Orsomarso (Fdi): Fdi sarà primo partito in Calabria

Il senatore di Fdi, Fausto Orsomarso, ha evidenziato come «le imminenti elezioni europee devono segnare, anche al Sud, il successo di Fratelli d’Italia per valorizzare un anno e mezzo di governo coraggioso e riformista in un contesto difficilissimo».

«Noi non siamo autocelebrativi – ha detto Orsomarso – né dipingiamo affreschi di perfezione che non corrisponderebbero alla realtà ma rivendichiamo con orgoglio un impegno straordinario dell’esecutivo rispetto al quale le opposizioni non hanno altro argomento che rispolverare la solfa dell’antifascismo. Con due guerre epocali in corso – aggiunge Orsomarso – che hanno alterato di conseguenza gli scambi, i costi energetici, l’economia italiana cresce meglio della media europea, cresce il tasso di occupazione e anche la fiducia delle imprese nei confronti di Giorgia Meloni».

«È un fenomeno che si registra anche in Calabria, laddove il governo Meloni ha di recente assegnato 2,7 mld di euro – ha ricordato – per gli interventi strutturali sull’ambiente, sul dissesto idrogeologico, sulle infrastrutture di servizio. Dopo anni di oblio anche la nostra regione, grazie all’attenzione dimostrata dal governo Meloni, ha avuto una dignità dialogica nella interlocuzione con il potere centrale».

«Siamo quotidianamente impegnati a fronteggiare le emergenze – ha proseguito Orsomarso – ivi comprese quelle occupazionali ma registriamo un aumento dell’intrapresa che riguarda sia i giovani che le altre generazioni. Fratelli d’Italia sarà presente con l’europarlamentare uscente Denis Nesci e, mi auguro, con un’altra espressione autorevole, nella competizione elettorale con una rappresentanza calabrese che ambisce ad essere il primo partito della regione e a costruire, intorno a questo consenso, una nuova stagione di protagonismo e di centralità per la destra italiana, che è esempio di governabilità e di partecipazione in tutto il continente». (rp)

Minasi (Lega): Inaugurazione Agenzia Beni Confiscati a Reggio scelta di alto valore simbolico

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, si è detta «particolarmente felice per l’inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati di Reggio Calabria».

«Sono felice soprattutto per il fatto – ha aggiunto – che questa nuova sede sia collocata in un immobile, sito nel cuore della città, confiscato a un boss reggino. Si tratta di una scelta dall’altissimo valore simbolico, con cui lo Stato riafferma, fortemente e pubblicamente, la propria autorità di fronte alla ‘ndrangheta, restituendo alla collettività ciò che i clan le hanno tolto e dimostrando che a comandare, sul territorio, non sono e non possono essere i capibastone».

«Colgo l’occasione per ringraziare il Ministro Matteo Piantedosi – ha proseguito – per la sua presenza in città in questa importantissima occasione e per la sensibilità che sta dimostrando verso il nostro territorio.  Purtroppo impegni istituzionali a Roma mi hanno tenuta lontana da questo evento, che ho però vissuto comunque con piena ed emozionata partecipazione, proprio per tutto ciò che rappresenta».

«Reggio e la Calabria continueranno a giocare un ruolo fondamentale in tema di beni confiscati e in modo costruttivo, grazie alle attività dell’Agenzia che si potenziano – ha detto ancora la senatrice – a dispetto di chi negli anni passati aveva tentato addirittura di chiudere questa sede, che originariamente fu la sede principale dell’Ente».

«Anche in Commissione Parlamentare Antimafia – ha spiegato – ci stiamo occupando di questo settore con enorme attenzione, per migliorare la legislazione in materia e rendere sempre più rapide ed efficaci le assegnazioni, così da rispondere sempre più concretamente e sollecitamente allo strapotere mafioso, che proprio dalla sottrazione dei beni accumulati illecitamente subisce un duro colpo».

«Buon lavoro dunque – ha concluso Minasi – al Direttore, il prefetto Bruno Corda, e a tutti i dipendenti dell’Agenzia e grazie per il loro preziosissimo impegno. Andrò a visitare la nuova sede e a incontrarli personalmente non appena mi sarà possibile». (rp)

Irto (PD): Autonomia comincia a dividere maggioranza in Consiglio regionale

Il senatore del PD, Nicola Irto, ha evidenziato come «l’autonomia differenziata comincia a dividere la maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Calabria».

«Finalmente, grazie al lavoro di informazione e opposizione – ha spiegato – che stiamo conducendo nelle istituzioni e nelle piazze, così come all’incessante battaglia politica del gruppo consiliare del Pd, il centrodestra in Consiglio regionale inizia vacillare sul sostegno al ddl Calderoli, che appare come puro baratto tra le forze del governo nazionale, a discapito dell’unità del Paese e dell’eguaglianza dei cittadini».

«Noi continueremo a contestare e contrastare l’autonomia differenziata. Vedremo –  ha concluso il senatore Irto – se il centrodestra avrà il coraggio, a Roma come a Reggio Calabria, di ignorare i richiami della coscienza, che stanno emergendo con estrema chiarezza». (rp)

Irto (PD): Che aspetta Occhiuto a respingere progetto dell’Autonomia?

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha chiesto «che cosa deve ancora attendere, Roberto Occhiuto, per respingere senza ambiguità il progetto dell’autonomia differenziata?».

Intervenuto all’iniziativa organizzata dal Pd di San Giovanni in Fiore sui pericoli del regionalismo differenziato previsto dal Dl Calderoli, il parlamentare ha denunciato come «già adesso, con gli effetti del minore finanziamento della sanità regionale, ingiustizia terribile che dura da 25 anni, la Calabria patisce una carenza cronica di personale medico e lo smantellamento incessante e progressivo di ospedali e reparti. Inoltre, le strutture pubbliche sono sempre più sostituite dalle cliniche private, vi sono interi territori privi di servizi essenziali e l’emigrazione sanitaria costa 300 milioni all’anno».

«La nuova rete ospedaliera regionale, poi – ha aggiunto – penalizza oltremodo le aree montane e disagiate come quella di San Giovanni in Fiore, che invece meriterebbe investimenti finalizzati al rilancio dell’ospedale civile di zona, altrimenti destinato a chiudere». «L’autonomia differenziata non ha alcun fondamento».

«La priorità – ha avvertito il senatore dem – è invece modificare i criteri di ripartizione del Fondo sanitario, che hanno messo in ginocchio il Servizio sanitario della Calabria come delle altre regioni del Sud, provocando il Piano di rientro e il successivo commissariamento del governo, rivelatosi fallimentare».

«Noi sfidiamo il centrodestra sui fatti e sulle proposte, che – ha concluso il segretario dei dem calabresi – presenteremo nella Conferenza programmatica del 19 e 20 aprile prossimi, a Soveria Mannelli». (rp)

Irto (PD) annuncia interrogazione sui tagli alla sanità

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha annunciato una interrogazione al ministro Raffaele Fitto, «per sapere se ci sono già stati o stanno per arrivare i tagli miliardari, di cui parla la stampa, alle risorse del Pnrr stanziate per il potenziamento della sanità territoriale, per la sicurezza degli ospedali e il miglioramento della diagnostica pubblica, quale ne è l’importo esatto e quali ne sono le ragioni alla base».

«Rispondo con un’interrogazione circostanziata alla pantomima tra il presidente Roberto Occhiuto e il ministro Raffaele Fitto sul taglio dei fondi del Pnrr per la sanità. In particolare, al ministro Fitto chiedo la pura verità dei fatti, che sembrano inchiodarlo alle proprie responsabilità e rispetto ai quali, a quanto pare, il presidente Occhiuto ha avuto un costante atteggiamento remissivo», ha detto Irto, preoccupato perché, «ancora una volta, il Sud potrebbe essere gravemente penalizzato e, se i tagli in questione fossero effettivi, le minacce di dimissioni del presidente Occhiuto dal ruolo di commissario alla Sanità calabrese sarebbero un mero teatro politico a danno dei cittadini calabresi».

«Sulla questione – ha concluso il senatore Irto – andrò fino in fondo, convinto che il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, non possa subire ancora le bugie e i tradimenti del governo delle destre, che sta smantellando la sanità pubblica a vantaggio dei privati». (rp)

Dl elezioni, Occhiuto (FI): Partito sostenuto e promosso diritto di voti per studenti fuori sede

Il senatore di Fi, Mario Occhiuto, ha evidenziato come il DL elezioni «è frutto di un lungo e meticoloso lavoro, un impegno che anche Forza Italia ha portato avanti con dedizione e con un profondo ascolto delle esigenze dei cittadini e delle istituzioni che rappresentano la spina dorsale del nostro Paese».

«Abbiamo sostenuto e promosso – ha ricordato – il diritto di voto per gli studenti universitari fuori sede, riconoscendo l’importanza di garantire a tutti i giovani italiani, ovunque si trovino, la possibilità di esercitare il loro diritto più sacro in democrazia. È un primo passo, ma concreto e significativo che mai era stato compiuto. La decisione di estendere le operazioni di voto non solo per le elezioni amministrative ma anche per quelle europee del 2024, è una dimostrazione di sensibilità verso la necessità di favorire una più ampia partecipazione al processo democratico».

«La revisione delle anagrafi e la determinazione della popolazione legale non sono solo tecnicismi burocratici; rappresentano la base per un sistema elettorale equo e trasparente, dove ogni voto ha il suo reale valore. Abbiamo ascoltato le esigenze espresse da Anci e Upi e presentato ordini del giorno che impegnano il governo a circoscrivere con precisione i poteri e le responsabilità dei sindaci e dei presidenti delle province».

«Abbiamo portato avanti emendamenti che aprono la porta a una maggiore inclusione – ha concluso – eliminando barriere di ineleggibilità per coloro che, pur svolgendo funzioni umili, sono l’anima e il cuore pulsante della nostra società. Questo decreto rappresenta una pietra miliare nel nostro percorso verso una democrazia più inclusiva, dinamica e rappresentativa». (rp)

Minasi (Lega): Scelta del Comune di chiudere Centro anziani a RC inaccettabile

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha definito «inaccettabile» la scelta del Comune di Reggio di chiudere il Centro Anziani di Via Graziella.

«Conosco bene quel Centro – ha spiegato – per anni ho avuto l’onore di prendere parte alle sue attività e ho potuto toccare con mano il prezioso lavoro che viene portato avanti per gli anziani. Ecco perché quel Centro non è da considerarsi solo un edificio, ma cuore pulsante della comunità locale, un luogo di valore inestimabile per la socializzazione e il supporto agli anziani che vi partecipano attivamente».

«La decisione di chiuderlo senza nemmeno concedere, a chi lo frequentava e forniva la propria attività, la possibilità di recuperare le proprie cose – ha evidenziato – è un’offesa anche alla dignità umana. Queste persone non sono meri oggetti da spostare, ma individui, a cui si deve rispetto e considerazione. I lavori programmati per il piano superiore avrebbero potuto essere gestiti con accorgimenti diversi, per consentire la compresenza degli anziani durante il periodo di ristrutturazione».

«Inoltre, non è stato fornito loro alcun piano alternativo – ha spiegato – per garantire un posto dove poter proseguire le attività e incontrarsi, né i loro appelli sono stati raccolti dal Comune. È inconcepibile che, dopo vent’anni di dedizione e partecipazione attiva, questi anziani vengano trattati con tale disprezzo e indifferenza».

«Chiedo, quindi, con forza – ha detto – che venga ripristinata la piena operatività del Centro Sociale e che vengano prese tutte le misure necessarie per garantire agli anziani il diritto di continuare a usufruire dei servizi che il centro offre. Il loro benessere deve essere la nostra priorità assoluta, esattamente come lo è sempre stata per me, nel mio impegno come Assessore, prima comunale e poi regionale, alle Politiche sociali».

«Quindi non solo mi unisco alla loro protesta – ha concluso – ma farò tutto ciò che è nelle mie possibilità perché la situazione sia risolta nellimmediato». (rp)

Minasi (Lega): Riavviato iter per riapertura della Bovalino-Bagnara

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha reso noto che, nei giorni scorsi, si è svolta una riunione tecnica convocata dal ministero dei Trasporti, di riavviare l’iter per la riapertura della Bovalino-Bagnara, «strada di collegamento fondamentale per la provincia di Reggio, che attende da anni di essere resa nuovamente fruibile».

«La riunione ha permesso ai tecnici di Città metropolitana, Anas, Regione e Ministero dei Trasporti – ha spiegato la parlamentare – di dialogare e confrontarsi sulle migliori scelte possibili e, innanzitutto, sulla messa in sicurezza della strada, riaprendo importantissimi spiragli per un intervento risolutore. Sono molto contenta per questo primo risultato, anche perché nasce dal mio interessamento e dal mio sollecito al Ministero, che ha immediatamente risposto alle mie istanze e convocato, appunto, tutte le Istituzioni interessate».

«Devo, purtroppo, fare un appunto – ha aggiunto – con riferimento al comunicato diffuso dalla Città Metropolitana, nel quale il vicesindaco, Carmelo Versace, viene descritto come colui che ha “messo allo stesso tavolo i rappresentanti di Palazzo Alvaro, della Regione Calabria, di Anas e del Dicastero ai Trasporti, a valle di un percorso politico che ha sollecitato l’interesse del Ministero”».

In realtà – ha puntualizzato la Senatrice – chi ha chiamato e riunito le Istituzioni attorno a quel tavolo non è il Vicesindaco Versace, ma proprio il Mit, su mio sollecito».

«Chi conosce il mio modo di far politica, d’altronde, sa bene quanto io pensi che la collaborazione tra Istituzioni sia preziosa e quanto io mi spenda sempre per sostenerla e perseguirla, come in questo caso. Cercare insieme una soluzione condivisa e continuare a muoversi insieme –  ha detto ancora Minasi – è certamente la strada giusta da seguire, per il bene del territorio, e ringrazio tutti coloro che stanno lavorando perché questo sia possibile».

«Sottolineo, però, che, per farlo, per proseguire il dialogo e la collaborazione, è anche fondamentale che siano improntati alla reciproca lealtà e correttezza e – ha concluso – mi auguro che, per il futuro, possa esser così». (rp)

Zes Unica, Irto (PD): Il centrodestra continua a penalizzare il Sud

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha annunciato una interrogazione per conoscere «l’esatta portata dei disagi e le iniziative, se esistono, per ridurli» in merito alla Zes Unica.

«Imposta alla cieca dal governo Meloni, la Zes centralizzata sta producendo un caos da Inferno dantesco e gravi ritardi, come conferma la sospensione sino al prossimo marzo dei termini di chiusura dei procedimenti di autorizzazione unica non ancora conclusi», ha ricordato il senatore, sottolineando come «ancora una volta, il Governo ha agito senza programmazione e organizzazione, cancellando di colpo le Zes esistenti e sottovalutandone le conseguenze per le imprese: dalle lungaggini alle complicazioni burocratiche, dalle perdite di tempo ai possibili ripensamenti».

«Peraltro, ad oggi non vi è certezza – ha rincarato la dose Irto – sul credito d’imposta. Questo succede quando nelle decisioni pubbliche prevalgono la bulimia del potere e le logiche della propaganda; quando si opera con prepotenza politica e senza confronto parlamentare; quando per il Mezzogiorno si ignorano, come nel caso dell’ex Zes della Calabria, le esperienze e le esigenze dei territori e, soprattutto, quando manca la pianificazione dello sviluppo del Sud, che il centrodestra continua a colpire e a penalizzare». (rp)

Minasi (Lega): Manifesti sui muri di Cs azione sciocca e pericolosa

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, si è detta «indignata» per la comparsa, sui muri di Cosenza, dei manifesti che ritraggono la parlamentare e i colleghi che hanno votato per l’autonomia differenziata,  definendola una «azione sciocca e pericolosa, rivendicata da un collettivo locale e giustificata come “satira politica”».

«Il dissenso va sempre manifestato – ha sottolineato – ma non in forme che possono incoraggiare la violenza, come in questo caso. Chiederò che i manifesti vengano immediatamente rimossi, qualora non sia stato già fatto, e mi riservo di valutare anche altri tipi di azione».

«Forse pensando di essere ironici – ha proseguito – gli attivisti di questo collettivo hanno invece messo pubblicamente alla gogna me e chi ha votato sì al ddl Calderoli con metodi che purtroppo hanno un sapore amaro di non lontana memoria, di un periodo buio per il nostro Paese, così come ho visto dire dal collega di Forza Italia, Mario Occhiuto».

«Esporre i nostri volti come se fossimo dei ricercati – ha detto ancora – responsabili di chissà quali crimini a cui dare la caccia, potrebbe avere conseguenze pesantissime, facendo leva sulla rabbia sociale, che qualcuno, magari incapace di controllare i propri impulsi, potrebbe sfogare commettendo atti di violenza nei confronti di uno di noi, presentato come il bersaglio da colpire. Anziché agire con queste modalità insensate, i ragazzi del collettivo avrebbero potuto manifestare il dissenso in modo diverso, perché se c’è un modo etico di fare politica, dev’esserci un modo altrettanto etico di esprimere il proprio disaccordo».

 «Peraltro – ha aggiunto – dimostrano di essere caduti anche loro nella trappola della disinformazione: l’autonomia differenziata – precisa la Senatrice – è stata innanzitutto voluta e introdotta dal centrosinistra nel 2001, con le modifiche al titolo V della Costituzione che ni oggi stiamo semplicemente attuando, e, in secondo luogo, non è obbligatoria, ma è una scelta di ciascuna Regione e un’opportunità che ciascuna Regione ha di sfruttare al meglio le proprie risorse e peculiarità».

 «La Calabria – ha sottolineato Minasi – ha un potenziale che non ha nessun altro territorio, lo dico con convinzione e serenità, e, anziché aver paura e continuare a vivere sperando sempre negli aiuti dall’alto, dovrebbe iniziare a rimboccarsi le maniche per raccogliere la sfida, con la certezza di poterla vincere».

«Come in altre occasioni, dunque – ha concluso la senatrice – ribadisco la mia disponibilità a incontrare chi non condivide questa visione, per confrontarci e approfondire ogni punto della riforma. Invito, quindi, anche questi giovani a sederci attorno a un tavolo per parlare dei loro dubbi e timori, senza usare strumenti che hanno l’unico risultato di fomentare odio e creare divisioni insanabili. Prima che sia troppo tardi». (rp)