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TAURIANOVA (RC) - Successo per il libro "Sono morto ma non lo sapevo” di Vincenzo Furfaro

TAURIANOVA (RC) – Successo per il libro “Sono morto ma non lo sapevo” di Vincenzo Furfaro

Ha registrato grande successo la presentazione del libro “Sono morto ma non lo sapevo” di Vincenzo  Furfaro, svoltasi nei giorni scorsi alla Biblioteca comunale “Tito Renda” di Taurianova.

L’incontro, impreziosito dalla presenza del giornalista Agostino Pantano, che ha condotto il dialogo  con straordinaria intelligenza e sensibilità, ha rappresentato molto più di una semplice presentazione  editoriale: è stato un vero e proprio scossone culturale e politico. Il confronto ha infatti messo in  discussione molte certezze consolidate intorno alla figura di Giorgio Gaber, restituendone  un’immagine più complessa, scomoda e profondamente politica. 

Furfaro, con uno stile diretto, tagliente e privo di retorica, ha riportato l’attenzione su una delle  canzoni più controverse del repertorio gaberiano, “Io se fossi Dio” (1981), brano immediatamente  censurato, in cui Gaber smonta i miti e le mode ideologiche dell’epoca, ponendo dubbi radicali sul  pensiero dominante della sinistra extraparlamentare. 

Attraverso l’analisi delle parole – come quelle sul “non andare in India o in Turchia” o la critica  all’avallo dell’azione brigatista – Furfaro ha dipinto un Gaber opposto alla sinistra radicale degli  anni ’70 e ’80, rifiutando l’idea di un artista organico al pensiero progressista. Una posizione  coraggiosa, che l’autore ha voluto indagare pur dichiarando la distanza politica tra sé (di destra) e lo  stesso Gaber (comunista), sottolineandone però l’onestà intellettuale e il coraggio civile. 

L’evento ha visto la presenza di importanti figure istituzionali e culturali locali: l’ex Onorevole  Angela Napoli, da sempre simbolo di impegno per la legalità, Maria Fedele, Assessore alla  Cultura di Taurianova, Annamaria Fazzari, Presidente della Consulta delle Associazioni, Nello  Stranges, Vicepresidente della Pro Loco, e Giuseppe Zampogna, Sindaco di Scido e Consigliere  Metropolitano. 

Per molti dei presenti, la figura di Gaber emersa dalle parole di Furfaro è stata una vera rivelazione:  un artista critico, lucido, quasi profetico, il cui pensiero continua a provocare anche oggi. Furfaro  non si è fermato al passato, ma ha esteso la sua analisi alla sinistra contemporanea, tracciando un  parallelismo tra le derive ideologiche di allora e le ambiguità odierne, arrivando a una feroce e  documentata critica dell’attuale panorama politico. 

La serata si è conclusa con un lungo applauso e numerosi interventi dal pubblico, che hanno  confermato il valore culturale e civile di un’opera capace di far riflettere, dividere, ma soprattutto  interrogare. (rrc)