MONASTERACE: IL MOSAICO PAVIMENTALE DELLA SALA DEI DRAGHI E DEI DELFINI

2 agosto – Ultimo giorno per visitare il mosaico pavimentale de “La Sala dei draghi e dei delfini”, ospitato all’interno del Museo Archeologico dell’Antica Kaulon. Un’opportunità da non lasciarsi scappare.
L’iniziativa è stata promossa dal Polo Museale della Calabria nell’ambito delle iniziative del Piano di Valorizzazione 2018 del Mibact,che ha visto la collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggiodella città metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Vibo Valentia, del Comune di Monasterace, dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Roccella Jonica e della Delegazione di Spiaggia di Monasterace, e della Cooperativa Vivikaulon-Servizi aggiuntivi Museo archeologico di Kaulonía.

Museo Archeologico dell’antica Kaulon

L’apertura straordinaria, inoltre, è stata possibile anche grazie alla sponsorizzazione di Restauro opere d’arte Giuseppe Mantella e della Ditta Falcomar, e l’obiettivo è quello non solo di offrire al pubblico un’ulteriore l’occasione per prendere visione di manufatti di particolare fascino e suggestione archeologica, ma anche di ricordare la valenza del patrimonio storico-archeologico del territorio calabrese e reggino in particolare.

Il direttore del Polo Museale Angela Acordon

Il mosaico della cosiddetta Sala dei Draghi e dei Delfini, realizzato con tessere policrome, di particolare interesse scientifico per la sua fattura, per la ricercatezza del tema figurativo e per le dimensioni, è da considerarsi tra le testimonianze più significative riconducibili al centro magno-greco di Kaulonía, identificato dall’archeologo Paolo Orsi agli inizi del Novecento e localizzato nell’odierna cittadina di Monasterace Marina. Testimonianze oggi conservate nell’area del Parco archeologico dedicato allo stesso centro e situato in contrada Runci, lungo la Strada Statale 106, nel comune di Monasterace ai piedi della suggestiva Collina del Faro.
Dopo la scoperta, a cura della Soprintendenza Archeologica della Calabria, nel 2012, nell’ambito delle attività di ricerca condotte nel sito di Kaulonia, il mosaico ad oggi ricordato come uno dei più importanti e dei più antichi ritrovati in Magna Grecia, è stato ricoperto per una sua opportuna tutela e conservazione, dopo un intervento di restauro conservativo finalizzato alla messa in sicurezza delle parti più deteriorate.
Il mosaico, di circa 30 mq e databile tra fine IV- inizio III secolo a C., costituisce il piano pavimentale centrale di un lungo vano con piscina per il bagno caldo di un edificio termale, eretto su un edificio pubblico già esistente, munito di ambienti di rappresentanza e di servizio.
Colpisce la particolare ricchezza dei motivi e dei soggetti decorativi scelti – delfini, draghi, ippocampi – e la loro composizione armoniosa con particolari tecnici quali l’uso di lamine in piombo per delineare i profili dei delfini. Lo schema compositivo del mosaico – realizzato con tessere policrome in pietra naturale, ceramica e terracotta di varie forme e dimensioni – pone al
centro sei medaglioni con motivi floreali, delimitati da più listelli colorati, la cui particolare composizione dà luogo a una visione prospettica, mentre sul lato occidentale e meridionale sono disposti stretti e lunghi pannelli con figure di animali marini (draghi, delfini e ippocampo) affrontati per coppie. Un particolare decorativo è costituito inoltre, in prossimità dell’accesso alla sala, da una rosetta circolare a 12 petali. (rrc)