A Palizzi si è rievocata la nascita di Gesù bambino con il Presepe Vivente allestito e organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Parrocchia Sant’Anna di Palizzi e le associazioni, tra cui Poliscin, Thétis, Arci Pesca Fisa, Associazione Musicale Palizzi e Polvere di Fata che ha curato i costumi dei personaggi.
Un presepe vivente che ha visto protagonisti palizzesi residenti e di ritorno al borgo per l’occasione. Un incanto che ha immerso i visitatori nell’atmosfera magica e suggestiva del Natale e del tempo antico vissuto tra quelle vie, una volta abitate e vive. Forte l’emozione dei visitatori, che annotati dal censore a inizio percorso sono risultati numerosi.
Antichi mestieri, cibi tipici, vino autoctono, vicoli caratteristici hanno diffuso il sentimento di fratellanza natalizia e rievocato ricordi di una vita remota, di persone passate, le cui voci si odono ancora intonare echi di richiamo per non abbandonare il paese ad un dolce ricordo.
Un evento sentito e partecipato, le cui diverse postazioni sono state curate magistralmente dagli organizzatori, ogni dettaglio è stato preso in considerazione senza lasciare nulla al caso.
Alla testa del corteo, il ”banditore” annunciava la nascita del Bambinello al suono di tamburi e zampogna. Durante lo svolgimento delle varie scene, la pittoresca presenza del ”ricco mercante” si aggirava nel percorso, invitando la gente ad ammirare i ”preziosi tappeti e le coperte d’oriente”. Suggestivo l’incontro tra Santa Elisabetta e Maria. Da lontano il martelletto del calzolaio sposava il caldo odore del forno a legna ed il buon sapore del pane sfornato. Nell’aria anche il delicato odore della nepitella e della liscivia messe a bollire e usate dalle lavandaie per profumare il bucato. Angioletti e pastorelli facevano da corolla alla Sacra Famiglia, mentre il bue e l’asinello riscaldavano la piccola Sara che ha incantato tutti nei panni di Gesù Bambino.
Un momento significativo e solenne, di grande impatto emozionale è stata la processione con a capo i Re Magi e a seguire tutti i pastori delle varie postazioni che, al suono degli zampognari intonavano Tu scendi dalle stelle recandosi verso la stalla nel silenzio collettivo della folla. (rrc)