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Italia Nostra chiede incontro a Occhiuto per lo stato della depurazione e dei fanghi

Italia Nostra chiede incontro a Occhiuto per lo stato della depurazione e dei fanghi

Le Associazioni dell’Alleanza per Salvare il Mare ha chiesto un incontro al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per avere un quadro preciso della situazione della depurazione e dei fanghi nella Provincia di Cosenza e un confronto sulla questione mare e sulla  programmazione regionale.

Nella lettera, l’Associazione ha ricordato che «le più importanti Associazioni ambientaliste e Comitati del Tirreno Cosentino già dal 6 agosto del 2020, tutti uniti, denunciavano all’opinione pubblica, ai sindaci, alla Regione Calabria ed all’Arpacal il grave stato delle acque di balneazione, peggiorato di anno in anno,  che determinava e determina un grande allarme e sconcerto tra i tantissimi villeggianti ed i turisti proprietari di seconde case». 

«Il 3 ottobre 2021, finita l’estate – continua la lettera – ritenendo necessario intraprendere da subito un’iniziativa per chiedere interventi  immediati in vista dell’estate successiva, si è tenuto a Grisolia una riunione di tutte le Associazioni ambientaliste e Comitati del territorio cosentino che si sono uniti ed hanno dato vita all’Alleanza per salvare il mare costituito da decine di soggetti.

«Sotto questa sigla – continua la lettera – Associazioni e Comitati non solo hanno denunciato il grave stato delle acque di balneazione e che senza un mare pulito non vi è futuro per i nostri territori, puntando il dito sulla grave inadeguatezza degli impianti di depurazione, sulle loro allarmanti condizioni manutentive e precarietà di gestione, sulla non adeguata gestione di fiumi, canali e torrenti, sulla mancanza di controllo degli scarichi abusivi e degli auto spurghi, ma hanno cercato di interloquire in modo costruttivo con la Regione Calabria, con l’Arpacal, con tutti i Sindaci dei paesi costieri e montani. Insomma, ce l’abbiamo messa tutta per dare un nostro forte contributo per una inversione di tendenza che purtroppo non è venuta». 

«Escluso – prosegue la lettera – un iniziale contatto di ascolto da parte della Regione Calabria con l’ex Assessore all’Ambiente  De Caprio, abbiamo registrato per il resto scarsa attenzione da parte degli altri soggetti e soprattutto dei Sindaci, chiusi ognuno a difendere il proprio piccolo orticello, privi di iniziativa e di una visione globale complessiva , per arrivare a volte  al negazionismo più assoluto del problema e minacciando addirittura azioni legali contro di noi che denunciavamo la grave situazione della acque di balneazione». 

«Ma non è stato tutto inutile – si legge ancora – il risultato più importante che però abbiamo ottenuto con la nostra azione di denuncia è che la questione del mare sporco e inquinato è balzata in modo così forte all’attenzione che ormai più nessuno può girarsi dall’altra parte senza essere additato come responsabile della perdita di competitività del mare calabrese, unica vera risorsa della economia. L’azione di segnalazione, di denuncia da parte delle Associazioni nel corso dell’estate 2021 portata avanti con la diretta partecipazione dei villeggianti, ha registrato dati assolutamente gravi e preoccupanti per il Tirreno cosentino come riportato nell’allegata tabella».

«Dal 29/05/2021 al 26/08/2021 sono state inoltrate – viene spiegato – ben 35 segnalazioni a mezzo PEC, quasi tutte concentrate tra luglio e agosto , per il mare sporco ai Comuni, all’Arpacal, alla Guardia Costiera, con l’invio di un totale di 207 foto del mare con la richiesta di un costante monitoraggio delle acque di scarico dei depuratori, un altrettanto costante controllo delle acque di balneazione, con monitoraggi e analisi per comprendere la natura e la composizione di chiazze e scie presenti in numerose ore del giorno».

«Non abbiamo mai ricevuto – viene spiegato – alcuna risposta alle nostre richieste, ma ne ha parlato la stampa e i social sono stati particolarmente attivi nel dare spazio al problema molto sentito e vivo nell’opinione pubblica.  Tale azione di segnalazione e denuncia proseguirà in modo capillare sulla costa del Tirreno Cosentino   anche  nel corso dell’estate 2022, per mantenere forte l’attenzione al problema che proprio in questi giorni vede le forze dell’ordine impegnate in un’offensiva contro l’inquinamento, come riportano i servizi dei mezzi di informazione a cui abbiamo dato spazio e seguiamo con molta  attenzione».

«Abbiamo voluto far precedere queste informazioni esplicative della nostra attività – in quanto abbiamo appreso della sua ordinanza n° 9 del 17/03/2022 sulla gestione dei fanghi ed ascoltato il suo messaggio video a riguardo. Nel suo intervento  ci fa sapere che di questa ricchezza straordinaria che è il mare che dovrebbe essere pulito, invece è sporco, se ne sta occupando da novembre e che in questi mesi ha inviato delle squadre, formate da dipendenti regionali, a monitorare il funzionamento dei depuratori da Tortora a Nicotera». 

«A tale riguardo – si legge – le chiediamo l’accesso civico generalizzato  ai dati relativi alle ispezioni ed alle verifiche dei depuratori della Provincia di Cosenza specificando che analoga richiesta era stata inoltrata già  in data 18 dicembre 2020 al Presidente dell’Arpacal che in un’intervista  del 26 agosto 2020 aveva comunicato un’attività di controllo ai depuratori costieri: ma nessuna risposta è pervenuta in merito». 

«Ci ha, inoltre – continua la lettera – informato di avere scoperto, da quanto monitorato presso i  depuratori, che nel tratto da Tortora a Nicotera questi  “dovrebbero depurare 36 mila tonnellate di fanghi  invece ne depurano 9 mila, mentre tutto il resto va in mare direttamente». Al momento gli impianti dei  depurazione  non riescono a lavorare a pieno regime per assicurare la tutela dall’inquinamento della costa, poiché in parte  ingolfati dall’accumulo di fanghi non smaltiti. Da qui il motivo dell’ordinanza n° 9 del 17/03/2022 secondo la quale lo smaltimento dei fanghi lo farà direttamente la Regione anziché i Comuni o le società di gestione che evidentemente lo smaltimento non lo fanno o non lo fanno bene. Verranno adottati interventi prioritari da attuare negli impianti di depurazione dei comuni della fascia tirrenica calabrese compresi da Tortora a Nicotera finalizzati alla corretta gestione dei fanghi di depurazione derivanti dal trattamento delle acque reflue urbane».

«Pur ritenendo comunque positive tali misure – si legge – ci chiediamo come è possibile che la questione dei fanghi e del cattivo funzionamento degli impianti di depurazione sia stato verificato solo ora quando sono anni che il mare è sporco? E’ possibile pensare che l’Arpacal a cui è demandato il controllo delle acque in uscita dei depuratori non si sia mai accorta della presenza di questi fanghi oltre i limiti previsti dalla legge? A questo punto due sono le conclusioni: o i controlli non sono stati effettuati con la tempestività e frequenza adeguate, oppure a questi controlli non hanno fatto seguito gli opportuni provvedimenti, fermo restando che la situazione che la Regione  oggi registra e che noi abbiamo da tempo lamentato è il risultato del protrarsi oltre ogni limite  di uno  stato   di scarsa attenzione al settore della depurazione che è fondamentale per la tutela del mare, della salute e dell’economia regionale». 

«Non si può gestire – conclude la lettera – la questione del mare pulito con provvedimenti di emergenza, una tantum. Sono necessarie soluzioni definitive condivise, una rete di depuratori efficienti e funzionanti, un sistema di gestione degli stessi corretta e sicura e non affidata a soggetti assolutamente incapaci come viene fuori dalla sua comunicazione». (rcs)