A Castrovillari, in un piccolo evento con poche persone, si è celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione che, quest’anno, «ha rilanciato, nella celebrazione, maggiori significati, rendendo ancora più attuali i messaggi irriducibili che porta con se la manifestazione» ha dichiarato il sindaco Domenico Lo Polito.
Alla cerimonia, dove si è deposta la corona d’alloro al Monumento ai Caduti, hanno presenziato, perché gli unici autorizzati, ad esserci con nota del Prefetto di Cosenza, i presidenti delle Sezioni Anpi e Reduci e Combattenti, rispettivamente Leonardo Di Vasto e Giovanni Donato, oltre il Comandante della Polizia Municipale, Sonia Lo Sardo con alcuni vigili .
«Dopo la storica Liberazione dall’oppressore (la fine dell’occupazione nazista in Italia e della Seconda guerra mondiale) e da tante vessazioni – ha dichiarato il sindaco Lo Polito – oggi ci muoviamo, anche se in un momento triste del Paese, insieme, in forza di una Nuova, prossima, liberazione per la quale stiamo combattendo Tutti con in testa gli Operatori sanitari che ringraziamo senza sosta a partire da quelli “Caduti sul Campo” per tutelare il Bene persona».
«Insieme – ha proseguito il sindaco Lo Polito – allora, si può, come lo è stato nel 1945, grazie alla dedizione e tenacia di molti, contro il Totalitarismo. Oggi lo abbiamo confermato in una nuova Tensione, idealmente e all’unisono (perché impossibilitati a farlo fisicamente in maniera congiunta), pure con l’associazione Vittime Civili di Castrovillari , il 21° Reggimento Genio Guastatori -Caserma “Ettore Manes”-, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, la Polizia Penitenziaria, il Corpo dei Vigili del Fuoco, le Associazione Nazionali Marinai d’Italia, Carabinieri e Polizia di Stato con i cittadini (anche se nel chiuso delle loro abitazioni), certi che solo la fiducia fattiva e l’unità responsabile, con gli opportuni comportamenti, possono portarci fuori da questo Tempo».
«Questo – ha concluso il sindaco Lo Polito – è l’assist ed il valore da riafferrare, condividere e diffondere. La ricorrenza li offre ogni anno. Sta a noi cogliere l’occasione per far rinascere continuamente le ragioni del nostro stare insieme, che si radicano in tradizioni millenarie di civiltà e cultura, di umanità e di accoglienza, valori da essere fieri e supportare sempre con abnegazione e generosità per bandire quella indifferenza che spesso serpeggia ma senza intaccare, ringraziando Dio, il germoglio del diritto alla speranza che dobbiamo rendere certa». (rcs)