«Chiediamo di riconoscere l’omicidio sul lavoro e interventi decisi». È quanto ha chiesto il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso dell’assemblea della Uil Fpl delle regioni del centro.
«Se politica e governo – ha aggiunto – non fanno nulla hanno una responsabilità morale sulle morti sul lavoro, non ci sono mezzi termini.
Chiediamo risposte per il futuro dei nostri giovani con una pensione di garanzia, su quella vergogna nazionale che si chiama Opzione donna e su una flessibilità in uscita che tenga conto dei lavori usuranti. Chiediamo coerenza, non solo propaganda. Noi questa volta non staremo fermi: o ci verranno date risposte sul tema delle pensioni e sulle altre rivendicazioni, o noi saremo sotto i palazzi del potere per continuare a ricordarvelo!».
«Non abbiamo intenzione – ha sottolineato – di arretrare nemmeno di un millimetro sul tema della sicurezza sul lavoro. Abbiamo iniziato da soli la battaglia per #ZeroMortiSulLavoro dinnanzi ad uno scetticismo generale e anche quest’anno abbiamo 900 persone che non hanno fatto ritorno a casa dal lavoro. Perché la politica resta sempre in silenzio davanti a chi viola le norme sulla sicurezza. Chiediamo di riconoscere l’omicidio sul lavoro e interventi decisi. Se politica e governo non fanno nulla hanno una responsabilità morale sulle morti sul lavoro, non ci sono mezzi termini».
«Da sempre chiediamo risposte semplici – ha proseguito – anche sulla sanità: si ha intenzione di fare investimenti, si o no?! Per noi è da qui che si vede il grado di civiltà del nostro Paese. E ancora. I servizi di prossimità sono in grado di garantirli solo gli enti locali e i comuni. È a loro che dobbiamo dare risposte. Ma se manca il personale, se per anni le assunzioni nel settore pubblico sono state bloccate, è ovvio che non sarà possibile gestire i progetti e le risorse stanziate di Pnrr. E vogliamo parlare dei Tfr e Tfs? Il trattamento di fine rapporto/servizio è salario. Basta con le rapine, lo rivendichiamo subito!».
Bombardieri, poi, intervenendo a Rai Radio 1, ha evidenziato come «quello accaduto a Brandizzo conferma ciò che sosteniamo da tempo: in questo Paese assistiamo ogni giorno ad una vera e propria strage sul lavoro perché non si applicano le norme sulla sicurezza!».
«Per noi è inaccettabile – ha detto –. Sulla sicurezza sul lavoro servono più controlli, più ispettori, serve un processo culturale che passi anche dalla scuola. Occorre istituire il reato di omicidio sul lavoro perché l’altro dramma è che i colpevoli non pagano mai. Lo confermano i dati che ci mostrano come i processi sugli incidenti sul lavoro cadano sempre in prescrizione».
«Bisognerebbe approfondire, anche – ha detto ancora – il tema delle disuguaglianze territoriali rispetto ai sistemi di sicurezza e alla qualità della vita. Una ragione in più per avere più controlli e ispettori per garantire l’applicazione delle norme che già ci sono».







