Fino al 17 agosto, a Camini, si può visitare, negli spazi della Galleria Duçi Contemporanea, la mostra personale Eleison di Eva Fruci.
Questo evento si inserisce nella stagione di esposizioni dedicata alla ricerca femminile, curata da Chiara Scolastica Mosciatti.
Eva Fruci, giovanissima artista calabrese nata a Lamezia Terme nel 2002, presenta opere materiche, fotografiche e installative. La sua ricerca artistica esplora la dimensione femminile, attraverso un dialogo con la metafora delle tre Moire, le antiche dee tessitrici del destino nella mitologia greca. I concetti centrali delle sue opere emergono dai racconti delle rovine delle vecchie case, considerate come l’Atropo dei nostri giorni, mescolandosi con l’invocazione di pietà insita nel termine “eleison”.
In ogni tessuto delle opere si riflettono inevitabilmente gli stati legati alle tre Muse. Le stoffe, logorate e sgualcite, portano con sé la storia impressa e registrata nelle loro fibre. Dopo decenni trascorsi tra le macerie delle case cadute, conservano intrinsecamente polvere, umidità e muffa, testimoni silenti degli eventi passati. Questi materiali, impiegati nelle opere, diventano paesaggi temporali che ispirano un sentimento di pietà e rispetto verso la sacralità intrinseca di ogni storia e cosa.
Infine, il legame tra “eleison” e abbandono diventa indissolubile, poiché la pietà si piega all’incessante decadimento. Le case cadute, un tempo rifugi e dimore, ora giacciono in rovina, testimonianze del passare del tempo e dell’incuria umana. (rrc)