Il cavalier Pippo Callipo non è più consigliere regionale: ha confermato due ore fa le sue irrevocabili dimissioni. Nonostante l’assemblea di palazzo Campanella abbia respinto la sua richiesta, il Callipo conferma l’irrevocabilità delle sue decisioni e lascia l’aula di Palazzo Campanella. Al suo posto subentra Antonio Billari, ingegnere palmese di 36 anni di Liberi e Uguali (Leu), che si era candidato col gruppo Democratici e Progressisti, portando a casa 6.280 preferenze. Billari risulta il primo per quoziente nella coalizione del miglior perdente. Quindi, Io resto in Calabria non solo perde il capogruppo ma anche un seggio in Consiglio.
«Intendo rivolgere un sentito ringraziamento – ha dichiarato Callipo – alle tantissime persone che, anche in quest’ultimo periodo, mi hanno manifestato stima e vicinanza. Ringrazio sinceramente i consiglieri regionali che hanno votato per respingere le mie dimissioni, apprezzo il loro gesto, ma confermo la decisione di lasciare il Consiglio regionale della Calabria»
«Come avevo preannunciato – prosegue il leader di Io resto in Calabria –, quella di dimettermi è una decisione irrevocabile che ho assunto dopo una profonda riflessione, alla luce della quale ho provveduto a reiterare la mia lettera di dimissioni al presidente del Consiglio regionale.
«Capisco le ragioni di chi non condivide politicamente questa scelta e le rispetto, apprezzo anche le parole dei tanti che mi hanno invitato a ripensarci ma, alla luce delle motivazioni che ho già espresso in maniera approfondita, credo che la mia decisione vada ugualmente rispettata.
«Ringrazio di cuore per la vicinanza e l’impegno i consiglieri regionali di “Io resto in Calabria”, Graziano Di Natale e Marcello Anastasi, nella certezza che proseguiranno nel migliore dei modi il loro percorso politico-istituzionale. Capisco la delusione delle migliaia di calabresi che hanno creduto in me, a partire dai candidati e dai tanti sostenitori di “Io resto in Calabria”, me ne dispiaccio enormemente ma non posso negare a me stesso e ai calabresi che le convinzioni maturate durante il breve periodo trascorso in Consiglio regionale restano immutate. Spero che le mie dimissioni servano ad aprire una riflessione seria che vada oltre le lotte di potere e le beghe di partito perché i calabresi hanno necessità di riconquistare la fiducia nello Stato e nelle Istituzioni che, purtroppo, hanno comprensibilmente perduto».
Immediato, il commento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, Francesco Sapia, Bianca Laura Granato e Giuseppe d’Ippolito, che ritengono che Callipo, gettando la spugna, abbia commesso un grosso errore.
«La conferma, da parte di Pippo Callipo – hanno dichiarato i parlamentari – delle proprie dimissioni da consigliere regionale della Calabria riflette la crisi della politica, specialmente in una terra, come la nostra, segnata dalla criminalità e dalle vecchie logiche di gestione del potere e di formazione del consenso».
«Possiamo comprenderne ma non giustificarne le ragioni – hanno aggiunto – in parte riconducibili alla vicenda dei vitalizi, che ne ha rivelato l’ingenuità politica; in parte legate ai conflitti nel Pd calabrese, diviso tra nostalgici di palazzo e altri, spesso inadeguati a cogliere le trasformazioni politiche in corso, la pericolosità delle destre e la necessità di determinare un cambiamento culturale profondo, avulso dalla ricerca del consenso».
«Callipo – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – è stato nostro concorrente alle ultime Regionali. Allora ha rappresentato un riferimento per tanti, di cui noi vogliamo essere interlocutori, i quali speravano in una nuova classe dirigente, nemica degli accordi interessati e vicina alle intelligenze, alle energie buone della Calabria. L’uscita di scena dell’imprenditore, definitiva e irrevocabile, è pertanto la sconfitta – osservano i pentastellati – del progetto politico del centrosinistra regionale, che ha dimenticato i propri elettori e che non sa vedere né stigmatizzare i voltagabbana di quella politica di promesse e favori che finora ha determinato grandi fortune per pochi e l’emigrazione di molti».
«Ci auguriamo – concludono i parlamentari M5S – che il Pd calabrese impari la lezione, che sappia rigenerarsi con risolutezza, coscienza e visione, che per il bene dei calabresi abbia la volontà di recepire i nostri stimoli e le nostre proposte». (rp)