Il termine dialettale “scialata”, intraducibile in italiano, indica uno stato di soddisfazione e benessere psicofisico ed è quello che i soci de Le Città visibili hanno provato domenica 30 luglio percorrendo il sentiero naturalistico della Scialata di San Giovanni di Gerace (Rc), evento organizzato e guidato da Demi D’Arrigo di Aspromonte Wild e con la presenza del nostro amico architetto Peppe Battaglia.
Dopo una breve discesa su una strada bianca ombreggiata dalla fitta lecceta circostante, ci si è inoltrati nel letto del torrente Levadio in una stretta gola dove lo scorrere dell’acqua, tra laghetti e cascate, accompagna l’escursionista con il suo gorgoglio e la sua frescura, rendendo il cammino piacevole e per nulla faticoso.
Il percorso all’interno della gola è completamente ombreggiato dalla fitta vegetazione; ciò che più risalta all’occhio sono i riflessi dell’acqua e i colori dei massi di granito ed altre pietre ricche di ferro, la cui ossidazione ricopre la superficie di ruggine.
A ciò si aggiungono le colorate e numerose farfalle e le libellule dagli splendidi toni iridescenti del verde e del blu che inevitabilmente attirano l’attenzione dei passanti.
Un vero set da foresta incantata che inebria i sensi anche con piacevolissimi profumi, in primis quello della nepitella.
Il sentiero è completamente attrezzato con scalette, passerelle di legno e camminamenti lastricati che ne rendono agevole la risalita.
Durante il cammino c’è la possibilità di immergersi nelle molteplici pozze in cui la freschezza dell’acqua rigenera e tonifica il corpo.
A fine percorso la gola si allarga in un’area picnic attrezzata, nella località denominata ”Cannavarè” ricca di sorgenti d’acqua in cui si può consumare il pranzo comodamente seduti nei tavolini e col sottofondo dell’acqua che scorre proprio nel torrente accanto.
Il rientro al punto di partenza si snoda infine su una comoda strada cementata, sempre ombreggiata, con scorci panoramici verso il mare Ionio. Con questa immagine si chiude l’anello escursionistico. Come si suol dire dalle nostre parti… “Oggi ndi scialammu”! (rrc)