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A Lella Golfo la laurea magistrale honoris causa in Economia

A Lella Golfo la laurea magistrale honoris causa in Economia

di PINO NANOProfumi e valori tutti calabresi per un giorno nell’aula Magna dell’Università eCampus di Roma per la Laurea ad honorem conferita a Lella Golfo, fondatrice e presidente della Fondazione Marisa Bellisario, lei calabrese nel cuore nella mente e nel corpo- ripete- che ha fatto di sé e della Fondazione da lei fondata in ogni parte del mondo. Una eccellenza tutta italiana, e soprattutto una eccellenza riconosciuta come tale in tutto il mondo.

Eccolo il mantra di Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, che oggi lei affida a intere generazioni di studenti universitari: «È arrivato il momento di cambiare passo, e la bussola non può che essere una nuova idea di futuro, una missione che guidi il Paese, capace di aggregare energie, idee e risorse», e tutto questo la “pasionaria” di Bocale lo fa in nome e per conto delle donne italiane.

Il rettore dell’Università eCampus, Enzo Siviero, nel presentarla agli studenti presenti a questa solenne cerimonia la racconta in questo modo: «Una personalità poliedrica e un’attività instancabile quella di Lella Golfo come deputata, giornalista, imprenditrice, da sempre impegnata in missioni umanitarie fino a ricevere prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali e le onorificenze al merito di Commendatore e Cavaliere della Repubblica Italiana. Il ministero dell’Università e la Ricerca ha accolto dunque la proposta dell’Università eCampus di conferirle il prestigioso titolo di Dottore in Scienze dell’Economia».

Questa invece è la motivazione formale e accademica del riconoscimento a questa donna che fa onore alla storia della Calabria: «Si ritiene che la signora Lella Golfo (Consolata è il suo vero nome di battesimo) sia meritevole del conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze dell’Economia per i risultati raggiunti e l’impegno profuso verso la promozione di una crescita economica che elevi la realtà aziendale alla stregua di strumento di inclusione sociale volto ad includere la tutela dei diritti fondamentali nella gestione e nel management imprenditoriale, in una costante battaglia orientata alla progressiva erosione di quel trade off tipico dell’economia capitalistica tra profitto e inclusione sociale. Dalle imprese più grandi alle piccole realtà commerciali l’impegno della signora Lella Golfo si è esteso anche in ambito internazionale ove la creazione di nuove realtà economico-commerciali fondate sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulla formazione manageriale delle donne del luogo è divenuta strumento di lotta alla discriminazione e alle pari opportunità». 

Classe 1941, Lella Golfo è nata a Reggio Calabria e vive a Roma. Giornalista pubblicista, Commendatore e Cavaliere della Repubblica, la sua vita è una storia d’impegno sociale per le donne. È ancora una ragazza quando si batte con determinazione per sostenere e difendere i diritti delle “gelsominaie” della zona Jonica e delle “raccoglitrici di olive” nella Piana di Gioia Tauro.

Approdata a Roma, con un gruppo di donne, inventandosi una forma di autofinanziamento per creare iniziative ad hoc finalizzate alla promozione delle donne, nel 1982 costituisce l’Associazione culturale “Buongiorno Primavera” e inizia la sua marcia ufficiale di attivismo culturale, politico, sociale dedicato alle donne, alle loro problematiche e aspirazioni. Colpita dalla figura di Marisa Bellisario, allora Amministratore Delegato dell’Italtel e prima manager di successo che il nostro Paese ricordi, nell’89, a un anno dalla sua scomparsa, decide di dar vita a un Premio in sua memoria.

Nasce così il Premio Marisa Bellisario e due anni dopo la Fondazione Marisa Bellisario. Riconosciuta ufficialmente come Ente morale nel 1996, dal 2005 la Fondazione è anche una ONG riconosciuta con decreto dal Ministero degli Affari Esteri. Dopo quasi trent’anni di impegno e lavoro – celebrati con due Mostre al Vittoriano di Roma e a Palazzo Reale a Milano – la Fondazione Marisa Bellisario rappresenta oggi un indiscutibile punto di riferimento sia per le donne che hanno già dimostrato “sul campo” le proprie capacità e competenze, sia per coloro che si affacciano nel mondo del lavoro.

Ma dietro il suo nome c’è anche una stagione politica importante. Nel 2008 entra in Parlamento nelle fila del Pdl e diviene membro della Commissione attività produttive, commercio e turismo e della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Si distingue per essere una delle parlamentari con il più alto tasso sia di presenza sia in Aula sia nelle commissioni. Presenta numerose proposte di legge, incentrate soprattutto sulla questione femminile, oltre a interrogazioni e ordini del giorno per la difesa della sua terra, la Calabria. Nel 2011 la proposta di legge sulle quote di genere nei CdA delle società quotate e controllate, di cui è prima firmataria, diviene Legge dello Stato, e solo per questo i paesi europei hanno provato a copiare in tutti i modi la sua filosofia di vita.

Ma c’è anche una Lella Golfo che molti paesi stranieri ci invidiano, se non altro perché l’impegno sul fronte internazionale l’ha portata a promuovere missioni all’estero, corsi di formazione e d’imprenditoria femminile in Afghanistan, Palestina, Kosovo, India, Rwanda, Cina e tanti altri luoghi nel mondo, dove Lella Golfo sa di poter dare il proprio contributo sia in aiuto dei soggetti più deboli sia per rafforzare un network al femminile. (pn)