5 gennaio 2019 – Dopo il tutto esaurito di ieri al Teatro Cilea di Reggio e al Politeama di Catanzaro, Teresa Mannino, è stasera al Teatro Rendano con lo spettacolo Sento la testa girare, ultima tappa del tour calabrese promosso da Ruggero Pegna.

«Vivo chiusa in un armadio, per mesi, anni. – racconta l’attrice Teresa Mannino, presentando il suo spettacolo – un giorno decido di uscire, apro le ante e un piccolo raggio di luce artificiale mi acceca, esco e provo ad aprire gli occhi, li apro e leggo che il principe Harry si sta sposando e che l’asse della terra si sta spostando. Mi butto stranamente sulla notizia meno glamour. Com’è possibile che l’asse terrestre stia variando? Finché sparisce la primavera, cambiano le stagioni, ma l’asse della Terra… Pare che, a causa dello scioglimento dei ghiacci, i Poli diventino più leggeri e l’asse si sposti. Come quando, al parco, il compagno strafottente che hai di fronte scende all’improvviso dal dondolo e ti fa cadere giù. Bastardo!».

«Leggo – prosegue Teresa Mannino, anticipando qualcosa del suo show –  che le cose stanno cambiando in modo radicale e velocissimo, gli animali si estinguono a un ritmo allarmante, come quando sono spariti i dinosauri 66 milioni di anni fa. Nel mare ci sono più bottiglie di plastica che pesci, sulle spiagge più tamarri che paguri. Leggo che non c’è più acqua da bere e aria da respirare. Cose di pazzi! Ma la prova che qualcosa di epocale sta accadendo arriva quando vedo la pubblicità del filo interdentale per cani. Segno certo che stiamo per estinguerci al ritmo di zumba! Ma si parla sempre d’altro, di posteggi per mamme etero, di tablet a scuola, di ascolti televisivi, di fake news, di bonus bebè. Fuori dall’armadio scopro che il mondo va a rotoli, rotoli di carta igienica. Allora, cerco delle strategie: non uso più rotoli, di nessun tipo, chiudo l’acqua mentre mi insapono, tengo spente le luci dell’albero di Natale, vendo la macchina e faccio l’orto sul balcone. Ma ciò non migliora la situazione del pianeta e in più mi sono complicata la vita. La strategia deve essere un’altra. Decido di richiudermi nell’armadio, ma l’armadio non è più lo stesso, dentro quell’armadio sento la Terra girare…». (rcz)

Presentato il 33esimo “Fatti di Musica”

15 dicembre 2018 – «Fatti di musica è la storia stessa del grande spettacolo dal vivo in Calabria, con un format unico e con location alcune delle località più belle e ricche del patrimonio paesaggistico e culturale» ha spiegato Ruggero Pegna, nella presentazione di Fatti di Musica 2019, giunto alla 33esima edizione.

Il Festival del Live d’Autore, ideato e organizzato da Ruggero Pegna, sarà suddiviso in diverse sezioni: da quelle dedicate ai principali autori e alle più acclamate band, fino alla sezione “Musical” e “Grandi Opere Moderne”. Come in ogni edizione, inoltre, previsti dei fuori programma con la comicità.

«Cominciamo il 2019 – ha dichiarato Ruggero Pegna – col sorriso, con l’augurio che sia un anno splendido per tutti».

L’anno, infatti, comincerà con lo spettacolo “Sento la testa girare” di Teresa Mannino, in programma il 5 gennaio a Cosenza presso il Teatro Rendano.

Si prosegue, con gli eventi musicali con il musical originale Dirty Dancing, The Classic Story on Stage di Eleanor Bergstein, il 23 gennaio al Teatro Rendano di Cosenza, e il 24 gennaio al Cilea di Reggio Calabria. La trasposizione in musical del celeberrimo film, Golden Globe e Premio Oscar per la migliore colonna sonora, ha la regia di Federico Bellone e si avvale di una grande cast e un imponente allestimento.

Ancora grandi musical, con “We will Rock You” dei Queen e Ben Elton, in prima assoluta il 9 marzo al Teatro Politeama di Catanzaro e l’ 11 marzo al Teatro Cilea di Reggio Calabria.

Lo spettacolare musical prodotto dalla Barley Arts mette in scena ben 24 successi planetari della mitica band suonati dal vivo, con la regia affidata al candidato Lawrence Olivier Award Tim Luscombe, la scenografia di Colin Mayes e le coreografie di Gail Richardson. “Per chi ama i Queen, è un evento imperdibile e qui irripetibile!”, ribadisce Pegna.

L’11 marzo partirà anche dal Teatro Metropol di Corigliano un mini tour calabrese di Beppe Grillo. Il comico genovese, poi, porterà il suo nuovo spettacolo “Insomnia” il 12 marzo al Teatro Politeama di Catanzaro, il 13 marzo al Teatro Cilea di Reggio e il 14 marzo al Garden di Rende (questa data di Rende era inizialmente prevista per il 21 dicembre 2018).

Il 3 aprile, la carovana di Fatti di Musica 2019 si sposterà al Palacalafiore di Reggio Calabria per l’ unica tappa calabrese di uno dei gruppi più amati e acclamati del momento:Thegiornalisti, con il loro “Love Tour” dei record.

Il 27 aprile, la prima parte del Festival si chiuderà con il musical Peter Pan, con le musiche intramontabili di Edoardo Bennato al Teatro Rendano di Cosenza. (rrm)

CATANZARO – Stasera gli Arangara in concerto

13 dicembre 2018 – Si esibiscono questa sera, a Catanzaro, presso il Teatro Comunale, gli Arangara.

L’evento rientra nell’ambito del progetto La Calabria è talento di Ruggero Pegna.

«Gianfranco e i suoi Arangara  – scrive Ruggero Pegna in una nota – (Filippo Scicchitano, basso e contrabasso, Celeste Iritano, voce e percussioni, Valeria Piccirillo, violino, Salvatore Servino, batteria, Maurizio De Paola, pianoforte e tastiere, Giovanni Romeo, chitarra elettrica) ci faranno ascoltare i loro numerosi successi e, in anteprima assoluta, i brani del nuovo album Andrea e la montagna».

«In questi oltre trent’anni di eventi – prosegue Ruggero Pegna –  credo di aver proposto quaggiù il meglio della musica d’autore italiana e, spesso, anche internazionale, ideando peraltro Fatti di Musica, che si presenta come il Festival del Miglior Live d’Autore.
Credo che questo gruppo meriti attenzione e successo, per i connotati tipici della più autentica scuola cantautorale italiana, impregnata di nuove sonorità, citazioni illustri, impegno sociale e, al contempo, con evidenti richiami alla musica popolare tradizionale».

«Ringrazio i Vacantusi – ha concluso Ruggero Pegna – che hanno condiviso questo evento nel ricco programma della loro stagione teatrale e la giovanissima assessore Alessandra Lobello del Comune di Catanzaro per l’inserimento nel programma di eventi natalizi, a conferma che anche in Calabria si può lavorare insieme (per la Calabria) su progetti di grande qualità artistica e culturale. Dimenticavo… La serata è ad ingresso gratuito. Non mancate!». (rcz)

 

Flashdance, il musical che ha ammaliato i calabresi: un tris di successi

9 dicembre 2018 – Non poteva essere diversamente, dopo Cosenza e Catanzaro, anche Reggio è rimasta ammaliata dal musical che ripropone la storica pellicola degli Anni 80: Flashdance, portato in Calabria dall’instancabile Ruggero Pegna, ha conquistato i cuori e e l’animo di una popolazione che sa bene cosa significa “riscatto”. Flashdance è – com’è noto a chiunque abbia visto lo splendido film di Adrian Lyne del 1983 – la storia del riscatto personale di Alex, una ragazza che raggiunge, con determinazione e a costo di qualunque sacrificio, il successo che le spetta.

Una storia d’amore e d’amicizia, difficile da portare in palcoscenico senza rischiare gli inevitabili confronti col film, ma la scommessa è ampiamente superata, la vittoria è piena: uno spettacolo magnifico ed elettrizzante, complici le musiche – in lingua originale – che fanno rivivere l’atmosfera discotecara degli Anni Ottanta (What a Feeling, Maniac, I love Rock’n’roll) e le belle canzoni in italiano che accompagnano la storia. È un colpo al cuore, piacevole, però, che entusiasma e fai fatica a non salire in palcoscenico a metterti a ballare anche tu. Una grande e bella produzione che avvicina i giovani al piacere dello spettacolo a teatro e abitua a cercare il bello sul palcoscenico, qualcosa che faccia sognare (la magia del teatro è questa, no?).

L’allestimento scenico è straordinario, con un impianto luci che inventa l’impossibile; bravissima la protagonista (Valeria Belleudi nei panni di Alex) e il suo partner (Lorenzo Tognocchi), ma bravi anche tutti i ragazzi in scena Elisa Lombardi (Gloria), Ilaria De Rosa (Kiki), Rossella Contu (Tess), Marco Stabile (Jimmy), Roberto Vandelli (Harry), Michael Altieri (C.C.), Altea Russo (Hannah), Lorena Crepaldi (Louse/mrs Wilde). Ed ancora l’ensemble, con Giorgia Cino, Alessandra Gregori, Veronica LepriRenato Tognocchi, Giovanni Abbracciavento, Gianluca Briganti. Senza dimenticare il gruppo swing: Giorgia Arena (Female), Angelo di Figlia (Male/Dance Captain) con menzione d’onore al calabrese Renato Capalbo. Ottima la prova registica di Chiara Noschese, alla sua prima “internazionale” dopo i successi del Piccolo Principe e Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie: attenta e capace di coinvolgere il pubblico, giocando molto sulla potenza della musica, ha realizzato uno spettacolo avvincente e ricco di “feeling”.

Insomma, un Riccio d’Argento come miglior musical dell’anno più che meritato: il riconoscimento istituito da Pegna e disegnato dal maestro orafo Gerardo Sacco, ha premiato nei 32 anni di storia del Festival del Live d’Autore grandi protagonisti della scena musicale internazionale che Ruggero Pegna è stato capace – spesso con riuscito azzardo, rischiando commercialmente di tasca – di portare in Calabria. L’ambito Premio, ancora una volta, ha scelto il giusto vincitore, insieme con i tanti che, solo per parlare della stagione appena conclusa, hanno visti riconosciuti talento e qualità artistiche elevate.

Il vero vincitore di Fatti di Musica, però, è un’altro: è la Calabria, sono i giovani calabresi (ma anche i meno giovani…), che hanno potuto assistere dal vivo a spettacoli di altissimo livello, con protagonisti grandissimi che, a volte non sapevano nemmeno dove fosse la Calabria. E che ora vorrebbero tornarci più spesso perché hanno incontrato un pubblico favoloso, caldissimo ed entusiasta. Non c’è bisogno di fare i nomi degli artisti che si sono succeduti in tantissime “prime” nella regione, ne abbiamo parlato a lungo: Ruggero Pegna conosce il suo mestiere, ma non è solo la competenza a guidarlo a cogliere soltanto successi, è il grande amore che lo lega alla sua terra (lui è di Lamezia, innamorato della sua Calabria) e lo conduce a risultare sempre vincitore nelle sue scelte. I calabresi hanno fame e sete di cultura e la musica, il teatro, lo spettacolo sono cultura, quella che farà crescere bene le nuove generazioni e vivere meglio quella attuale. La cultura aiuterà la Calabria – nel suo percorso di crescita, sviluppo e riscatto –  ma, grazie al cielo, siamo molto avanti, da questo punto di vista. (s)