Di sto verde dalla Commissione consiliare per le attività produttive del Comune di Reggio per le modifiche al regolamento del commercio su area pubblica che disciplina, tra le altre cose, lo svolgimento dello Street food nel centro storico cittadino.
L’intervento si è reso necessario alla luce del ruolo crescente che tale attività ha assunto negli ultimi anni nelle dinamiche commerciali e produttive locali e, nel contempo, per aggiornare la normativa comunale in materia che ad oggi vietava, in assenza di specifiche ordinanze sindacali, lo svolgimento di tale attività all’interno del centro storico.
Un’impostazione particolarmente limitativa che l’amministrazione comunale ha voluto superare con decisione adottando un approccio che, spiegano il presidente della commissione consiliare, Carmelo Versace e l’assessora comunale alle Attività produttive, Angela Martino, «va nella direzione auspicata, ovvero cercare un forte e condiviso punto di equilibrio che contemperi in modo efficace e funzionale sia gli operatori di questo innovativo settore che, naturalmente, le prerogative delle attività tradizionali della ristorazione che operano in centro. Abbiamo dunque raggiunto un obiettivo che guarda alla qualità delle azioni e alla chiarezza delle regole, scongiurando così il rischio di una deregulation indiscriminata che avrebbe potuto da un lato arrecare danni agli operatori della ristorazione e, per altro verso, creare delle disparità anche tra gli stessi soggetti dello street food».
Il cosiddetto “cibo di strada”, spiegano, inoltre, i rappresentanti di Palazzo San Giorgio, «ha fatto registrare in questi ultimi anni una crescita notevolissima in tutta Italia, affermandosi quale nuovo ed ulteriore fattore di spinta per tutto il comparto della ristorazione, nel segno della valorizzazione delle tradizioni territoriali ma anche come concreta opportunità d’impresa per tanti giovani che vogliono investire sulle proprie competenze».
Con la modifica dell’articolo 26, evidenziano l’assessora Martino e il consigliere Versace, «abbiamo anche affermato un altro principio cardine sul quale si fonda l’intera azione amministrativa del Comune, cioè ribadire la centralità della tutela del centro storico sia nell’ottica della salvaguardia ambientale che della cura degli spazi pubblici che, naturalmente, non possono essere trasformati di colpo in un mercatino a cielo aperto. In questa direzione abbiamo ritenuto opportuno prevedere lo svolgimento di una manifestazione d’interesse in cui sarà definito un tetto massimo di autorizzazioni che il Comune potrà rilasciare e i requisiti specifici che ogni operatore dovrà avere per essere autorizzato. Tra questi ultimi, un’attenzione particolare sarà rivolta al tema ambientale prevedendo ad esempio che per entrare nel centro storico i soggetti dovranno dotarsi di mezzi preferibilmente elettrici o comunque a bassissimo impatto ambientale».
Ma le novità non si fermano qui, perché nella nuova disciplina si punta con determinazione anche alla valorizzazione del prodotto di alta qualità, in linea del resto con quelli che sono i dettami tipici che identificano da sempre lo street food in Italia e nel mondo. In questo contesto, «sono state previste delle prescrizioni specifiche sulla merceologia di riferimento, indicando l’utilizzo di prodotti freschi, locali, legati alla tradizione reggina, calabrese o quanto meno italiana, dotati dei marchi di qualità e provenienti da filiere certificate».
Tutto ciò, precisano Martino e Versace, «si inquadra in modo molto rigoroso nel novero della normativa europea in materia di Street food che identifica tale attività come qualcosa in grado di rappresentare un valore aggiunto per il comparto della ristorazione, ma anche per il territorio poiché queste attività, è bene ricordarlo, nascono con l’obiettivo di muoversi, anche con una certa frequenza, lungo le diverse zone della città». (rrc)