Sono 27 tra docenti e ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria a essere stati inseriti nella classifica dei Ricercatori più influenti al mondo relativamente alla loro produzione scientifica.
Tale prestigiosa graduatoria è stata elaborata da un team di analisti della Stanford University (coordinati dal Prof. John Ioannidis), utilizzando i dati bibliometrici estratti dal database Elsevier\Scopus su 22 settori scientifici e i relativi 176 sotto-settori.
Nella top list sono presenti sia i 190.000 ricercatori più citati in tutti i settori della ricerca mondiale, sia il percentile del 2% dei ricercatori più citati nei loro rispettivi settori di ricerca.
Si tratta di Andrea Caridi, Angelo Maria Giuffrè, Adele Muscolo, Giuseppe Modica, Leonardo Schena, Demetrio Zema (Agraria), Lucia Della Spina, (Architettura), Marica Amadeo, Giuseppe Araniti, Felice Arena, Paolo Boccotti, Paolo Calabrò, Claudia Campolo, Claudio De Capua, Giuseppe Failla, Tommaso Isernia, Antonella Molinaro, Andrea Morabito, Carlo Morabito, Nadia Mammone, Rosario Morello, Filippo Praticò, Francesco Russo, Domenico Rosaci, Saveria Santangelo, Mario Versaci, (Ingegneria) Massimiliano Ferrara (Economia).
Il Rettore prof. Giuseppe Zimbalatti ha dichiarato «dopo l’ottima performance della Mediterranea in sede di VQR 2015/2019, anche questo risultato conferma la bontà del nostro sistema universitario con riferimento alla mission Ricerca. Ne rafforza l’autorevolezza internazionale, ne certifica la legittimità degli obiettivi di crescita».
Il prorettore alla Ricerca, prof. Massimo Lauria ha evidenziato come «il risultato rappresenta una importante attestazione del qualificato impegno dei docenti della Mediterranea capaci, con crescente ritorno di visibilità, di valorizzare e disseminare i propri prodotti della ricerca nell’ambito della comunità scientifica nazionale e internazionale».
«Il ranking dunque – ha concluso – basato su dati oggettivi e di respiro internazionale, nel rendere merito, in modo oggettivo ed inconfutabile, agli sforzi compiuti negli anni ci sprona a dare seguito e rafforzare l’impegno dell’Ateneo nell’intraprendere ogni azione che possa contribuire a sostenere questo trend». (rrc)