Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e i candidati alle scorse elezioni, Wanda Ferro, Valerio Donato e Antonello Talerico, esprimendo, ancora una volta, la loro contrarierà a Medicina all’Unical, confidano nella mediazione del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «in virtù del suo ruolo istituzionale super partes e rappresentativo di tutti i territori calabresi».
La seconda Facoltà di Medicina, per Fiorita, Ferro, Donato e Talerico, «risulterebbe un’inutile duplicazione di quella esistente all’Università Magna Graecia. La decisione adottata dal Coruc, con la discutibile astensione del Rettore dell’Umg De Sarro, viola apertamente la logica di sistema e di non concorrenzialità tra gli Atenei e risulta palesemente in contrasto con le politiche di sostenibilità dei nuovi percorsi accademici. L’indicazione del Coruc appare debole, discutibile sul piano giuridico e non supportata da una rigorosa analisi dell’offerta universitaria in Calabria».
«La sola motivazione dell’esigenza di allargare la platea degli studenti in medicina in una Regione – viene spiegato in una nota – che ha bisogno di medici risulta pretestuosa, poiché sarebbe bastato un reale investimento sulla Facoltà di medicina dell’Umg per sanare questo vulnus: da un lato, con l’ampliamento del numero chiuso di immatricolazioni; dall’altro, con un potenziamento degli spazi e delle risorse umane e tecnologiche del Policlinico Mater Domini e della nascitura Azienda Universitario-Ospedaliera “Dulbecco”. Appare paradossale che la Regione decida l’istituzione della nuova Azienda Universitario-Ospedaliera, e nel contempo non ne tuteli le prospettive».
«Si è scelta la strada di una difficile e costosissima istituzione – continua la nota – di una nuova Facoltà in un Ateneo che non può contare nemmeno su un proprio Policlinico e che dovrebbe utilizzare gli spazi di un ospedale pubblico, l’Annunziata, che versa già in gravi condizioni logistiche ed operative. La sinergia tra Umg e Unical, da più parti sbandierata in queste ore per giustificare un’operazione discutibile, poteva essere assicurata dal solo Corso interateneo in Medicina e Tecnologie Digitali, senza per questo compromettere l’equilibrio del sistema universitario calabrese. Ma evidentemente questo non bastava e l’accordo interateneo è stato utilizzato solo per aprire la strada alla duplicazione. La decisione del Coruc e gli atti che ne deriveranno saranno contrastati con fermezza nelle sedi competenti, non solo sulla base delle buone ragioni della Città di Catanzaro, ma anche e soprattutto della debolezza e della frammentarietà della proposta».
«Se prevarrà il buon senso – conclude la nota – si dovrà tornare a bocce ferme a discutere dell’intero sistema universitario calabrese, assegnando ad ogni Ateneo una specifica vocazione oppure – in alternativa – un equivalente contrappeso ad ogni nuova istituzione di corsi di laurea. Dunque o si investe sull’unica e titolata Facoltà di Medicina esistente in Calabria, con un ampliamento del numero chiuso e con il potenziamento del Policlinico Mater Domini e dell’Azienda “Dulbecco”, oppure non si ritengano più dei tabù le possibili duplicazioni di Facoltà identitarie dell’Unical come Ingegneria e Lettere. Non esistono altre strade». (rcz)