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Detenuti pasticceri

Un “dolce” lavoro per i detenuti di Catanzaro

di MARIACHIARA MONACO – Un “dolce pensiero” è la giusta definizione per annunciare lo splendido lavoro, che stanno svolgendo i detenuti della Casa circondariale di Catanzaro, in collaborazione con la parrocchia San Pio X, gestita da Don Franco.

Si tratta di un vero e proprio laboratorio di pasticceria, voluto fortemente dalla direttrice Angela Paravati: «Il laboratorio è nato dall’ascolto, dall’attenzione alle capacità non svelate: la passione di un detenuto per la creazione dei dolci e la sua abilità nel realizzare torte, biscotti, pasticcini, caratterizzati da una grande creatività, oltre che dall’ottimo gusto, hanno coinvolto sempre di più tutta la comunità, ed ho cercato di creare un ambiente di lavoro adatto per sviluppare questa iniziativa», spiega.

E, visto la recente pandemia e la crisi economica da essa scaturita, i detenuti hanno scelto di donare in più occasioni i dolci da loro confezionati, alla Caritas, che assiste anche i profughi ucraini.

Il parroco, portavoce della comunità, ha accolto il dono a nome di tutte le persone che ricevono quotidianamente assistenza e sostegno, nello spirito cattolico riassunto nella frase di Gesù: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, le avete fatte a me ».

La detenzione quindi, come seconda possibilità, una vera e propria finestra sulla vita che si consuma al di là della cella, senza alcun pregiudizio. Si può studiare, lavorare, consapevoli degli errori commessi in passato.

Non bisogna dimenticare che tutto ciò viene sancito anche nell’articolo 27 della Costituzione italiana, all’interno del quale viene evidenziato il principio del ‘finalismo rieducativo della pena’, inteso come creazione dei presupposti necessari a favorire il reinserimento del condannato nella comunità, eliminando o riducendo il pericolo che, una volta in libertà, possa commettere nuovi reati.

«In questo laboratorio si sono svolti anche corsi di formazione per altri detenuti, con il rilascio di attestati professionali, e – ciò che conta di più – qui si impiegano quotidianamente le energie per creare qualcosa di “buono” per gli altri», conclude la direttrice.

L’obiettivo è creare lavoro: «La produzione dei dolci si intensificherà sempre di più e diventerà un’opportunità di reinserimento in collaborazione con l’associazione Amici con il cuore e la Cooperativa Promidea. I percorsi di rieducazione in carcere hanno alla base sempre il principio dell’attenzione al prossimo, che, sia pur in un’ottica laica, coincide con quello che è stato il messaggio di Cristo», dichiara Don Franco.

Reinventarsi pasticceri, fornai, operatori ecologici, sarti,  apprendere un mestiere e, magari, trovare anche un impiego stabile, tutte queste cose non rappresentano più una mera illusione anche grazie ai finanziamenti destinati a queste iniziative dalla Fondazione “Progetto Sud”. In tutto infatti, sono otto le idee finanziate nell’ intero sud Italia, da Napoli a Siracusa, ed ovviamente Catanzaro. Si tratta di un investimento da 2,34 milioni di euro, tradotti in stage, corsi con chef stellati; sono 115 invece gli inserimenti lavorativi attesi entro il termine delle iniziative, di cui 47 con contratto a tempo indeterminato. (mcm)