DEPOSITATA UFFICIALMENTE LA RICHIESTA DI ESTENSIONE DELL'ATTUALE DENOMINAZIONE D'ORIGINE PROTETTA;
Il bergamotto di Reggio Calabria

BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA: LA DOP
A COPRIRE TUTTA LA FILIERA DELL’AGRUME

di SANTO STRATI – La denominazione d’origine protetta che fino ad oggi copriva l’olio essenziale del Bergamotto di Reggio Calabria, tra un anno potrebbe essere estesa a tutta la filiera, con evidenti vantaggi a tutela del principe degli agrumi. Il Bergamotto – èbene ricordarlo – è un’unicità mondiale che cresce solo sulla costa jonica della provincia di Reggio. La richiesta ufficiale di estensione della DOP (attenzione: “estensione” di quella già esistente, non una nuova) è partita una settimana fa con una formidabile (e inaspettata, quanto utilissima) combinazione degli attori legittimati a richiedere il riconoscimento: dal Consorzio del Bergamotto, presieduto dall’avv. Ezio Pizzi, al Presidente della Camera di Commercio di Reggio, Ninni Tramontana – ormai convitamente attivissimo nelle iniziative a favore di Reggio e del suo territorio metropolitano, con l’adesione delle rappresentanze sindacali, degli imprenditori, degli agricoltori e di tutta la filiera produttiva.

Cosa significa estendere la denominazione d’origine protetta a tutta la filiera del Bergamotto di Reggio Calabria? Quella attuale copre soltanto l’olio essenziale, mentre negli ultimi dieci/venti anni si è sviluppato un fortissimo interesse per il succo, la polpa e persino la buccia (una volta estratto l’olio) con un mercato in continua espansione, alla luce dei benefici nutraceutici e salutistici che il Bergamotto di Reggio Calabria ha rivelato di offrire. Studi scientifici qualificati hanno assegnato al succo di bergamotto che cresce esclusivamente nell’area reggina sostanziali aiuti naturali nella lotta al colesterolo e alla glicemia. Le proprietà mediche del succo sono incontrovertibili su base scientifica che riconosce l’unicità del prodotto. Tentativi di imitazione di coltivazione avviati in Sicilia, in Basilicata, in Puglia hanno prodotto un agrume (un simil-bergamotto) che non contiene alcuna delle prodigiose proprietà salutistiche. È evidente che il microclima delle aree di coltivazione nel territorio reggino e i venti, la qualità del terreno e chissà quant’altro ancora ne hanno sancito l’unicità a livello mondiale, scartando a priori le specificità benefiche dei frutti cresciuti altrove, che hanno sì l’aspetto del bergamotto e forse anche condividono l’asprezza del sapore di quello “originale” ma non curano il colesterolo, né aiutano a contenere i livelli glicemici.

Per questa ragione la denominazione d’origine protetta diventa uno scudo a protezione dell’unicità e dell’esclusività di tutta la filiera (olio essenziale – che è alla base di due terzi dei profumi che si fabbricano industrialmente per il mercato mondiale – frutto, succo e tutti i derivati utilizzabili per fini medicamentali, alimentari, gastronomici). E soprattutto blocca il tentativo – stupido – di imporre l’IGP (indicazione geografica protetta) al bergamotto di Reggio Calabria che rischiava di portare addirittura danni all’intera filiera. Secondo il disciplinare della DOP tutta la produzione e la trasformazione del prodotto (incluso il confezionamento) – ha spiegato il presidente del Consorzio Ezio Pizzi – va fatto sul territorio indicato dalla denominazione d’origine. Al contrario per l’indicazione geografica protetta, basta uno soltanto degli elementi di produzione o trasformazione sul territorio, per cui si legittima l’arrivo di prodotti da altre aree che prendono il marchio IGP, pur non essendo state coltivate o prodotte nell’area stessa.

L’iter di presentazione della richiesta di estensione della DOP per il Bergamotto di Reggio Calabria ha avuto una gestazione lunga quasi due anni, ma la presentazione dell’istanza avvenuta una settimana fa ha messo in evidenza la straordinarietà unità d’intenti che ha coinvolto tutti gli attori interessati. Un modo intelligente (da imitare in mille altre attività a favore di questa terra) per superare posizioni individuali e atteggiamenti personalistici: fare rete, come nel caso della DOP del Bergamotto di Reggio Calabria, significa avere davvero a cuore gli interessi del territorio, al di là di egoistici e discutibili intenti, ma soprattutto operare per un obiettivo comune. Mettere insieme forza e intelligenza di più attori – come in questo caso – lascia ben sperare sulle possibilità di superare localismi e campanili, mettendo a frutto competente e capacità, ognuno nel proprio specifico campo.

Una grande mano è venuta dall’Università Mediterranea per realizzare il disciplinare per la DOP del Bergamotto di Reggio Calabria presentato alla Regione, cui toccherà approvarlo e trasferirlo al Ministero delle Politiche agricole che a sua volta dovrà inviarlo a Bruxelles per la ratifica finale. Il Rettore Giuseppe Zimbalatti ha voluto rimarcare quest’impegno: «Abbiamo aderito con convinzione all’iniziativa per la tutela Dop del Bergamotto di Reggio Calabria, ritenendo che i tempi siano sicuramente maturi per sostenere questo percorso. Il riconoscimento proposto, caratterizzato da una visione unitaria e condivisa da parte di tutte le associazioni di categoria, rappresenta una risorsa non solo per l’area vocata prevista dal disciplinare, bensì per tutta la Regione che potrà fregiarsi di una produzione unica ed esclusiva per le sue caratteristiche, propria del territorio calabrese».

Ecco, è giusto parlare di un prodotto del territorio regionale, ma viene da inorridire se qualcuno pensa di chiamarlo (come già è capitato) “Bergamotto di Calabria”. Il bergamotto è “di Reggio Calabria”: è il suo marchio identitario e distintivo e occorre che tutti rispettino questa denominazione , soprattutto, la facciano rispettare. Esiste il prosciutto di Parma, la cipolla di Tropea, la ‘nduja di Spilinga (e sono tipicità, non unicità) perché, dunque, non chiamare per nome e cognome un prodotto che il buon Dio ha voluto riservare alla nostra (troppo spesso sventurata) terra?  Il bergamotto di Reggio Calabria dev’essere difeso e ulteriormente valorizzato, denunciando risibili imitazioni (in un vasetto di marmellata, a Roma, ho letto  “Bergamotto di Sicilia”!) e favorendo una più adeguata diffusione e distribuzione non solo a livello regionale, bensì nazionale e internazionale. Come abbiamo scritto, nei giorni scorsi per l’Olio di Calabria che non trova il giusto sostegno per la sua promozione e vendita nella Grande distribuzione organizzata o al centro-nord), alla stessa maniera ci permettiamo di sollecitare la Regione Calabria perché “adotti” i prodotti della nostra terra e se ne faccia animatrice e portavoce anche attraverso adeguate campagne di comunicazione. L’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, che di mestiere fa l’avvocato, con molta umiltà e diligenza si è documentato, ha studiato le carte e sta profondendo un impegno ragguardevole (e ammirevole) non solo per la cura e la promozione dell’agricoltura calabrese, ma anche nel campo dell’eno-gastronomia. Un elemento di spicco che, unito alla bellezza paesaggistica, al patrimonio naturale dei tre parchi, all’immenso tesoro archeologico, deve diventare un attrattore di primo livello per un turismo di qualità.

Ci sono due B a dominare la Calabria: Bergamotto e Bronzi. Questi ultimi stanno facendo il pienone (finalmente!) al Museo Archeologico Nazionale di Reggio e ce li ha regalati il mare. il bergamotto ce lo ha donato la natura, premiando un’area tra le più depresse della regione: deve diventare il vessillo della nuova rinascita del territorio, con appositi centri di ricerca, industrie farmaceutiche (in loco) e commercializzazione a livello mondiale del frutto.

Il presidente dell’ente Camerale Ninni Tramontana sta mostrando di avere una visione strategica apprezzabilissima per la valorizzazione del territorio. Si è speso per l’Aeroporto di Reggio (ma gli hanno contestato la legittimazione dell’iniziativa dell’incontro con il presidente Roberto Occhiuto e il presidente Sacal Marco Franchini) e si sta spendendo da due anni per il Bergamotto di Reggio Calabria. «La tutela Dop del Bergamotto di Reggio Calabria – ha detto –è un progetto strategico per la valorizzazione di una importantissima filiera agricola e agroindustriale del territorio reggino. È un percorso che è stato ampliamente condiviso con gli operatori, con le associazioni datoriali e con il Consorzio di tutela.  Il percorso intrapreso è stato reso possibile anche grazie al fondamentale ruolo di studio e ricerca svolto dalla nostra Università, fortemente impegnata a sostenere la crescita e lo sviluppo dell’economia locale. Per la Camera di commercio – ha sottolineato Tramontana – rappresenta una ulteriore opportunità per proseguire nel proprio impegno istituzionale a sostegno delle imprese, attraverso processi di innovazione organizzativa ed internazionalizzazione delle filiere, nonché  a sostegno della valorizzazione e promozione del territorio, puntando sul bergamotto e sull’imprescindibile legame identitario, storico e culturale con l’areale di produzione presente nel territorio metropolitano di Reggio Calabria».

Alla Camera di COmmercio di reggio la DOP del Bergamotto

A proposito di territorio metropolitano, mentre era presente all’incontro l’assessore comunale Angela Martino, la Città Metropolitana, come istituzione, era – come al solito “latitante”. Eppure, la filiera del Bergamotto di Reggio Calabria riguarda proprio il territorio metropolitano ed è fondamentale un’azione di tutela e salvaguardia del preziosissimo agrume. Anche perché – come ha messo in evidenza il presidente del Consorzio del Bergamotto Ezio Pizzi – l’importanza crescente, anche in termini economici, del Bergamotto di Reggio Calabria ha creato le condizioni per l’avvio di nuovi impianti fuori dell’areale di produzione già definito per l’olio essenziale, ed anche in Regioni diverse dalla stessa Regione Calabria, a discapito della qualità e della salvaguardia dei requisiti propri della produzione reggina».

All’incontro erano presenti il prof. Pasquale Amato, storico difensore del marchio “Bergamotto di Reggio Calabria” e presidente dell’omonimo Comitato, i rappresentanti sindacali di Coldiretti (la vicepresidente Patrizia Rodi), di Confagricoltura (il direttore della sede reggina Diego Suraci), di Copagri (il presidente cittadino Vincenzo Lentini e Salvatore Borruto presidente Cia di Reggio, oltre a diversi esponenti dell’imprenditoria legata al bergamotto di Reggio Calabria tra cui il pasticcere (e presidente Conpait) Angelo Musolino e il presidente dell’Accademia del Bergamotto prof. Vittorio Caminiti.

Quanto tempo ci vorrà per ottenere l’estensione della DOP? I presidenti Pizzi e Tramontana mostrano ottimismo e contano di portare a casa il risultato entro un anno. Il lavoro di rimodulazione del disciplinare vigente per l’ottenimento del Bergamotto di Reggio Calabria-olio essenziale Dop, per aggiornare anche le caratteristiche del prodotto alle effettive caratteristiche determinate dalle mutate condizioni climatiche è stato complesso, ma soprattutto è stata individuata l’opportunità di tutelare il Bergamotto di Reggio Calabria, «modificando la denominazione della tutela in essere, in ragione del crescente utilizzo e del valore attribuibile al prodotto fresco che, nel flavedo, per le condizioni climatiche, le attenzioni agronomiche e le usanze locali di coltivazione della pianta, contiene una fragranza ed un aroma che rendono il prodotto unico ed identitario dell’area vocata. È stato dunque avviato l’iter previsto  dal  D.M. 14/10/2013 art. 13 (Modifica di un disciplinare) che, a seguito della presentazione dell’apposita istanza agli Enti preposti, prevede il parere della Regione e la conseguente delibera del Ministero (per alcune modifiche proposte al disciplinare, considerate minori). Per le modifiche non minori (tra cui il cambio della denominazione), dopo l’istruttoria del Ministero, è prevista l’approvazione della Commissione Europea».

Ora la palla passa alla Regione. Il Presidente Occhiuto e l’assessore Gallo non perdano tempo e trasmettano al più presto, previa approvazione, la documentazione presentata: questa eccellenza della Calabria ha bisogno di essere prima di tutto tutelata (e la DOP serve a questo) e poi valorizzata al massimo. I calabresi saranno riconoscenti a fronte di un’insolita procedura d’urgenza che ci auguriamo si possa adottare, in questo specifico caso. Il Bergamotto di Reggio Calabria (le cui coltivazioni sono state fortemente danneggiate dall’improvvisa e spaventosa ondata di calore dello scorso mese e bisognerà intervenire!) è il profumo della Calabria che vuole essere guidata al successo. (s)

 

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL BERGAMOTTO, AVV. EZIO PIZZI

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO, NINNI TRAMONTANA

PASQUALE AMATO
QUANTE BATTAGLIE PER LA DOP DELL’OLIO ESSENZIALE

Quanto cammino, quante battaglie, quante parziali sconfitte e quante parziali vittorie sono passate da quel 9 ottobre 1998 in cui – col mio intervento – feci saltare nella Sala della Camera di Commercio il tentativo dell’ennesimo scippo contro Reggio. Quel giorno venne presentata una proposta in cui il nome di Reggio veniva cancellato dalla denominazione del suo preziosissimo agrume. Seguirono mesi intensi in cui condussi, partendo da solo ma trovando crescenti consensi nella società e nella politica sino alla presentazione del ricorso al Ministero firmato da me, da Giuse Barrile e da Filippo Nucera. Un ricorso che ricevette il sostegno di un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio Regionale, della Provincia di reggio, del Consorzio del Bergamotto, della Stazione Sperimentale delle Essenze e di tutte le organizzazioni dei coltivatori. Ricorso che destò l’attenzione e  l’appoggio del giornalista Oliviero Beha, che mi ospitò nel suo popolare programma radiofonico della RAI. Ricorso che venne pienamente accolto nel 1999 dal Ministero delle Risorse Agricole, con l’inoltro alla Commissione Europea che concesse nella primavera del 2001 la “DOP BERGAMOTTO DI REGGIO CALABRIA – OLIO ESSENZIALE”.

Tutti questi ricordi sono riaffiorati nella mia mente in questa bella mattina del 21 agosto 2023, mentre assistevo  – nello stesso Salone della Camera di Commercio di Reggio Calabria – alla Conferenza Stampa in cui è stata annunciata la presentazione alla Regione e al Governo della proposta di Disciplinare da inoltrare all’Unione Europea avente come oggetto l’estensione della ”DOP Bergamotto di Reggio Calabria – Olio Essenziale” (riconosciuta nel 2001) anche al frutto e ai derivati.

Questa volta non c’è stato bisogno di un mio intervento perché dentro di me ho vissuto la dolce sensazione che si prova quando si è coscienti di aver condotto, per 30 anni della propria vita, senza mai tentennare, una lunga crociata per un giusto obiettivo. Oggi il Bergamotto di Reggio Calabria ha compiuto un’ulteriore passo verso la sua valorizzazione. Altre tappe comunque ci attendono.