Sono riprese, a Cosenza, le attività dello Sportello Donna grazie al progetto Da donna a donna”, promosso proprio dallo Sportello Rosa che l’Associazione “Calabriameda odv”, la cui referente è Flora Barone, ha fatto nascere nel 2018 a Cosenza, con il preciso intento di far sì che donne impegnate nel volontariato tendessero la mano ad altre donne che affrontano la patologia del tumore al seno.
Lo sportello Rosa è attivo in città, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 14, nella sede di via degli Stadi, nei locali dell’ex scuola elementare “Don Milani”, acquisita dall’Asp, dove resterà ancora per un po’, in attesa che il Comune indichi a breve una nuova sede. Per chi intendesse rivolgersi allo sportello, i responsabili consigliano sempre una preventiva presa di contatto, telefonando al numero 3792673891 oppure attraverso l’apposita pagina Facebook.
Si tratta di un «progetto così meritorio, con una funzione sociale importante, andava incoraggiato ed è per questo che l’Amministrazione comunale guarda a questa iniziativa con rinnovato interesse, al fine di garantire continuità allo Sportello Rosa che prende in carico le esperienze di donne colpite da una diagnosi di tumore al seno per ascoltarle, non farle sentire sole, insieme alle loro famiglie, e fornire supporto e assistenza per affrontare un momento difficile del loro percorso esistenziale», ha detto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, nel suo messaggio tramite l’assessore al Welfare Veronica Buffone.
Oltre all’assessore Buffone, presenti il Presidente della commissione Cultura, Mimmo Frammartino, la referente dello stesso sportello Flora Barone e Costantina Bartella, Presidente di “Agape odv”, associazione partner del progetto per l’opera di prevenzione avviata nelle scuole. Gli interventi sono stati introdotti da Pileria Pellegrino, giornalista e donna in rosa. Presente anche la coordinatrice dello sportello, Micaela Guido.
«Questa – ha esordito Veronica Buffone – è una realtà importantissima. Personalmente – ha aggiunto – ho partecipato a tante delle attività dello Sportello. Come Amministrazione comunale, non potevamo non garantire continuità a questa lodevole iniziativa, perché essere vicini alle donne che subiscono i contraccolpi, anche psicologici, delle malattie oncologiche è alla base di ciò che una comunità deve fare per non farle sentire sole. Abbiamo contribuito al progetto proprio per accompagnare la donna e la sua famiglia in un percorso di consapevolezza, serenità e accettazione di quello che è accaduto o sta accadendo. E quando vedi negli occhi di queste persone la luce per riaffermare che non si è soli, significa che l’obiettivo è stato raggiunto».
Per Mimmo Frammartino «le istituzioni possono fare molto, intanto non essere distratte, perché quando c’è una iniziativa di questa portata a volte la solidarietà dura poco, poi per il resto dell’anno ci si dimentica. Invece c’è chi lavora dietro le quinte e dà un grande servizio alla città e al territorio con attività che meritano di essere definite nobili».
Flora Barone ha raccontato la genesi dello Sportello Rosa. «La scelta di fondarlo è nata – ha detto Barone – perché ci siamo ritrovate nel contesto di “Calabriameda” insieme ad alcune nostre amiche e associate alle quali erano arrivate tre diagnosi di malattia, nel giro di poche settimane. È stata, quindi, una reazione, anzitutto al nostro smarrimento e, subito dopo, abbiamo deciso di rispondere al bisogno del territorio, facendo nascere un luogo che fosse un luogo di accoglienza, di ritrovo, un momento da vivere insieme, nella sofferenza, nella gioia, nel cammino, nella vittoria, con tutto quel carico di emozioni che abbiamo voluto mettere a disposizione della città».
«Il progetto, attraverso donne che parlano ad altre donne – ha spiegato – mira anche ad operare nelle scuole per diffondere la cultura della prevenzione». Il progetto vuole parlare anche alle giovani donne nelle scuole, ma a tutti i ragazzi che frequentano le aule scolastiche, grazie alla collaborazione attiva con Agape Odv.
All’incontroin Comune era presente, infatti, la Presidente Costantina Bartella che ha spiegato come l’idea sia nata «dalla necessità di dare risposte allo stato di insoddisfazione dei ragazzi, facendo loro capire che ci sono tante realtà molto più disagiate».
Due anni fa l’incontro tra Agape e Calabriameda con cui si è avviato il discorso di prevenzione nelle scuole per combattere le fake sulla rete, attraverso degli incontri con esperti che aiutassero i ragazzi a ricevere corrette informazioni nei settori dell’alimentazione, della cosmesi e nell’utilizzo di guide specialistiche. Il progetto “Da Donna A Donna per lo Sportello Rosa” proseguirà il suo percorso di sostegno alle donne con diagnosi pregressa o attuale di tumore del seno, soprattutto nelle fasce più deboli che hanno maggiore bisogno di cura e supporto strutturato a vario titolo, con laboratori manuali di arte del riciclo, di scrittura creativa, di cucina macrobiotica, di danza terapia, attività nelle quali le donne potranno esprimere il loro talento, metterlo a disposizione della comunità, creare e distrarsi, anche con nuove prospettive di crescita personale e professionale. (rcs)