A Mosorrofa si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Ammalato con un ospite speciale, mons. Fortunato Morrone, arcivescovo della Diocesi Reggio Calabria-Bova, che ha presieduto la celebrazione eucaristica.
Mons. Morrone nell’omelia, prendendo spunto dalla Parola di Dio e dalla presenza delle famiglie in attesa o con bambini piccoli, ha messo in evidenza che la celebrazione della vita non riguarda solo la vita nascente, ma riguarda tutti, anche gli anziani. Ha invitato la comunità ad «affidarsi a Gesù, e chiedere il Suo intervento, ma solo dopo che ciascuno avrà fatto la propria parte». Ha poi fatto capire che «peccare significa mancare l’obbiettivo, e che l’obbiettivo è volersi bene. Ha plaudito l’impegno della comunità per la ricerca di una soluzione ai problemi socio – politici – culturali del paese perché questo vuol dire amare il territorio. Si vince solo insieme, si fa goal solo con gioco di squadra, tutti devono collaborare. Con-vincere, vincere insieme».
Durante il saluto iniziale il Presidente dell’Azione Cattolica, Pasquale Andidero, presentando in grandi linee la parrocchia, oltre ad averne indicato le origini e le positività ha messo in evidenza le criticità irrisolte che condizionano negativamente la vita degli abitanti di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa e la lontananza dell’Amministrazione Comunale nonostante la presenza di un Comitato di Quartiere molto attivo.
«Abbiamo la strada che lei ha percorso per venire qui che non viene asfaltata integralmente dal 1980, con delle protezioni, guardrail, inesistenti; i nostri ragazzi non hanno un metro quadro dove poter esprimere la loro esuberanza, nonostante ci siano due ampi spazi, un ex campo sportivo e un ex uliveto bisecolare spianato, che giacciono, per volere del Comune, inutilizzati da sempre; non c’è un posto dove gli anziani possono ritrovarsi; ci sono discariche a cielo aperto che spesso vanno in combustione con gravi rischi sia per il decoro che per la salute, più volte denunciate, ma il comune non se ne occupa; è difficile pure venire in Chiesa, ha visto Lei stesso quanti gradini si devono fare per potervi accedere, ma nonostante la nostra reiterata insistenza per l’abbattimento di queste barriere architettoniche, le nostre richieste sono sempre rimaste lettera morta», ha detto Andidero, invitando l’Arcivescovo a rendersene conto di persona.
Alla celebrazione, erano presenti anche i carabinieri della Stazione di Cataforio, nella persona del suo Comandante Romeo Renzo. Presente anche la dirigenza del Comitato di Quartiere, per chiedere all’Arcivescovo un sostegno, sfiduciata ormai dalle promesse disattese dell’Amministrazione comunale.
Mons. Morrone ha preso atto della difficile situazione che sta vivendo Mosorrofa e ha invitato il presidente del Comitato ad avere un rapporto non conflittuale con l’Amministrazione comunale, nella speranza che si possa muovere qualcosa.
La comunità di Mosorrofa ha ringraziato il proprio Pastore per la vicinanza, non solo spirituale ma anche umana e per l’invito, testimoniato, a non scindere mai la cura dell’anima da quella del corpo, ed infine, per la solidarietà manifestata riguardo le critiche condizioni di vita nella quale versano i cittadini di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa.
«L’Azione Cattolica, la Parrocchia San Demetrio e il Comitato di Quartiere Mosorrofa – si legge in una nota – ringraziano Mons. Fortunato Morrone anche per l’invito ad esperire a tutte le possibilità di colloquio con l’Amministrazione Comunale. A tal proposito, segnalano che hanno chiesto via Pec, già da novembre 2023, di essere ricevuti dal sindaco Giuseppe Falcomatà, di aver ribadito la richiesta più volte anche con incontri personali o attraverso la segreteria ma ancora senza alcun risultato. Comunicano, che ci si è rivolti anche la Prefetta di Reggio Calabria, Vaccaro Clara, chiedendo di farsi promotrice di un incontro in Prefettura con lo stesso Sindaco di Reggio Calabria e della Città Metropolitana al fine di avviare dei tavoli di confronto per la risoluzione, almeno di qualcuno, dei tanti problemi che assillano Mosorrofa e Sala di Mosorrofa».
«Si spera così, di riuscire a “convincere” l’Amministrazione comunale – conclude la nota – a prendere seriamente in considerazione le criticità delle due frazioni: avere la strada asfaltata e i guardrail sistemati, costruire spazi ludico- sportivi per i ragazzi, i giovani e gli anziani del paese, bonificare le discariche abusive e consentire agevolmente, anche ad anziani e disabili, di accedere alla Chiesa di San Demetrio. Questo parafrasando, l’omelia di Mons. Morrone , vorrebbe dire “ vincere insieme”». (rrc)