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I consiglieri Lo Schiavo e Mammoliti: A Vibo situazione sanitaria drammatica e fuori controllo

I consiglieri Lo Schiavo e Mammoliti: A Vibo situazione sanitaria drammatica e fuori controllo

«Bisogna riaccendere i riflettori sulla sanità, soprattutto quella vibonese, che è la più critica nel contesto sanitario regionale». È quanto hanno ribadito i consiglieri regionali Antonio Lo SchiavoRaffaele Mammoliti, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nei giorni scorsi, al Centro Servizi Volontariato di Vibo Valentia, rilevando come «non c’è stata alcuna inversione di tendenza, la situazione è drammatica».

Rivolgendosi al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, Lo Schiavo e Mammoliti hanno assicurato che «noi non vogliamo fare ostruzionismo. Noi siamo per fare le cose insieme, ma se la maggioranza vuole intraprendere un altro approccio, sappia che noi siamo pronti».

Per Mammoliti quella organizzata a Vibo è stata un’iniziativa «per denunciare pubblicamente l’indolenza del commissario e di chi possiede ruoli di responsabilità per questo territorio. Parliamoci chiaro, c’è il tentativo evidente di smantellare il sistema sanitario pubblico per favorire quello privato». Mammoliti elenca i principali problemi: «Non abbiamo i posti letto adeguati, abbiamo la percentuale più bassa nel territorio vibonese, non abbiamo la medicina di territorio e quella di prossimità stenta a partire. In cinque anni abbiamo cambiato cinque commissari».

Sull’Asp vibonese resta ancora l’incertezza della commissione d’accesso antimafia, ma per il consigliere «Occhiuto non si può trincerare dietro l’idea della Commissione». Anche perché «la commissione ha finito i propri lavori e adesso aspettiamo il pronunciamento. Ma a prescindere dalla decisione, abbiamo bisogno di avere un commissario a tempo pieno o di un direttore generale perché Vibo non può accettare o tollerare una sanità da terzo mondo».

Sulla questione esercito di fronte l’ospedale, Mammoliti come il sindaco prova a ridimensionare il caso: «Non c’è nessuna militarizzazione, ma la volontà di garantire l’incolumità degli operatori, che dovrebbe essere garantita dall’Asp ma che evidentemente non riesce a farlo». Il consigliere dem ha invitato Occhiuto a fare di più, in virtù «dei poteri speciali che ha da commissario».

E sui medici imboscati, «ci sono state tante interrogazioni, Occhiuto sta valutando cosa fare, ci sono alcune situazioni dove ci sono questioni di salute e non si può intervenire. Ma lui, avendo la sanità nelle sue mani, ha un grande potere che nessuno finora aveva avuto». Mammoliti è tornato, poi, sulla particolare situazione vibonese: «Non abbiamo chi pianifica, chi programma, viviamo alla giornata. E in questa situazione gli operatori vivono nell’incertezza e i cittadini non hanno risposte. Questo è il dato drammatico».

Dello stesso avviso il consigliere regionale del gruppo misto Antonio Lo Schiavo, che nel corso del suo intervento ha elencato le criticità sanitarie, a partire dall’ingente debito di oltre 800 milioni. «La sanità è la grande questione calabrese, è un’emergenza ormai davvero grave. Ma il vibonese, rispetto a tutti i territori, oggi registra i più alti livelli di attenzione. Un caso emblematico delle disparità, delle disuguaglianze territoriali e dei diritti negati ai cittadini». Una situazione che Lo Schiavo definisce «drammatica e fuori controllo».

Tra le criticità anche i lavori del nuovo ospedale: «Aspettiamo da troppi anni una nuova struttura, un nuovo ospedale che mi sembra ritardi ancora una volta nella sua realizzazione. Noi abbiamo fatto più interrogazioni per capire se il cronoprogramma sarà rispettato, ma i dubbi sono più delle certezze».

Nel frattempo, però, «non si investe più nello Jazzolino». Un ospedale che, attacca Lo Schiavo, «non so più se può considerato tale a tutti gli effetti». «C’è una carenza di medici enorme, che non può essere colmata solo con i medici cubani. Poi c’è una grande difficoltà che è la medicina del territorio. Se questa non è funzionante noi intaseremo ancora di più gli ospedali, già ora il pronto soccorso non riesce a reggere la mole di lavoro». Tutte problematiche che «sono all’attenzione del Presidente Occhiuto. Noi chiediamo un incontro urgente per parlare della situazione della sanità vibonese, sapendo anche che per affrontare questa emergenza serve un management a tempo pieno. Siamo in un limbo: si parla di scioglimento per infiltrazioni mafiose, ma intanto non abbiamo ancora un manager a tempo pieno, un direttore generale o un commissario. Serve qualcuno che può programmare nel tempo». (rvv)