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A Roma si presenta il libro "Il lavoro di oggi" di Pasquale Tridico

A Roma si presenta il libro “Il lavoro di oggi” di Pasquale Tridico

di PINO NANO – Domani a Roma, alla Dante Alighieri, Palazzo Firenze, verrà presentato il nuovo saggio del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, Il lavoro di oggi la pensione di domani. Perché il futuro del Paese passa dall’Inps (Solferino Libri 2023).

Assieme all’autore anche il Presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Cardinale Matteo Maria Zuppi, il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci. Modera la giornalista Paola Severini Melograni.

Il giudizio del mondo politico ed economico italiano è già unanime, parliamo di un saggio moderno di economia reale che tutti dovrebbero avere sul comodino e questo dibattito organizzato da Andrea Riccardi alla Dante Alighieri si preannuncia come uno di quegli eventi pubblici destinati a segnare in qualche modo la storia economica del Paese.

Un saggio di Economia Politica in cui Pasquale Tridico spiega per la prima volta come sono nati il decreto Dignità e il Reddito di cittadinanza e risponde a domande che affliggono migliaia di italiani, dai giovani che si chiedono se vedranno mai la pensione, alla gestione della precarietà, passando per l’esplosione della spesa dovuta al Covid fino alle baby pensioni di cui ancora paghiamo il prezzo. 

Un libro scritto a quattro mani con il giornalista Enrico Marro una delle firme di riferimento sui temi economici del «Corriere della Sera», dove lavora dal 1989, e ci riserva un dato a dir poco “significativo” che è questo: «C’è un problema strutturale che una riforma del sistema pensionistico dovrebbe affrontare: quello della differenziazione delle età di pensionamento in base al lavoro svolto. Partiamo da un fatto, confermato dai dati: i poveri muoiono prima dei ricchi».

I giovani vedranno mai la pensione? Come evitare che la precarietà si trasformi in una trappola?

Pasquale Tridico ed Enrico Marro mettono in piedi un sorta di vero e proprio “vademecum del mondo della previdenza in Italia” e ci spiegano con un linguaggio moderno scorrevole semplicissimo e a tratti anche avvolgente le mille dinamiche sociali in cui si muove la nostra economia. 

Eccole le due facce della stessa medaglia: il lavoro e la pensione. La precarietà e i bassi salari che colpiscono i giovani – spiega Pasquale Tridico – determinano anche il loro futuro previdenziale: un lavoro povero frutterà una pensione povera. 

«C’è un collegamento divenuto più stretto con l’introduzione del sistema contributivo, dobbiamo migliorare la quantità e la qualità dell’occupazione – sottolinea questo grande economista chiamato nel 2019 alla guida dell’Inps – per evitare domani di avere una massa di anziani da assistere. Tanto più in un quadro di preoccupante declino demografico».

Al Presidente dell’Inps va riconosciuto oggi il grande merito di avere finalmente “aperto” le porte del suo Istituto, di aver reso assolutamente trasparente la politica previdenziale in Italia, e soprattutto di aver trovato il coraggio di denunciarne limiti e storture che per anni hanno in parte anche paralizzato il futuro di intere generazioni.

Ci sono pagine di questo suo ultimo saggio a dir poco esplosive. Perché le baby pensioni sono uno scandalo di cui ancora paghiamo il prezzo? Quota 103, il salario minimo e il Reddito di cittadinanza sono le risposte giuste? Cosa è successo con l’esplosione della spesa dovuta al Covid? 

Pasquale Tridico, “Il professore”  – anche qui all’Inps sono in pochi a chiamarlo “Presidente” forse per via di questo suo carisma debordante che gli proviene da un cursus accademico di assoluto prestigio internazionale- spiega a che punto è oggi l’Inps, un gigante che gestisce quasi la metà della spesa pubblica ma del quale sappiamo poco, e soprattutto perché il futuro passa necessariamente da un nuovo Stato sociale. Un viaggio insomma tra passato, presente e futuro dell’economia del Paese che riguarda ogni cittadino, e che dà di Pasquale Tridico l’immagine solenne e austera di un “Uomo di Stato”. A 360 gradi. (pn)