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Al festival del Cinema di Venezia consegnati i Premi per il Women in Cinema Award

Al festival del Cinema di Venezia consegnati i Premi per il Women in Cinema Award

Sono stati consegnati, all’Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido, i premi della nona edizione del Women in Cinema Award, un riconoscimento che valorizza il talento delle donne all’interno della Mostra del Cinema di Venezia, dedicato quest’anno alle bambine e ai bambini in stato di sofferenza, vittime di guerre, povertà e repressione.

I premi di Woman in Cinema Award sono rappresentati da una scultura in argento, ideata e realizzata dal maestro orafo Michele Affidato, che raffigura una donna stilizzata con alla base una macchina da presa. Le ideatrici del premio Angela Prudenzi, Claudia Conte e Cristina Scognamillo insieme all’Academy di WiCA hanno deciso di assegnare Il WiCA per il Sociale 2024 per i 50 anni dell’Unicef Italia, alla Presidente Carmela Pace «per aver promosso con dedizione e tenacia i diritti dei bambini e delle bambine» e a Giovanna Mezzogiorno per il suo impegno a favore dell’Unicef.

Premiati anche: Patty Bravo che ha aperto la cerimonia ed ha annunciato la nuova serie televisiva sulla sua vita; i registi Andrew Haig e Agnieszka Holland scelti per il talento, la sensibilità e il coraggio dimostrato in ogni loro singolo progetto cinematografico; Sofia Raffaeli, giovane ginnasta delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, reduce dalle Olimpiadi di Parigi dove ha conquistato la medaglia di bronzo; Laura Delli Colli, presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici nonché dei Nastri d’Argento.

All’evento, tra i presenti: il Prefetto di Venezia Darco Pellos, il Prefetto di Padova Francesco Messina, il Generale Nicola Conforti, il Generale Giuseppe De Liso, l’On. Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare femminicidio. Dopo la premiazione si è parlato anche di Afghanistan con il Direttore Generale Unicef Italia Paolo Rozera, il Direttore di Rai per la Sostenibilità Roberto Natale e Zahra Hamadi, attivista afgana.

«Ogni anno, la creazione di questi premi è per me un’opportunità per dare voce, attraverso la mia arte, a tematiche che toccano profondamente la nostra società – ha detto Michele Affidato –. Il mio impegno è quello di realizzare opere che non solo celebrino il talento, ma che portino con sé un messaggio di speranza e solidarietà». (rrm)