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Violenza contro le donne, Catanzaro si prepara con due giorni di eventi

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la città di Catanzaro si prepara ad accogliere due eventi – in programma domani e sabato 23 novembre – che vogliono scuotere le coscienze, promuovere una cultura del rispetto e rilanciare con forza i valori della sensibilizzazione come strumento di liberazione per l’intera società.

Il 22 novembre, la città si mobiliterà con un Flash Mob e una passeggiata simbolica verso l’Auditorium Casalinuovo, dove istituzioni e Associazioni si confronteranno con esperti, cittadini e studenti attraverso un incontro patrocinato dall’assessorato alle Pari Opportunità.
«Un segnale forte – ha detto Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro – che vogliamo lanciare soprattutto alle nuove generazioni: il rispetto e la parità devono essere pilastri del nostro futuro. Il giorno successivo, l’iniziativa continuerà allo Stadio Nicola Ceravolo in occasione dell’incontro di Serie B tra Catanzaro e Mantova, con il messaggio contro la violenza lanciato davanti ai tifosi, a sottolineare che questa battaglia è di tutti: uomini e donne, giovani e meno giovani».
Il 23 novembre, il “sit-in di lotta” organizzato dal Collettivo Aurora con altre realtà cittadine presso Piazzetta Il Cavatore e il tour al Museo Marca, «saranno momenti di riflessione, ma anche di resistenza contro un sistema che, troppo spesso, colpevolizza le vittime e assolve i colpevoli», ha detto ancora Bosco.
«È sotto gli occhi di tutti – ha evidenziato – che la violenza di genere non è un’emergenza, ma una conseguenza diretta di una struttura sociale che continua a perpetuare disuguaglianze e a legittimare squilibri di potere tra uomini e donne. Il patriarcato non è un concetto astratto: è il sistema che rende le donne vulnerabili in famiglia, sul lavoro, negli spazi pubblici, ed è lo stesso sistema che sminuisce le lotte femministe definendole “eccessive” o “superflue”».
«Ecco perché – ha concluso – non possiamo limitarci a condannare la violenza una volta all’anno: dobbiamo costruire politiche che sostengano i centri antiviolenza, che garantiscano l’autonomia economica delle donne e che portino le lotte per la parità e il rispetto in ogni angolo della società, dalle scuole agli uffici pubblici». (rcz)