Rapani (Fdi): Fusione per Cosenza non diventi una gara tra le città

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, è intervenuto nel dibattito sul progetto di fusione per la grande Cosenza, auspicando che il confronto non degeneri in sterili polemiche o commenti inopportuni. L’appello del parlamentare si concentra sulla necessità di abbandonare logiche divisive per puntare a una visione più ampia e lungimirante per lo sviluppo dell’intero territorio calabrese.

«Chi si espone in dichiarazioni o commenti divisivi dovrebbe volare alto, guardando oltre i localismi e lavorando per una Calabria più unita e forte», ha sottolineato il senatore, evidenziando come l’attenzione debba essere rivolta ai temi strategici piuttosto che a rivendicazioni territoriali. Rapani ha espresso dubbi sul processo di fusione che interessa l’area Bruzia, criticando l’idea che possa essere guidato esclusivamente dalla volontà di superare Corigliano Rossano sul piano demografico.

«Trovo limitante e fuori luogo chi sostiene posizioni simili. Se questa è la motivazione alla base, ritengo che il progetto sia destinato al fallimento», ha affermato. A preoccupare il senatore è l’impressione che le dinamiche politiche locali possano degenerare in conflitti interni che non giovano al progresso del territorio. «Non avrei mai immaginato che Corigliano Rossano potesse fare paura ai politici nativi di Cosenza al punto da temere un eventuale potenziamento della città jonica» ha commentato.

Rapani ha ribadito che Corigliano Rossano ha pieno diritto di ambire allo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale, un percorso che però non deve essere percepito come una minaccia per altre realtà territoriali.

«La Sibaritide, con al centro Corigliano Rossano – ha precisato il parlamentare – ha tutto il diritto di pensare allo sviluppo del territorio e lo fa senza pensare di creare nocumento a nessuno».

Il senatore si è detto inoltre sorpreso dalle dichiarazioni di alcuni esponenti politici di alto rango, ritenendole fuori luogo e non in linea con l’interesse collettivo.

«Auspico un lavoro sinergico sui temi strategici – ha detto Rapani – che possono contribuire a far uscire la regione dall’isolamento nel quale è stata relegata da sempre».

Infrastrutture, trasporti, sicurezza e sanità sono le priorità indicate dal senatore, che invita tutte le forze politiche a impegnarsi su questi fronti per rilanciare il territorio calabrese.

«Questi sono i temi sui quali ci dovrebbe essere un lavoro congiunto,  ha concluso, esortando a superare rivalità locali per concentrarsi su obiettivi comuni. L’appello di Rapani è dunque un invito alla coesione, affinché la Calabria possa guardare al futuro con maggiore ambizione e concretezza, superando divisioni e rivalità che rischiano di frenare il suo sviluppo. (rp)

Arresto Messina Denaro, Rapani (Fdi): Carabinieri e Guido siano esempi per i giovani

Il senatore di Fdi, Ernesto Rapani, ha evidenziato come «la cattura del superlatitante e boss di “Cosa nostra”, Matteo Messina Denaro è una vittoria dello Stato».

«Dopo 30 anni giustizia è, e sarà fatta – ha continuato –. Lo dobbiamo nei confronti di tante vittime, tra cui il giudice Antonino Scopelliti, ucciso a Villa San Giovanni nel 1991 e per cui Messina Denaro è indagato dalla Dda di Reggio Calabria guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri. Al contempo esprimo anche grande soddisfazione per l’operazione messa a segno dai Carabinieri del Ros. Alla Benemerita così come al pm Paolo Guido, rivolgo sentimenti di gratitudine e riconoscenza».

«Con il grande orgoglio che da calabresi ci contraddistingue – ha concluso – formulo le mie congratulazioni al magistrato originario di Acri ma cresciuto a Cosenza, che ha seguito le indagini sulla cattura del boss della mafia. Un servitore dello Stato dai natali calabresi che ci inorgoglisce, con l’auspicio che possa essere da esempio per i tanti giovani che vogliono intraprendere la professione in magistratura». (rp)

Irto (PD): Il Sud rischia di perdere altro terreno

Il senatore del Partito Democratico, Nicola Irto, ha dichiarato all’Ansa che «suscitano incertezza e preoccupazione le dichiarazioni programmatiche della premier Giorgia Meloni in ordine all’autonomia differenziata».

«Meloni – ha aggiunto – dice di volere dare impulso al processo autonomista in un quadro di coesione nazionale e in maniera più accentuata nella provincia di Bolzano. Allo stesso tempo, parla di una riforma da avviare “in un quadro di coesione nazionale” e la definisce “l’occasione migliore per tornare a porre al centro dell’agenda Italia la questione meridionale».

«Non si capisce come tre concetti così contraddittori – ha proseguito – (autonomia differenziata, coesione nazionale e questione
meridionale) possano trovare spazio all’interno di un unico discorso, senza neanche un accenno alle modalità con le quali si intenda procedere – conclude – L’autonomia differenziata, almeno per come fin qui descritta e richiesta dalla Lega, è lo strumento più adatto per dividere il Paese e esasperare il gap tra Sud e Nord».
«Non a caso le reazioni positive al discorso di Meloni sull’autonomia – ha concluso – sono arrivate soltanto dalle regioni settentrionali. Al Sud, invece, si amplifica la preoccupazione di potere perdere ancora terreno e risorse». (rp)