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Straface (FI): «Nessuna voragine nei bilanci sanitari, la Bruni fa solo confusione»

«Leggendo le cronache calabresi odierne torniamo ad imbatterci nelle dichiarazioni del consigliere regionale Bruni, che si lascia andare ad una lunga e articolata analisi sull’adozione dei bilanci, dopo anni di immobilismo, delle Asp e Ao calabresi, risultato cui si è giunti grazie al lavoro del presidente Occhiuto, del dott. Profiti e dei vertici del management sanitario calabrese. Analisi introdotta da un roboante titolo in cui si annuncia nientemeno che un buco di centinaia di milioni di euro. Mi sentirei di suggerirle, per l’economia dei lavori della Commissione e per non distogliere l’attenzione dei tecnici regionali dal prezioso lavoro che stanno svolgendo, di trasmettere con urgenza il frutto delle sue analisi contabili al Tavolo Adduce dove il Mef, la Sanita, Agenas, e i tecnici delle Regioni hanno invece certificato che il sistema sanitario calabrese non solo nel 2022 e stato in equilibrio come nel 2021, ma addirittura ha mostrato un avanzo analogo, se non superiore la quelli del 2022».

A dirlo è la consigliere regionale Pasqualina Straface di Forza Italia rispondendo all’ex candidata governatore Amalia Bruni.

«Ma – continua Straface – nonostante le chiarissime competenze tecniche del consigliere Bruni e dei valenti pseudoaccademici dai quali attinge queste valutazioni fuori dal mondo, nessuno di loro si è accorto del fatto che tanto il saldo passivo di mobilità quanto in contributo di solidarietà, che è di 72 milioni e non di 60, sono accantonati nella gestione sanitaria accentrata all’interno del bilancio della Regione. Che peraltro mostra una consistenza anche superiore alla fake news lanciata questa mattina dal consigliere Bruni».

Conclude l’esponente di Forza Italia: «Passando a cose serie, è tempo invece di lasciare lavorare il presidente Occhiuto e la sua squadra che stanno accendendo il motore dei servizi e degli investimenti di un sistema sanitario annichilito da 10 anni di commissariamenti più attenti ai conti che alle esigenze sanitarie dei calabresi». (rcs)