È stata un’importante occasione per approfondire e condividere le proposte e le visioni di Italia Viva, anche in riferimento alle infrastrutture e al progetto del Ponte sullo Stretto, l’evento Pnrr, Infrastrutture e Ponte sullo Stretto: Le proposte di Italia Viva, svoltosi ieri nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Tra i partecipanti, Dafne Musolino, senatrice, Massimo Simeone, presidente Provinciale, Fabrizio Micari, Responsabile Regionale infrastrutture Italia Viva Sicilia, e Davide Faraone, capogruppo alla Camera dei deputati. Inoltre, sono intervenuti Mario Pizzino, responsabile Infrastrutture e Viabilità Italia Viva Messina, Pasquale Morabito, delegato Provinciale per la zona Tirrenica, Giacomo Francesco Saccomanno, membro del Consiglio di amministrazione della Società Stretto di Messina Spa, Santi Trovato, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina, e Pino Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina.
Moderati da Giuseppe Bevacqua, i partecipanti hanno evidenziato la volontà e l’impegno del partito nel promuovere soluzioni concrete e strategie per lo sviluppo infrastrutturale del territorio, con particolare attenzione alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. I vari rappresentanti hanno sottolineato l’importanza della collaborazione e del coinvolgimento attivo delle istituzioni e della comunità locale per garantire il successo e la piena realizzazione delle infrastrutture proposte.
«Questa riunione – ha spiegato Saccomanno – ha rappresentato un momento significativo di confronto e di proposte, evidenziando l’importanza e l’impegno di Italia Viva per la realizzazione del ponte. Durante la tavola rotonda i diversi esperti e rappresentanti hanno espresso profonde preoccupazioni riguardo alla possibilità che l’opera del Ponte sullo Stretto non venga completata o avviata. Tra gli intervenuti, il senatore e deputato Davide Faraone ha sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento da parte delle istituzioni e dei territori interessati, evidenziando una mancanza di comunicazione e informazione sulle infrastrutture collaterali e sul coinvolgimento delle due coste interessate dal progetto».
Faraone ha, anche, affrontato il tema dell’autonomia differenziata, esprimendo dubbi sul superamento del divario esistente e sottolineando che un intervento adeguato è necessario per evitare un aumento della disparità. Gli altri interventi hanno evidenziato la mancanza di conoscenza e informazioni sul Ponte, in particolare nella zona di Messina.
Giacomo Francesco Saccomanno ha sottolineato che il Governo, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e la società dello Stretto, sono impegnati alla realizzazione dell’opera e, comunque, assicurano una condivisione con il territorio di tutte le attività previste, oltre che un impegno maggiore per potenziare la comunicazione e fornire informazioni precise sui lavori in corso. Saccomanno ha concordato con la necessità di una partecipazione attiva da parte di tutti i cittadini e delle associazioni, in quanto le opere pianificate richiedono un coinvolgimento diretto per garantire il successo e la governabilità.
In particolare, oltre al Ponte sullo Stretto, si è sottolineata l’importanza delle infrastrutture collaterali come le ferrovie e le strade. L’occupazione è statoun tema centrale dei lavori e Saccomanno ha ribadito l’impegno a coinvolgere le scuole di formazione e le aziende locali per garantire opportunità lavorative. Si stima, infatti,che la realizzazione del Ponte sullo Stretto possa creare occupazione per migliaia di persone sia direttamente che attraverso l’indotto, rappresentando una grande opportunità economica per le regioni e l’intero sud. Si è enfatizzata l’importanza di utilizzare in modo responsabile le risorse e di coinvolgere attivamente i territori nel percorso di realizzazione del Ponte sullo Stretto, affinché diventino i veri protagonisti di un percorso condiviso verso lo sviluppo e il progresso che il Sud merita.
L’evento si è concluso, con l’intervento della sen. Musolino e con la condivisione di idee e progetti finalizzati a valorizzare e potenziare le infrastrutture esistenti, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo economico e sociale della regione e dell’intero Paese, con l’impegno che questo deve essere governato dal basso e non imposto dall’alto. Da qui, l’appello di Saccomanno che i territori diventino protagonisti attivi e non soggetti passivi che subiscono. (rrm)