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Daniele Diano

Al via tavolo tecnico per l’energia di Piccola Industria Calabria

Si è tenuto, nei giorni scorsi, a Catanzaro, la prima riunione del Tavolo tecnico per l’energia organizzato da Piccola Industria Regionale, guidato dal presidente Daniele Diano, nato dalla necessità che impone alle imprese di avere un occhio sempre più attento e vigile sui propri consumi energetici.

Questo tavolo tecnico si occuperà di approfondire e sviluppare i temi energetici regionali, proprio a Piccola Industria, in modo da poter avere una visione chiara delle necessità delle imprese e delle opportunità, che i nostri territori offrono. 

«Ho deciso così – ha commentato il presidente Diano – di affidare la guida del tavolo tecnico per l’energia a Francesco Cusimano, Presidente di Piccola Industria Catanzaro, che guida la Cotto Cusimano, un’azienda storica per la nostra regione che da 50 anni produce a Settingiano (CZ) e si sviluppa nel resto d’Italia. Francesco Cusimano non ha perso tempo ed ha prontamente coinvolto operatori del settore per dare subito un’impostazione pratica al tavolo».

«Il 1° giugno  – ha proseguito – si è svolta la prima riunione e, subito dopo le presentazioni di rito, la discussione è entrata nel vivo concentrandosi principalmente su due temi molto importanti: le comunità energetiche e l’idrogeno verde. Su questo secondo tema ha relazionato un ospite di straordinaria importanza e centralità sull’argomento, il dott. Andrea Bos, Presidente di Hydrogen Park di Venezia, che si è subito dimostrato entusiasta della possibilità di aiutarci a realizzare un’opera simile anche in Calabria».

«Il modello di Hydrogen Park, che è nato a Venezia vent’anni fa e si ispira alla strategia energetica europea – ha dichiarato il Presidente di Hydrogen Park Andrea Bos –, è scalabile e pensato per essere condiviso con i territori. La transizione verde basata sul vettore idrogeno rappresenta un’opportunità di integrazione tra distretti produttivi con specificità di processo ed è compatibile con la complessità orografica tipica del nostro Paese. Una risorsa fondamentale per ottimizzare le asimmetrie nella domanda di energia, creando un polmone diffuso che aiuterà ad assorbire l’effetto degli shock esterni».

Oggi, più che mai, la realizzazione del Green Deal europeo passa attraverso la razionalizzazione dei consumi, il contenimento degli sprechi e l’utilizzo sempre maggiore di fonti energetiche rinnovabili. A questo obiettivo europeo è stata impressa un’accelerazione improvvisa e violenta dal conflitto russo-ucraino che ha evidenziato la fragilità del sistema economico non solo italiano, ma europeo, che ha un’ampia quota di approvvigionamento energetico da gas e petrolio russi.

A questa evidente realtà, l’Italia e l’Europa intera stanno reagendo con l’aumento delle importazioni di combustibili fossili da altri Paesi. Tuttavia, questa soluzione sembra essere solo una opzione transitoria, volta a rendere meno traumatico e più equilibrato il passaggio ad un approvvigionamento massiccio da fonti rinnovabili. (rcz)