Si chiama Corigliano Rossano – Siamo Culture. Ponte tra Oriente e Occidente ilun piano di attività strategiche in ambito culturale messe in campo dall’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano, guidata dal sindaco Flavio Stasi, che coinvolgeranno l’intero territorio, proiettando la città verso l’esterno con esclusività e riconoscibilità.
Come affermano l’assessore alla Cultura Donatella Novellis, il sindaco Flavio Stasi e la presidente della Commissione Consiliare Cultura Alessia Alboresi, l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è quello di farsi propulsore di una vision condivisa di azioni sostenibili ed inclusive in cui la cultura rivesta un ruolo centrale e sia motore per la coesione sociale e lo sviluppo partecipato.
«Una pianificazione – ha affermato Antonio Blandi, project manager di Officine delle Idee – finalizzata alla costruzione della nuova città di Corigliano Rossano nella quale il suo disegno e i suoi obiettivi futuri emergano attraverso il dialogo tra gli attori coinvolti».
Due i temi del progetto che si intrecciano e convergono e che chiaramente sono funzionali ai due percorsi di lavoro: il primo, Corigliano Rossano Siamo Culture, rivolto principalmente alle comunità locali quindi il valore dell’unità, del dialogo, dell’integrazione, del confronto, della diversità attraverso una visione sociale, unitaria, coesa e partecipata; il secondo, Corigliano Rossano ponte tra Oriente e Occidente, finalizzato principalmente al posizionamento e riconoscimento della città di Corigliano Rossano nel panorama nazionale e internazionale, città aperta, connessa e inclusiva.
Con questo progetto, dunque, si dà vita «a un’azione strategica e culturale in grado di equilibrare, da un lato – si legge in una nota – l’esigenza di immaginare una visione culturale e sociale per il futuro di Corigliano Rossano, fatta di progetti significativi e di ampia portata in grado di ridisegnare la città e, dall’altro lato, partendo dalle vocazioni dare vita a progetti culturali concreti e realistici che investano nella cultura come volano di sviluppo economico».
«La cultura “bene comune” – prosegue la nota – rafforzando l’idea di comunità e di cittadinanza con un percorso finalizzato a rinforzare le capacità dei cittadini e delle leadership a perseguire obiettivi di lavoro comuni su progetti condivisi di sviluppo della nuova Città. Connettendo tutte le parti del territorio in un percorso unitario e “ideale”: in primis i due centri storici e quindi i territori “periferici”. Valorizzando le diversità e le molteplici vocazioni del territorio». (rcs)