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Addio al prof. Pasquale Versace, ordinario a Ingegneria dell'Unical

Addio al prof. Pasquale Versace, ordinario a Ingegneria dell’Unical

di FRANCO BARTUCCIL’Università della Calabria listata a lutto per la Pace messa a rischio a seguito della guerra in Ucraina, nel Medio oriente, con Gaza sotto distruzione totale, ed in varie altre località del mondo; ma soprattutto da mercoledì 7 dicembre per la scomparsa del prof. Pasquale Versace, Ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria e Professore Emerito di Idrologia, Costruzioni Idrauliche e Marittime della stessa Università, titolo conferitogli a fine carriera  con merito nel 2017, a seguito delle delibere previste a norma di legge dagli Organismi Accademici dell’Ateneo e dell’approvazione del Ministero dell’Università.

Il prof. Pasquale Versace, di origine napoletana, nel 1973 ha preso servizio all’Università della Calabria come Tecnico laureato presso la Facoltà di Ingegneria al seguito del prof. Vincenzo Marone, anch’egli di origine napoletana, che assunse fin dal suo arrivo le funzioni di direttore del dipartimento di difesa del suolo e per un periodo breve anche di pro Rettore del rettore Beniamino Andreatta e di Presidente dell’Opera Universitaria dedita a curare i servizi residenziali per gli studenti.

Il prof. Versace dal 1973 al 1975 svolse il ruolo di assistente incaricato della Cattedra di Idraulica sempre presso la Facoltà di Ingegneria; dal 1975 al 1983 fu assistente Ordinario della Cattedra di Idraulica; mentre dal 1983 al 1986 svolse le funzioni di Professore Associato; dal 1986 al 1989 Professore Straordinario; dal 1989 al 2016 fu Professore Ordinario sempre presso la Facoltà di Ingegneria dell’UniCal. Nel 2017, come sopra già scritto, ebbe la nomina di Professore Emerito di Idrologia, Costruzioni Idrauliche e Marittime, Università della Calabria.

Tutto questo in funzione di 43 anni di carriera ininterrotta arricchita di un intenso lavoro e ricerca svolto nell’Università della Calabria nel campo del dissesto idrogeologico e delle costruzioni idrauliche, tenute sotto osservazione in Calabria come in altre regioni italiane; ma soprattutto da una intensa e ricca attività didattica rivolta a migliaia di studenti che hanno frequentato i suoi corsi nell’ambito della Facoltà di Ingegneria, che lo hanno trovato in moltissimi interessato a dare il suo contributo, come relatore e non, allo sviluppo di tesi di laurea, incidendo nei loro percorsi formativi e professionali nel settore dell’idrologia e delle costruzioni idrauliche e marittime, come dell’ambiente.

Ricchissimo il suo curriculum vitae per funzioni svolte, sia all’interno dell’Università della Calabria dove ha assunto la direzione del dipartimento di difesa del suolo e del dipartimento di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e sistemistica (Dimes); nonché ideatore e direttore del Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica Idrologica (CAMIlab); come a livello nazionale assumendo le funzioni di: Direttore del Centro di Competenza del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;  Componente della rete ICL (International Consortium of Landslides); Membro della Commissione Grandi Rischi del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed altro ancora, portando l’immagine in positivo dell’Università della Calabria nei circuiti scientifici e politici nazionali e regionale, come internazionali, ricordando il ruolo svolto in qualità di responsabile dei progetti internazionali tra l’Università della Calabria ed il Politecnico di New York e l’Università Marquette di Chicago.

Ritornando alle funzioni svolte all’interno dell’Università della Calabria sono da ricordare la presidenza del Consiglio del corso di laurea in ingegneria civile dal 1986 al 1989; nonché la presidenza del Consiglio del corso di laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, dando il suo apporto fondamentale per la sua istituzione come anche all’attivazione del dipartimento di ingegneria per l’ambiente e il territorio a seguito dell’entrata in vigore della legge di riforma universitaria del 2008 del Ministro Gelmini.

Si è occupato molto di protezione civile avendo fatto parte del primo nucleo di protezione civile, costituito nel mese di gennaio del 1973 dal Rettore Beniamino Andreatta all’Università della Calabria, per un intervento assistenziale e di studio nel Comune di Fabrizia, in Provincia di Vibo Valentia, interessato da un vasto dissesto idrogeologico. Una esperienza ed un pronto intervento che l’Università della Calabria ebbe modo di riproporla nel 1978 in occasione del terremoto verificatosi in Irpinia.

In materia di protezione civile è il caso di ricordare le funzioni assunte quale: responsabile scientifico dell’accordo tra Protezione Civile Regione Calabria e Università della Calabria per l’attuazione dell’OCDPC n. 473/2017; nonché di responsabile scientifico dell’accordo tra Protezione Civile Regione Sardegna e CINID per delimitazione delle zone di allertamento e per la determinazione delle soglie pluviometriche. Da segnalare che ha pure svolto il ruolo di responsabile dell’accordo triennale, 2019-2021, con il Dipartimento di Protezione Civile per “criteri di allertamento, valutazione delle conseguenze e preannuncio di eventi idrogeologici estremi relativi al rischio da frana e da Inondazione.

In Calabria si occupò delle alluvioni che coinvolsero Vibo Valentia e Crotone per le quali presentò uno studio idrologico e idraulico e la mappatura delle aree a rischio di inondazione. Per non parlare della frana di Sarno in Campania. Ha curato vari Master all’UniCal di specializzazione in materia di esperti in tecnologie innovative per l’ambiente, come per la previsione/prevenzione del rischio idrogeologico. Ha organizzato numerosi convegni scientifici a carattere regionale, nazionale ed internazionale. Dal suo lavoro di ricerca e studio sono scaturiti oltre 200 pubblicazioni tecnico scientifiche, che saranno di grande utilità per le nuove generazioni di studenti e professionisti del settore.

Essendo entrato in quiescenza nel 2016 l’ultima generazione degli studenti d’ingegneria non ne conoscono la figura ed il ruolo svolto per gli studi d’ingegneria; ma per 43 anni n’ è stato un animatore, per come hanno riconosciuto alcuni docenti dell’Università, suoi colleghi (in tutto 20 ed alcuni di loro anche in funzione di direttore di dipartimento), che hanno manifestato il loro dispiacere e condoglianze alla famiglia mediante il giornale interno di comunicazione “Mercurio”. Ben poca cosa se pensiamo all’intera comunità dell’Università che si assesta, in base agli ultimi dati noti, attorno alle 25 mila unità guardando alla presenza pure dei docenti e non docenti. In questo momento è mancata la comunicazione di lutto da parte dell’intera istituzione dell’Ateneo e questo fa male pensando a quello che hanno dato e consigliato i padri fondatori nella realizzazione della nostra Università che la vedevano come una creatura unica nel nostro Paese, un centro di alta formazione e ricerca innovativa guidato da un profondo spirito umano, sociale e solidale. Era costume e regola che ad ogni scomparsa di docente o non docente l’UniCal ne dava comunicazione attraverso apposito necrologio che veniva pubblicato sui giornali locali tramite l’interessamento dell’ufficio stampa di Ateneo, per non essere una istituzione chiusa e disumana. Primeggiava il valore di una comunità o meglio di una famiglia.

Il prof. Pasquale Versace ha finanche concorso nel mese di maggio 2007 per divenire Rettore dell’Università della Calabria avverso il Rettore uscente, prof. Giovanni Latorre, che la spuntò in una campagna elettorale molto dura per effetto della modifica del regolamento che prevedeva per tutte le figure dirigenziali dell’Ateneo solo due mandati di quattro anni.

Attraverso “Mercurio” il prof. Latorre ha inteso rivolgere al prof. Versace queste parole: «Caro Lino, tu che con la tua grande presenza intellettuale ed umana non sei mai passato inosservato in tutti gli ambienti che hai frequentato te ne sei andato in punta di piedi. Con te se ne vanno anche tanti bei ricordi ed un’antica amicizia nata nel lontano 1972 a Bari, dove eravamo per il servizio militare e dove cominciammo a parlare delle opportunità che si aprivano con la imminente nascita dell’Università della Calabria. Alla costruzione del nostro Ateneo hai lavorato con grande passione e lasci un vuoto incolmabile in tutti quelli che ti hanno conosciuto. Che la terra ti sia lieve, amico mio». 

Chiudiamo questo servizio con il pensiero letto sempre su “Mercurio” del direttore del Dimes, prof. Stefano Curcio, del quale il prof.Versace ne faceva parte negli ultimi anni: «Il Prof. Versace è stato una figura eccezionale, dotata di straordinarie qualità scientifiche e umane. Il suo contributo al nostro Dipartimento e all’intero Ateneo è stato enorme, caratterizzato da una dedizione senza pari all’insegnamento, alla ricerca e allo sviluppo accademico. Le sue lezioni appassionate e il suo impegno instancabile hanno ispirato intere generazioni di studenti, molti dei quali sono oggi nostri colleghi».

«Il suo impegno nella ricerca, i numerosi studi pubblicati, i ruoli occupati in prestigiosi consessi nazionali e internazionali sono chiara testimonianza del contributo che il Prof. Versace ha offerto nel settore della prevenzione dei rischi naturali e, in generale, della protezione civile. In questo momento di lutto, vorrei ricordare il Prof. Versace per il suo spirito instancabile e la sua passione per la conoscenza. La sua assenza sarà profondamente sentita da tutti noi e il suo positivo impatto sull’intera comunità accademica rimarrà sempre vivo nei nostri cuori e nelle nostre menti”. A nome di tutto il DIMES, rivolgo le più sincere condoglianze alla famiglia». 

La sua storia per come dimostra il curriculum vitae ne fa un personaggio pubblico di spessore regionale e nazionale ed è giusto il nostro interessamento anche perché fa parte della storia dei primi cinquant’anni di vita dell’UniCal che il Rettore non ha inteso celebrare per come meritava per gli effetti prodotti. El il prof. Lino Versace ne sarebbe stato un degno testimonial. Di ciò ne sono certo per l’entusiasmo che sapeva creare in segno di partecipazione e senso umano della vita. Ciao Lino. (fb)