Il caso Sanità in Calabria continua, a danno della popolazione. Ultima “bomba” riguarda un’istituzione meritoria e fondamentale per l’assistenza ai malati terminali: a Reggio rischia di chiudere alla fine di questa settimana l’Hospice delle Stelle. I problemi sono i di natura finanziaria, su mancati arrivi di denaro fresco, sull’incapacità da parte di chi ci governa (a tutti i livelli, da quello centrale alla periferia) di saper evitare per tempo situazioni di disagio per i cittadini.
La storia dell’Hospice risale al 2007, quando venne istituito come struttura residenziale per i malati terminali di proprietà dell’ASP di Reggio. Fino al 2012 la gestione è stata mista, pubblica e privata, con il supporto della Lega Italiana contro i Tumori, poi nel 2013 la Regione ha autorizzato l’accreditamento come struttura pubblica, affidando alla relativa Fondazione “Via delle Stelle” gli oneri di gestione anticipati dall’ASP di Reggio. Dal 2015 la Fondazione non ha provveduto al rimborso dagli oneri anticipati e lo scorso giugno la Commissione Straordinaria (che guida l’Azienda Sanitaria Provinciale dopo il commissariamento per mafia) ha stabilito di far fronte, dopo la proposta di dissesto formulata dal Commissario ad acta, a tutti gli adempimenti finanziari pregressi per tutto il 2018. La Fondazione, che stamattina terrà una conferenza stampa a Palazzo San Giorgio, ha preannunciata la chiusura a decorrere dal prossimo 15 luglio.
Immediata la reazione del mondo politico. Il deputato azzurro Francesco Cannizzaro ha, in una nota, stigmatizzato la gravissima situazione, annunciando un’interpellanza urgente sulla questione. «È una perdita – afferma l’on. Cannizzaro – che la città non si può permettere, l’ennesima, e su di un fronte la cui presenza è risultata essere irrinunciabile per quei sacri valori che la vita umana deve rappresentare fino alla fine. Una struttura, l’“Hospice Via delle Stelle”, dove si considera il malato primariamente come una persona e dove al suo interno vengono offerte professionalità ed umanità da operatori eccezionali. Un luogo dove intere famiglie hanno trovato il conforto e l’aiuto necessario per superare prove di grande dolore ed assistito i propri cari fino all’ultimo della propria esistenza senza mai vederli privati della dignità di esseri umani. Non può e non deve chiudere l’ Hospice di Reggio Calabria nel silenzio assordante delle istituzioni di ogni ordine e grado, locali e nazionali, lasciando nella solitaria disperazione migliaia di pazienti e di addolorati familiari. La valenza sociale dell’operato della struttura Hospice per l’intero tessuto metropolitano è altissima ed il servizio offerto in sede e presso i rispettivi domicili risulta essere indispensabile per i tanti malati terminali. La gestione della sanità in Calabria e la disattenzione regionale che ne ha caratterizzato l’agire degli ultimi anni, hanno posto in una situazione drammatica i conti della struttura di cui, ad oggi, l’unico committente economico risulta essere solo l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, donazioni a parte».
«Purtroppo, – dice ancora Cannizzaro – a causa del commissariamento della stessa e del dichiarato disseto finanziario, i pagamenti all’ente si sono interrotti e l’attività dell’Hospice è stata garantita solo grazie all’impegno personale ed economico di molta gente che ha cercato di suffragare questo stato di necessità importante. Contestualmente, ed inevitabilmente, le spese sono cresciute come i debiti e la situazione insostenibile pretende soluzioni immediate, non più procrastinabili, per nessun motivo. Per questo stato di cose ritengo urgente che il Parlamento si occupi al più presto della grave crisi della “Fondazione Via delle Stelle”, e che vengano richiamate alle proprie responsabilità le istituzioni locali, regionali e ministeriali, affinché, ognuno per quanto di competenza, contribuisca alla risoluzione del dramma in corso. Attraverso un’Interpellanza urgente che presenterò domani (oggi, ndr) alla Camera dei Deputati, chiederò, al Ministro della Salute, di intervenire con la massima urgenza “affinché siano pagate tutte le spettanze arretrate e dovute da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria ad oggi e che vengano superate le limitazioni d’intervento poste dal Decreto Calabria in materia di commissariamento della spesa, tenuto conto dell’importanza e del ruolo sociale che rivestono le attività terapeutiche fornite dall’“Hospice Via delle Stelle” nell’intera area Metropolitana. Inoltre, chiederò che venga riconosciuto il ruolo indispensabile che riveste l’Hospice all’interno della Sanità Moderna al pari dei dipartimenti d’interventi ospedalieri di prima necessità, affinché la dignità dell’uomo possa trovare sempre, anche durante le fasi di criticità finanziarie locali e regionali, la sua assoluta tutela”. Reggio Calabria non può perdere un altro presidio a difesa della salute pubblica come quello rappresentato dall’Hospice Via delle Stelle, per il valore medico riservato alle cure e, soprattutto, per quello umano consacrato alla dignità della persona, fino alla fine».
Anche il sen. Marco Siclari, strenuo sostenitore e difensore dei diritti dei calabresi nella sanità, è intervenuto contattando direttamente il ministro della Salute Giulia Grillo per informarla della gravissima situazione dell’Hospice. «Non si può assistere – afferma Siclari – anche a questo scempio dell’assistenza sanitaria e che in questo caso colpisce l’Hospice. Sono certo – ha detto al ministro – che contatterà la struttura commissariale affinché chi vive il momento più difficile della propria vita, possa trovare il giusto conforto e l’adeguata assistenza».
Secondo il sen. Siclari «L’imminente chiusura dell’Hospice fondazione “Via delle stelle” non può passare inosservata e ad essere posto sotto i riflettori è il silenzio assordante che da oltre un anno circonda una struttura di eccellenza che, nonostante tutti gli ostacoli, ha erogato un servizio continuo garantendo assistenza ai malati e alle loro famiglie. È una realtà unica nel territorio reggino e non può assolutamente chiudere senza avere risposte da parte della commissione prefettizia. Prima il Commissario Massimo Scura, poi Saverio Cotticelli e, infine la commissione, nessuno ha mai risposto agli svariati solleciti che la fondazione ha inoltrato affinchè venisse regolarizzata la posizione contrattuale della struttura che, da febbraio 2019 attende il rinnovo del contratto».
«In una terra che brama assistenza sanitaria adeguata – afferma Siclari – è impensabile lasciare morire realtà sane e riconosciute pienamente come indispensabili. Non lascerò che l’ennesima struttura chiuda per l’inerzia o, come ho detto più volte, l’inadeguatezza dello strumento commissariale. Esistono tantissime missive che testimoniano come tutti gli organi competenti fossero a conoscenza della situazione e, nonostante tutto, dopo mesi di richieste nessuno si è preoccupato di regolarizzare i contratti o, quantomeno, dare delle risposte alla fondazione che da tempo fa riferimento alle sue sole forze per poter garantire il servizio. Ho già contattato il Ministro della Salute Grillo per metterla al corrente di quest’ennesimo fatto grave che riguarda la sanità calabrese affinché contatti la struttura commissariale per risolvere il problema prima possibile. Se il Ministro ha davvero a cuore le sorti di questa terra, non permetterà questa ingiustizia nei confronti di chi sta vivendo il periodo più difficile della propria esistenza». (zc)