Domani mattina, alle 10, il deputato del PD Emanuele Fiano incontrerà gli studenti dell’Istituto Comprensivo e dell’IIss di Diamante, in videoconferenza, per parlare del suo libro Il profumo di mio padre. L’eredità di un figlio della Shoah.
Si tratta di un’iniziativa che l’Amministrazione Comunale realizzerà in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, L’IIss di Diamante e l’Anpi della Provincia di Cosenza.
Nel corso dell’evento interverranno il Sindaco di Diamante, il sen. Ernesto Magorno, la presidente dell’Anpi della Provincia di Cosenza, Alessandra Carelli; il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo prof.ssa, Maria Cristina Rippa, il dirigente dell’IIss, prof.ssa Patrizia D’Amico. Concluderà l’on. Emanuele Fiano, autore del libro. A coordinare i lavori, il giornalista Giuseppe Gallelli e il docente Danilo Siragusa.
Quella contenuta nel libro dell’on. Fiano è una importante testimonianza che è, quanto mai, necessario condividere soprattutto con gli studenti, affinché conoscano il percorso umano di chi ha vissuto sulla propria pelle l’orrore dei campi di sterminio e ne è stato segnato per sempre. Nel libro Il profumo di mio padre, Fiano parla della figura del padre Nedo Fiano, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, dove, però, perse i genitori.
L’opera vede la prefazione di Liliana Segre ed è così presentato nelle note dell’editore Piemme. «La storia della sua famiglia è segnata dalla tragedia degli scomparsi e dal dolore e dal ricordo dei vivi. Tra Nedo, il padre sopravvissuto ai campi di concentramento, ed Emanuele, il figlio “politico”, viene alla luce un rapporto fatto di silenzi, odori e mistero, tenerezze reciproche e scoperte rivelatorie. Il profumo di mio padre è il tentativo di un passaggio di consegne di una memoria preziosa e indimenticabile, e una riflessione attualissima sul male e sugli orrori del passato; e, allo stesso tempo, un esempio di come si possa trasformare la catastrofe in un messaggio straordinariamente educativo per le generazioni future, come è accaduto con i libri di Liliana Segre e Primo Levi». (rcs)