È stato inaugurato, nella frazione Villamesa di Calanna, il Museo della Cultura Contadina, che vuole rappresentare la volontà, forte e tenace, di tramandare i valori storici e tradizionali e cementare l’identità di un territorio.
Particolarmente soddisfatto il sindaco Domenico Romeo che, durante il suo intervento, ha ricordatole origini dell’idea di recupero dell’immobile grazie ad un contributo della Regione Calabria e di allestimento del Museo da parte della locale Proloco all’interno dell’antico frantoio “Attinà”, in un contesto quindi assolutamente non casuale.
Questo edificio, infatti, recuperato e ristrutturato alcuni anni fa dalla Amministrazione Comunale con la collaborazione del Gruppo di Azione Locale GAlbatir, rappresenta il luogo nel quale fin dalla fine dell’ 800 si svolgeva il vivere contadino legato alla produzione dell’olio e del vino e che caratterizza al meglio il concetto di luogo per eccellenza della tradizione e della memoria storica contadina, di luogo privilegiato del Paese per ammirare ciò che ormai non è noto ai più.
Un particolare ringraziamento è stato rivolto a Pietro Morena, presidente della Proloco Calanna, ed ai suoi soci e collaboratori per aver completato questa esposizione di memoria ed identità; un progetto nel progetto, la realizzazione di questo Museo all’interno di un antico frantoio recuperato attraverso l’esposizione di quanto da lui stesso recuperato nei casali e ruderi di Calanna e dei comuni vicini e custoditi gelosamente da lui negli anni.
«Un ringraziamento ancora più sentito – ha detto il sindaco – per aver generato una possibilità di speranza per il futuro utilizzando come fondamenta le bellezze della nostra cultura e tradizione rurale curando ogni più piccolo particolare, e allestendo con amore e dovizia di particolari le teche che espongono gli antichi oggetti».
La manifestazione è proseguita dopo l’inaugurazione del Museo con un interessante convegno sul tema “Il vino rosso del Basso Tirreno Reggino” al quale hanno preso parte il Sindaco di Calanna, il Presidente Emanuele Oliveri ed il direttore tecnico Arch. Fortunato Cozzupoli, GAlbatir, la dott.ssa Saveria Sesto (espertavinologa), ed i rappresentanti delle aziende vinicole “Vigne Calarco”, “Azienda Agricola Marinella” e “Tenute San Giovanni” e dell’associazione “Quadrifoglio” che raggruppa varie aziende del settore vinicolo.
Tutti i presenti hanno ribadito come sia davvero bello e significativo vedere alla guida di queste aziende giovani che hanno deciso di restare nella nostra Provincia e mettersi in gioco e di come le cantine locali abbiano fanno fatto passi da gigante, in un mercato molto difficile e competitivo e come la loro viticoltura sia davvero eroica perché insiste su piccoli e scoscesi terrazzamenti, ma anche come la presenza è a salvaguardia dei territori dai disastri ambientali.
Le medesime aziende hanno curato la realizzazione di stand espositivi dei vini delle proprie cantine ed a fine lavori hanno offerto la possibilità ai numerosi cittadini intervenuti di degustare i vini delle proprie cantine, accompagnati da prodotti tipici locali. (rrc)