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3 Megalotto Calabria

Basta Vittime sulla Strada 106: L’opera del Megalotto 3 diventerà la nuova eterna incompiuta della Calabria

Il direttivo dell’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106, ha lanciato un allarme: «l’opera del Megalotto 3 corre concretamente il rischio di diventare la nuova eterna incompiuta della Calabria, candidandosi ad essere la nuova “Salerno – Reggio Calabria” del Paese».

Il direttivo, inoltre, ha informato i cittadini che, dopo un anno, finalmente è stato chiarito, tramite vie informali, quanto di grave avvenuto circa un anno fa nella piana di Sibari, e ripercorre i passi dall’inaugurazione a oggi.

«Martedì 19 maggio 2020 – si legge in una nota – la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, inaugurò i lavori del 3° Megalotto della Statale 106 Ionica a Francavilla Marittima (CS), mediante una partecipata conferenza stampa nell’ambito della quale l’allora ministra del Partito Democratico affermò che l’Opera è strategica per l’Italia ed aggiunse che “questo, di oggi, è un segnale di concretezza”. Insieme al ministro, era presente anche il sottosegretario Giancarlo Cancelleri del M5S che affermò “quella di oggi è una giornata storica per la Calabria e l’Italia”, aggiunse “l’impegno è stato mantenuto” e concluse sostenendo che il suo impegno «e quello del Ministero per sbloccare e velocizzare le opere in tutto il territorio nazionale da nord a sud ferme a causa della burocrazia, è massimo, per dare a questo paese infrastrutture moderne e adeguate».

«All’inaugurazione del Megalotto 3 – continua la nota del direttivo – sono presenti tutte le sigle sindacali calabresi che, invece di chiedere conto al ministro del reale e fattivo avvio dei cantieri, gongolano per i numeri sciorinati da Anas Gruppo FS Italiane: 1.500 posti tra diretti ed indiretti per un’Opera del valore di circa 980 milioni di euro, nell’ambito di un investimento complessivo di circa 1,3 miliardi, che sarà realizzata dal Gruppo Webuild. Sono previste 11 gallerie e 14 viadotti, con pile alte fino a 100 metri. Il progetto assumerà un valore per il territorio in cui si innesta grazie anche alle opere di riqualificazione paesaggistica del Parco Archeologico di Sibari ed alle opere compensative previste per i comuni».

«Subito dopo l’inaugurazione del Megalotto 3 – ricorda il direttivo – i primi ad esprimere un forte dissenso furono i consiglieri comunali di Maggioranza di Cassano all’Ionio Sara Russo e Luigi Malomo. In una dichiarazione congiunta, affermarono con amarezza di aver appreso che il loro comune «non avrà rampe di accesso, campo base e benefici economici». In una nota stampa di fine maggio 2020 il l’allora presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ing. Fabio Pugliese intervenne per sostenere i consiglieri cassanesi ma anche per descrivere l’inaugurazione del Ministro una “vergognosa passerella che offende la memoria di tutte le vittime della Statale 106 e delle loro Famiglie”. Il duro intervento dell’ex presidente Pugliese nasceva anche dal fatto che l’Associazione più volte aveva richiesto informalmente e formalmente copia del contratto sottoscritto tra Anas Gruppo FS Italiane ed il contraente generale Webuild oltre alla copia del verbale della consegna dei lavori senza mai ottenere – ancora ad oggi – alcuna risposta».

«Dopo circa un anno – continua la nota – sul caso, interviene anche l’on. Francesco Sapia, deputato alla Camera, il quale dichiara di aver interrogato il Ministro delle Infrastrutture, cui ha anche chiesto, con riferimento invece al III Megalotto della 106 dall’innesto con la Statale 534 a Roseto Capo Spulico, “se il verbale di consegna dei lavori sia stato firmato dal contraente generale con riserva o meno», nonché di «conoscere il preciso cronoprogramma per il concreto avvio dei lavori”».

«Il Direttivo dell’O.D.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – conclude la nota – comunica, con grande rammarico e viva delusione, di aver appreso direttamente e, per via informale, che il verbale di consegna dei lavori il 19 maggio 2020 è stato firmato dal contraente generale con riserva. Ciò spiega innanzitutto le ragioni per le quali le attività più significative previsto per l’avvio dei lavori di realizzazione dell’Opera non sono mai partite ma apre una legittima incognita sui tempi di realizzazione del Progetto ed anche sui costi dovuti ad eventuali proroghe causate dai ritardi peraltro ascrivibili all’Anas Gruppo FS Italiane che – ancora oggi – non ha completato tutte le operazioni preordinate all’avvio dei lavori. Le conseguenze di tutto questo, inutile ricordarlo, gravano principalmente su una classe politica parlamentare praticamente assente, sulle forze politiche tutte indifferenti e sulle categorie sindacali». (rrc)