QUELLO DELL'ALTOPIANO DELLA SILA È IL PRIMO DELLA REGIONE, GRAZIE AL PROGETTO IDEATO DAL GAL SILA SVILUPPO;
Distretto Turistico Altopiano della Sila

TURISMO, TERRITORIO E TIPICITÀ: PARTE
IL DISTRETTO PER LA VALORIZZAZIONE

di ANTONIETTA M. STRATI – In Calabria non ci sono solo i Distretti del Cibo, ma anche quelli Turistici, fondamentali per rilanciare il settore turistico, fiore all’occhiello della nostra regione. La nascita del Distretto Turistico dell’Altopiano della Sila, il primo in Calabria, lancia un segnale fondamentale: che serve sinergia e cooperazione per permettere a un settore tanto importante quanto fondamentale per il rilancio e lo sviluppo del territorio.

Uno strumento, quello del Distretto Turistico, che è stato istituito nel 2017 e che ha registrato fin da subito l’adesione dell’Ente Parco Nazionale della Sila e che ha trovato il suo “battesimo” nella chiusura della terza edizione degli incontri sul turismo montano sostenibile promossi da Destinazione Sila, con 28 Comuni che ricadono nel territorio della Sila che hanno aderito – otto di questi devono concludere l’iter amministrativo – al progetto promosso e coordinato dal Gal Sila Sviluppo.

La nascita del primo distretto turistico – che vede tra i soci fondatori, in percentuale maggiore, anche numerosi soci privati tra Associazioni di categoria, reti di imprese, Pro Loco e Associazioni Turistiche – è avvenuta alla presenza del segretario comunale di Casali del Manco, Pietro Manna e, la costituzione dell’Associazione di gestione lo rende operativo.

«Negli anni passati è mancata una programmazione turistica integrata e condivisa –– ha evidenziato Daniele Donnici, presidente di Destinazione Sila –. È stata data priorità alla realizzazione di infrastrutture e investimenti materiali. Il turismo, invece, richiede ben altro. Occorre una consapevolezza dell’accoglienza che parta dai residenti, passi per gli operatori turistici e tutti i corpi intermedi e arrivi fino alle amministrazioni pubbliche».

«Servono competenze più evolute e aggiornate nella narrazione e nella digitalizzazione, fino ad arrivare alla promo-commercializzazione. Non è sufficiente – ha concluso Donnici – avere un buon prodotto se non abbiamo ben chiaro quali sono i nostri mercati di riferimento. Occorre un forte coordinamento, una cabina di regia per mettere in comune energie e risorse per una piena valorizzazione dell’enorme potenziale turistico, evitando la frammentazione e la dispersione che, finora, hanno relegato la Sila in una condizione di marginalità rispetto ai flussi turistici nazionali e internazionali».     

«Vogliamo dotare questo territorio di uno strumento capace di programmare dal basso – ha commentato Candalise, presidente del Gal Sila Sviluppo che ha promosso e coordinato il progetto –. Dopo la prima fase in cui i sindaci hanno svolto un ruolo importante, specie per quanto riguarda la perimetrazione del territorio del Distretto turistico, si apre una seconda fase caratterizzata dal coinvolgimento dei soggetti privati». 

Francesco De Vuono, direttore del Gal Sila Sviluppo, ha rimarcato l’importanza della concertazione: «Lo stare insieme – ha detto – è l’unica via che porta allo sviluppo. Rispetto ai soci fondatori di oggi, in futuro potranno esserci anche altre nuove adesioni».

«Abbiamo da subito condiviso questo progetto perché lo consideriamo un altro strumento importante per il territorio. Uno strumento che si aggiunge alla Cets, la Carta europea per il turismo sostenibile e alla Zea, la zona economica ambientale» ha dichiarato il direttore del Parco, Domenico Cerminara.

Il vicesindaco di San Giovanni in Fiore, Daniela Astorino, ha chiarito che «con la sottoscrizione dell’atto costitutivo, si avvia un percorso all’interno del quale ognuno di noi dovrà fare la propria parte».

Di giornata storica per l’Altopiano della Sila ha invece parlato il sindaco del Comune di Casali del Manco, Stanislao Martire. «La nostra presenza qui dimostra che siamo stati bravi a mettere da parte vecchie gelosie e diffidenze. Abbiamo capito che da soli non si va da nessuna parte, mentre insieme possiamo diventare grandi. Non partiamo da zero – ha aggiunto il sindaco Martire – dobbiamo semplicemente cambiare mentalità e pensare in positivo, in modo da rendere attrattivo questo territorio».

Entro fine gennaio, si terrà l’assemblea dei soci fondatori per la definizione della governance e della struttura tecnica che avvierà le attività di animazione territoriale e di programmazione.

Ma non è solo il territorio della Sila a essersi mosso per l’istituzione del Distretto del Turismo: a Lamezia Terme, nei giorni scorsi, è stato sottoscritto tra il Comune di Lamezia e l’Asp Riviera dei Tramonti il protocollo d’intesa per la costituzione del Distretto Turistico Regionale “Riviera dei Tramonti”, che ha individuato la città, guidata dal sindaco Paolo Mascaro, come capofila.

Il protocollo d’intesa vede coinvolti il Comune di Lamezia, come soggetto capofila, e i Comuni di Curinga, Falerna, Gizzeria, Maida, Jacurso, Motta S. Lucia, Nocera Terinese, Pianopoli, Platania, San Mango d’Aquino, Serrastretta, San Pietro a Maida.

Il primo cittadino, infatti, ha spiegato che tramite questo Distretto «realizzata una pianificazione territoriale di ordine sovracomunale e saranno perseguiti obiettivi per una crescita volta alla valorizzazione del territorio, allo sviluppo del turismo e del commercio».

«La costituzione del Distretto Turistico Regionale assume un rilievo strategico per contribuire allo sviluppo del sistema economico locale, attraverso il trasversale settore del turismo e del relativo indotto dell’area tirrenica catanzarese. Lavorare in una logica di rete permette di predisporre progetti integrati, anche al fine di intercettare risorse comunitarie e di cogliere le  opportunità offerte dal PNRR», ha spiegato l’architetto Federica Rizzo, socio e consulente della APS Riviera dei Tramonti.

Anche Crotone si è mossa per realizzare il suo Distretto del Turismo Crotonese: nei giorni scorsi, infatti, si è svolto il primo incontro, coordinato dall’assessore al Turismo Luca Bossi, tra il  consigliere comunale Santo Facino, tra i promotori dell’iniziativa, altri consiglieri comunali, il dirigente del settore Francesco Marano, enti e associazioni di settore.

Insomma, qualcosa si muove in Calabria e non è solo nell’ambito del Cibo. Se, da una parte, infatti, la Regione e Associazioni si stanno spendendo tanto per i Distretti del Cibo, dall’altro, c’è chi, invece, sta investendo, com’è giusto che sia, nel turismo. Ma non sono solo gli Enti e le Associazioni di categoria a doversene occupare. Sicuramente, servirà l’intervento e il sostegno della Regione. (ams)