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Addio a Maurizio D'Ettore, Garante nazionale dei Detenuti

Addio a Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei Detenuti

Cordoglio, in Calabria, per la scomparsa di Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti ed ex parlamentare di origini calabresi di Fratelli d’Italia.

Cordoglio è stato espresso dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni: «Apprendo con dolore dell’improvvisa scomparsa del Garante delle persone detenute Felice Maurizio D’Ettore, di cui tutti abbiamo apprezzato la dedizione e la professionalità, in particolare in un momento così difficile per il mondo penitenziario. Sono sinceramente vicina, anche a nome dell’intero Governo, ai suoi familiari, che abbraccio nel ricordo di un uomo onesto e generoso».

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, con tutti i suoi collaboratori, ha espresso il più profondo cordoglio per la perdita incolmabile di Felice Maurizio D’Ettore.

Ne ricorda con commozione l’integrità morale e la grande preparazione intellettuale, manifestata anche nella sua ultima funzione quale Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Tutti ci stringiamo commossi attorno alla famiglia con l’affetto più profondo e la gratitudine per tutto quello che ci ha dato. Cordoglio è stato espresso dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ricordando D’Ettore «un professionista di spessore, un accademico di valore, un politico acuto, e soprattutto una persona perbene. Ho conosciuto Maurizio ormai qualche anno fa in Parlamento, e ho avuto l’opportunità di apprezzare le sue doti».

«D’Ettore ha sempre dimostrato – ha concluso – grande attaccamento alla Calabria – sua amata Regione d’origine – pur non vivendoci più da tanti anni. Alla famiglia giunga il cordoglio della Giunta regionale».

Profondo dolore e sconcerto per l’improvvisa scomparsa del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore, è stato espresso dal presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.

«Prima dell’ultimo prestigioso incarico – ha detto – ha dimostrato di essere un riconosciuto giurista, un politico sensibile e una persona di indubbia integrità morale legato alla Calabria e ai calabresi. A nome del Consiglio regionale esprimo profonda vicinanza alla famiglia e gratitudine per il suo contributo».

«Non eravamo nello stesso partito. Ma avevamo molte cose in comune. Innanzitutto la tutela dei diritti dei cittadini, a partire dalla presunzione d’innocenza. Insieme abbiamo fatto una straordinaria battaglia, per cambiare l’obbrobriosa legge sullo scioglimento dei comuni per mafia», ha detto Enza Bruno Bossio, ricordando come «mi considerava un’ amica. Come lui per me. Mi mancherai Maurizio». (rrm)