«Attualmente, in Calabria sono 128 gli enti locali che hanno acquisito al patrimonio complessivamente 2431 beni immobili confiscati. Di questi, solo 337 risultano utilizzati». È l’allarme lanciato dal Coordinamento di Libera, che invita le regioni del Mezzogiorno a usufruire del bando a valere sui fondi del Pnrr sui beni confiscati alle mafie.
Per l’Associazione si tratta di «un’occasione di grande importanza che non può essere in alcun modo disattesa», i cui termini di partecipazione sono stati prorogati fino al 28 febbraio 2022, che mette a disposizione 300 milioni di euro per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, all’interno della Missione 5 Componente 3, dedicata a interventi speciali per la coesione territoriale. Di questa cifra, 250 milioni di euro sono riservati ai progetti selezionati attraverso una procedura selettiva, mentre ulteriori 50 milioni di euro serviranno a individuare altri progetti, di particolare valore economico e/o simbolico per il territorio. La nuova scadenza riguarda entrambe le candidature.
«La valorizzazione dei beni confiscati – ha ribadito Libera – è una forte azione concreta nella lotta contro le mafie, ma soprattutto è uno strumento per la progettazione di percorsi di legalità, giustizia sociale e può diventare anche occasione per creare posti di lavoro. Per tale motivo Libera Calabria fa appello alle Amministrazioni locali affinché questa opportunità davvero unica non rimanga inevasa».
«Come sempre – conclude la nota – mettiamo a disposizione la nostra esperienza nel settore, per consentire un sano e proficuo confronto con soggetti che gestiscono già dei beni confiscati e con altre realtà sociali presenti nei territori interessati, onde poter veicolare e condividere idee e proposte progettuali». (rrm)