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Fortunato Amarelli e Mario Oliverio

Fortunato Amarelli alla guida degli industriali cosentini, l’incontro con Boccia

Col tema “Voglia di futuro. Legalità, occupazione, sviluppo” si è svolta a Cosenza l’Assemblea 2019 di Confindustria Cosenza che ha visto la partecipazione del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Gli interventi sono stati coordinati dal direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda, con la partecipazione del presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca e di Fortunato Amarelli, che è stato poi eletto presidente degli industriali cosentini.

Fortunato Amarelli, 47 anni, è l’amministratore delegato dell’omonima azienda famosa nel mondo per la lavorazione della liquirizia e rappresenta la dodicesima generazione di una famiglia di imprenditori che opera sin dal 1731 nella produzione in Calabria. Succede a Natale Mazzuca, che rimane presidente di Unindustria Calabria e resterà in carica per il quadriennio 2019-2022.

Il neo presidente ha voluto ringraziare Mazzuca: «È stato ed è per me una guida. Con il suo carico di visione organizzativa e di politica associativa, ho avuto modo di poterne apprezzare anche le qualità di leader capace di coinvolgerti nei progetti al punto di farli diventare i miei».

Apprezzato l’intervento del presidente di Confindustria Boccia: «Il Paese – ha dichiarato – ha bisogno di reagire perché, tra l’altro, i dati della recessione in Germania, la recessione nel nostro Mezzogiorno e il calo degli ordini per l’industria del Nord, ci dicono che i dati previsionali non sono positivi, tant’è che il governatore Draghi ha realizzato una nuova politica monetaria espansiva proprio per questi aspetti a cui andrebbe compensata una politica per la crescita italiana ed europea».

Alla convention ha preso parte anche il governatore Mario Oliverio. «Oggi – ha dichiarato – è una giornata particolarmente importante per Confindustria. Nel corso di questi anni in cui ho avuto la responsabilità di guidare la Regione ho potuto constatare come la funzione di questa organizzazione abbia avuto un ruolo importante nella definizione dei programmi e anche degli strumenti che ci hanno consentito di utilizzare le risorse comunitarie facendo un grande passo in avanti su questo terreno».

Oliverio ha tenuto a ringraziare il presidente Boccia grazie al cui apporto «si è contrastata una deriva ancora, non completamente messa fuori campo, che ha teso a riproporre una marginalità del Sud», e il presidente Mazzuca per «il ruolo propositivo e di  grande equilibrio nelle relazioni sociali ed istituzionali».

Parlando del neo presidente di Confindustria Cosenza Oliverio ha rimarcato la bontà della scelta: «Amarelli, un giovane imprenditore, rappresenta una eccellenza nel panorama imprenditoriale della Calabria, a testimonianza che una lettura tutta negativa anche nel Sud e del Sud è sbagliata. A testimonianza del fatto che bisogna cogliere quelli che sono i fermenti che anche nel Mezzogiorno in. Calabria sono in atto».

«Voglia di futuro – ha detto Oliverio riferendosi al tema che ha guidato i lavori  dell’assemblea – è lo slogan che sintetizza un grande e profondo sentimento che non è solo quello degli imprenditori, ma che pervade in modo trasversale e diffuso la società meridionale, anche quella  italiana. Per declinare questo slogan però bisogna affrontare nodi che sono stati di ostacolo. Uno, storico, è il dualismo, il gap tra una parte del paese e l’altra, tra Nord e Sud. Per scioglierlo si ha bisogno di un salto culturale, di un’operazione che non è mai stata fatta in questi 150 anni: il nostro paese ha bisogno di scrollarsi la tara degli egoismi che fanno perdere di vista gli interessi generali. La discussione che è stata riaperta nel corso di questi anni, ma che non si è mai chiusa dall’inizio degli anni ‘90 in avanti, sul portare il potere più vicino ai cittadini, sull’autonomia territoriale, sull’efficienza della pubblica amministrazione è un dato che merita una riflessione attenta. Personalmente sono perché l’autonomia non si rimuova, che l’autonomia si affermi. Tuttavia, – ha detto –  l’autonomia per essere un fattore di crescita deve essere realizzata con pari condizioni e opportunità di partenza, mentre abbiamo un Paese che vede allargare il suo gap. In una Europa che invece ha affermato, sia pure con grandi limiti, difficoltà e distorsioni, una dimensione più larga dal punto di vista economico e del sistema della competitività, infrastrutturale e altro, paradossalmente abbiamo un intervento da parte della comunità europea per recuperare le aree a ritardato sviluppo e nel momento in cui questo intervento si realizza, e spesso è sostitutivo dell’intervento ordinario, si allarga il divario nell’utilizzo delle risorse interne, quelle ordinarie».

«È un nodo – ha sottolineato Oliverio – che va affrontato e mi auguro che il governo a cui si è data vita possa cimentarsi in primo luogo su questo terreno, considerando anche le risorse, del Sud, come della Calabria, su queste investire, per accendere i motori non del Mezzogiorno soltanto, per accendere i motori del paese».

Oliverio ha citato, tra l’altro l’infrastruttura di Gioia Tauro, quella più proiettata nel Mediterraneo, in grado di intercettare i traffici che si allargano e si intensificano, in una prospettiva di crescita. «Altro punto da affrontare – ha rimarcato inoltre – è quello delle procedure, della lentezza della pubblica amministrazione. Uno Stato che ancora continua con una normativa farraginosa, con procedure che aggiungono passaggi a livello nelle procedure è un paese che ingessa la stessa volontà che esprime. La voglia di futuro deve rimuovere questi ostacoli e deve farlo in fretta, perché una riforma in tal senso è fondamentale».

«Abbiamo messo in campo risorse importanti, abbiamo recuperato un trend che era negativo storicamente nella spesa delle risorse stesse. – ha poi ribadito il presidente della Regione – Questo però deve consentire a tutto il sistema,  alle imprese, agli enti locali, a tutti i soggetti che sono gli attuatori di questo percorso, di andare avanti, nel rispetto della legalità, celermente, perché anche i segni positivi che negli ultimi anni avevano iniziato ad affermarsi nel Sud e che nell’ultimo anno hanno subito una compressione,  possono essere rimessi in campo se c’è un intervento forte e se c’è una pubblica amministrazione capace di essere un fattore di sostegno e non un ostacolo. Credo che il Sud, anzi il Paese, abbia bisogno di un piano Marshall che ponga al centro il Mezzogiorno, attraverso un grande progetto per le infrastrutture, di sostegno all’occupazione e all’impresa con un sistema di automatismo che sia anche in grado di liberare la società meridionale dalle grinfie di un sistema che spesso spinge verso la distorsione nell’utilizzazione delle risorse».

Nel corso dell’Assemblea di Confindustria Cosenza, che ha visto anche la presenza dell’assessore regionale Maria Francesca Corigliano, il presidente Oliverio ha consegnato alcuni riconoscimenti conferiti, per l’attività svolta,  dall’Associazione ad imprese che operano nel territorio da molto tempo. (pa)