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Autonomia, Bombardieri (Uil): Priorità rimettere tutti sullo stesso piano

Autonomia, Bombardieri (Uil): Priorità rimettere tutti sullo stesso piano

«Prima noi dobbiamo rimettere tutti sullo stesso piano, e poi possiamo parlare di autonomia». È quanto ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale di Uil, nel corso del Consiglio Uil Calabria, svoltosi a Lamezia Terme.
«Siamo qui oggi – ha detto – per ricordare che c’è un tema che riguarda questa terra, il tema sul quale si era preso un impegno con il presidente della Regione per rivendicare nei confronti del governo una serie di risposte concrete su sanità, infrastrutture, su un piano di sviluppo. Mi sembra che nonostante il lavoro fatto dalle organizzazioni sindacali le risposte da parte della politica siano ancora un po’ tiepide».
«Quindi, siamo qui oggi a chiedere – ha detto ancora il sindacalista – che si riprenda quel tema e si ridiscuta di come chiedere al governo, nel momento nel quale si parla dell’autonomia differenziata, di come restituire alla Calabria e non levare».
«C’è bisogno di un piano di sviluppo per fare interventi mirati su sanità, infrastrutture e gli altri temi – ha proseguito – che richiedono un’attenzione concreta da parte del Governo, non solo chiacchiere. Quando ci viene detto che i soldi ci sono e non vengono spesi o che la mafia controlla il territorio, io ricordo che è vero. Ma la politica dov’è?».
«Noi siamo sempre in prima fila – ha ribadito Bombardieri –. Sempre pronti a batterci a sostegno di chi è in difficoltà, di chi ha bisogno, di chi non arriva a fine mese e di certo non può aspettare i tempi della manovra di bilancio. Siamo sempre pronti a lottare anche quando si parla di legalità. Non possiamo e non vogliamo abbassare la testa dinnanzi alla mafia e ai poteri forti».
«Continuiamo a mobilitarci per far capire alle persone che, anche grazie al nostro impegno quotidiano, le cose possono cambiare» ha detto ancora Bombardieri, sottolineando che «insieme possiamo rivendicare più diritti e meno disuguaglianze per la Calabria e per un Paese migliore».
Bombardieri, nel corso del suo intervento, ha parlato anche di infrastrutture e Ponte sullo Stretto: «Io continuo a dire che siamo favorevoli a qualsiasi tipo di investimento, soprattutto nelle infrastrutture, poi qualcuno mi dovrebbe spiegare come ci arriviamo al Ponte, sia da questa parte sia da parte della Sicilia, perché anche lì c’è una grande carenza di autostrade».
«Qui – ha proseguito Bombardieri – c’è un’autostrada che tutti conosciamo e se per caso si blocca questa terra è isolata. C’è una Statale 106 per quale abbiamo chiesto di avere risposte e ancora non ce ne sono, e c’è un sistema ferroviario assolutamente insufficiente. Quindi, va bene il Ponte, però tutto questo sia accompagnato da una serie di investimenti in infrastrutture che siano in grado di dare risposte a questa terra».
«C’è una vergogna nazionale che si chiama opzione donna, che pensiamo debba essere ripresa immediatamente com’era prima» ha detto poi Bombardieri, spiegando che «per risparmiare 90 milioni, si è vietato a migliaia di donne, che avevano le regole già fissate per andare in pensione, di fruire di questa opportunità. Noi, invece, pensiamo che sia opportuno ricominciare subito da qui e dare alle donne la possibilità di farlo».
Nel suo intervento, il segretario generale di Uil Calabria, Santo Biondo, ha spiegato come «a breve nella Vertenza Calabria, al fianco di problemi annosi e irrisolti come è quello della carenza di infrastrutture, ai deficit della sanità, al mancato potenziamento del porto di Gioia Tauro e della sua Zes, saremo chiamati ad aggiungere anche l’emergenza del settore forestazione che, in questi anni, è stato depauperato da scelte irrispettose verso il territorio ed i cittadini calabresi e, a breve, si troverà a corto di risorse utili ad affrontare non solo la sfida rappresentata dal dissesto idrogeologico ma anche la norma amministrazione».
«È necessario – ha sottolineato – liberare questo territorio, soprattutto in riferimento agli ambiti imprenditoriali e di sviluppo economico, dall’alibi della presenza della ‘ndrangheta. Una criminalità organizzata pervasiva, potente, che è diventata emergenza nazionale se non mondiale, la cui ombra non può e non deve fermare il possibile sviluppo economico e sociale di questa terra».
«Dalla Calabria le aziende scappano non solo per colpa della violenza mafiosa – ha proseguito – lo dimostra il fatto che uno dei più grandi processi imbastiti contro la ‘ndrangheta si sta svolgendo in Emilia Romagna: una regione dalla quale le imprese non sono scappate. In Calabria le imprese non attecchiscono perché non trovano l’humus normativo, politico e fiscale di sostegno».
«Quella sull’autonomia differenziata – ha detto poi Biondo – è una proposta confusa che mette in evidenza le difficoltà di un ministro che vuole portare a compimento una riforma identitaria che allargherà il divario territoriale, economico e sociale fra il Nord del Paese e il resto dell’Italia, di quella parte che ha bisogno di maggiore solidarietà, che ha bisogno della concreata applicazione della norma di finanza perequativa presente in Costituzione».
«Se si vuole vincere la sfida rappresentata dalla corretta spesa dei fondi stanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha ribadito – è necessario che il Governo comprenda la necessità di rafforzare gli organici della pubblica amministrazione, avviando una nuova stagione concorsuale che dia nuova spinta professionale agli enti locali che saranno chiamati a gestire la programmazione di questi fondi e la concreta realizzazione delle opere progettate». (rcz)