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A Cosenza nascerà un Alzheimer Caffè

A Cosenza nascerà un Alzheimer Caffè

di MARIACHIARA MONACODa un’idea di un medico olandese, diffusasi poi per l’Europa, l’Alzheimer Cafè è diventato a tutti gli effetti un punto di riferimento, per le tante persone affette da demenza e per le loro famiglie, che giorno dopo giorno se ne prendono cura.

Un caffè, simbolo di convivialità e raffinatezza, diventa il protagonista di un progetto unico nel suo genere, che ha spalancato le ali già da molti anni, in tutte le principali città italiane, da nord a sud.

Si tratta di uno spazio ricreativo e di condivisione, che il sindaco di Cosenza, Franz Caruso ha intenzione di portare a compimento nella città dei Bruzi, in collaborazione con l’Associazione Onlus “Il Mio Blu”.

«Con l’assessore Maria Teresa De Marco, ci siamo adoperati per concretizzare questo strumento dedicato al sostegno delle persone fragili, che si trovano spesso da sole ad affrontare situazioni complesse e difficili, com’è quella ricadente nell’esperienza dell’Alzheimer. A tal fine è stato intercettato un finanziamento regionale pari a circa 94mila euro», ha dichiarato il primo cittadino, il quale sembra avere le idee molto chiare: «Siamo convinti, che l’ Alzheimer Cafè possa dare risposte concrete ad un importante bisogno sociale, ponendosi come spazio capace di portare benessere e sollievo. Un luogo dove poter esprimere sé stessi, essere ascoltati, riconosciuti e trovare conforto nella lotta contro l’isolamento e la solitudine».

Una patologia, che minaccia costantemente il tessuto sociale, e che richiede un impegno straordinario da parte delle Istituzioni centrali e regionali, e di tutti quegli organismi preposti e chiamati poi al contatto diretto col problema. 

Nel nostro paese, l’Alzheimer rappresenta una minaccia silenziosa, che ogni anno colpisce più di 600 mila persone. Una situazione drammatica se poi si prendono in considerazione i costi per l’assistenza, che superano gli 11 miliardi di euro, di cui il 73% a carico delle famiglie.

Spesso, in assenza di risposte terapeutiche risolutive, sono proprio i familiari che, con numerose problematiche annesse, assistono la persona malata, cercando di migliorarne la qualità di vita.

«Il morbo di Alzheimer – denuncia Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia – è devastante non solo per il malato, ma anche per tutta la sua famiglia, che si ritrova in un tunnel senza via d’uscita. Da questo punto di vista, c’è da registrare la lentezza del sistema sanitario italiano, che è ancora ben lontano dall’adeguarsi agli standard degli altri paesi come il Regno Unito e il Nord Europa».

A tal proposito, nonostante il Piano Nazionale Demenze sia stato approvato ormai da due anni, sono ancora molti i nodi da sciogliere per migliorare le cure e l’assistenza ai malati, dal momento che l’autonomia delle Regioni in materia di spesa sanitaria, ha causato una spaccatura tra chi ha scelto d’investire fondi nella malattia, e chi invece ha preferito aspettare.

Ecco che lo Stato, ma soprattutto i comuni, gli enti più vicini fisicamente ai cittadini, scendono in campo, con iniziative molto valide, come quella sposata dall’amministrazione cosentina e non solo, visto il successo che ha riscontrato anche il altri comuni calabresi, come Amantea, Vibo Valentia, Melito Porto Salvo, fino alla città dello stretto, Reggio Calabria.

Una goccia in mezzo al mare? Probabilmente sì, bisogna che la politica stanzi maggiori finanziamenti, così da garantire più servizi, ed una vita dignitosa ai cittadini affetti dalla malattia.

Ma, tornando al Café, chi può accedere al servizio?

Possono fare richiesta, le persone affette da Alzheimer, che siano autosufficienti e non allettate, e le loro famiglie, residenti in uno dei comuni dell’ambito territoriale sociale. Saranno seguiti poi, da personale preparato, e potranno usufruire delle attività organizzate appositamente per loro, mentre i familiari, o chi assiste il malato, in uno spazio diverso, avranno la possibilità di interagire con personale qualificato per confrontarsi sulle modalità di relazionarsi con i propri congiunti, condividere esperienze, preoccupazioni, soluzioni. (mm)