di MARCELLA MURGIA – L’Argentina fu per molti italiani una grande occasione, per alcuni un Far West per altri ancora la speranza di una vita migliore, per quasi tutti un biglietto di sola andata!
Nella grande emigrazione i nostri connazionali e molti calabresi si spinsero nell’ emozionante “Chaco”, che significa “casa recintata” o “luogo di caccia” in guaranì e barbaro l’imprevedibile impenetrabile. “Barbaro” aggettivo usato spesso dagli argentini che ne valorizzano correttamente il significato etimologico di “nuovo”, “diverso” e per estensione “originale”. E infatti unico al mondo l’immenso bosco nativo che ricopre a ovest del Paranà oltre un milione di ettari segnando la provincia del “Chaco”, sfiorando quella di Formosa e aggrovigliando un angolo della provincia di Santiago del Estero. Ed è davvero impenetrabile non solo per l’inestricabilità di fitti arbusti spinosi e pervicaci alberi ad alto fusto che creano muri invincibili al passo umano, ma per la siccità e l’assenza di acqua dovuta al calore – che oscilla da 30° ai 50° – storicamente sopportato solo dagli indigeni di etnia qom e wichi. Queste condizioni climatiche non fermarono i nostri connazionali, che riuscirono a creare attività nell’impenetrabile Chaco ed a stringere rapporti con gli indigeni del luogo, senza prevaricare il loro ambiente.
La meraviglia dell’impenetrabile Chaco oggi sono parchi naturali in cui il silenzio assoluto e assordante lo avvolge.
Ciò che rende importante l’area oggi è la tutela della biodiversità, ma fu l’area in cui i nostri connazionali emigrarono, area non semplice e con mille avversità che oggi il National Geographic ha deciso di immortalare e raccontare.
Accompagnati da chi scrive questa nota, Marcella Murgia consultrice della Regione Calabria e fondatrice di Casa Calabria International, e da Margherita Bussolon presidente della Unione della Famiglia Trentina nel mondo, insieme hanno ripercorso le tappe più importanti e significative delle vie dell’emigrazione italiana. Un susseguirsi di racconti, scatti fotografici, che potremo apprezzare sull’importante rivista nel 2023, la forza e la determinazione dei nostri italiani, con parentesi anche dolorose come il massacro di Belen.
I nostri connazionali riuscirono con grande sacrificio a realizzare il proprio progetto migratorio, contribuendo alla formazione dell’Argentina come Paese moderno, destinato a lasciarsi oramai alle spalle il passato coloniale, non è esagerato parlare di un loro enorme impegno: la colonizzazione dei campi incolti, la fondazione di città, il supporto alla nascita delle industrie, il protagonismo nelle nuove professioni. Il tutto si svolse con un legame ai valori tradizionali di appartenenza: attaccamento al lavoro, alla famiglia e ai valori religiosi, portarono con sé la loro identità nazionale, la quale oggi è tangibile in tutta l’argentina ed anche nel Chaco, sono passate le generazioni ma il legame alla loro nazione; l’Italia è più forte che mai, scatti fotografici autorevoli , accompagnati da Marcella Murgia, che hanno in sé le radici di Calabria, terra lontano ma che si costudisce nel cuore e si promuove nell’impenetrabile Chaco! (mmu)