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scoperta cassano allo ionio

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Nuova scoperta archeologica degli Amici dell’Associazione Collina delle ruote

Una scoperta «fortuita e casuale» l’hanno definita gli Amici  dell’Associazione Collina delle ruote, presieduta da Pierluigi Rugiano, quella di una antica struttura di «forma semi circolare dalle grandi dimensioni», avvenuta mentre si raccoglievano piante di liquirizia a Cassano allo Ionio.

Della scoperta, sono stati informati sia la Direzione Regionale Beni Culturali della Calabria che la Soprintendenza Archeologica e Belle Arti e il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso.

«Nella Sibari che fu il feudo dei Sanseverino prima, e dei Serra successivamente – si legge in una nota – è facile pensare che la struttura sia riferita ad un ovile per contenere grandi pascoli, se non proprio legato al leggendario castello della “ Bufaloria “ dei Serra , considerato che si estende su una superficie di 8000 metri quadrati, capace di contenere al suo interno un intero quartiere di 9 case circa. Ma non dimentichiamo che questo territorio fù anche sede dell’antica città di Sibarys fondata da popolazione Greca, gli Achei, che si estese molto sull’intera zona. La struttura semi circolare è rimasta inutilizzata per tantissimo tempo, protetta da una fitta vegetazione che la rende invisibile alla vista. La parte restante visibile sembrerebbe di manifattura medievale».

«Per le imponenti mura – si legge in una nota del presidente Rugiano – a forma di semi cerchio La natura del rudere non può che essere stato utilizzato in passato per grandi quantità di animali, siano essi stati buoi, pecore,o come per i Serra; Bufale. Tuttavia, la rimanente struttura sembrerebbe aver accusato i  segni del tempo, rimasta inutilizzata da moltissimo tempo, con conseguente decadimento della stessa, rimane un muro perimetrale dalle dimensioni enormi, con un diametro di oltre 70 metri, è bene ricordare l’imponenza del rudere, che si estende sugli 8000 mt. quadrati di superficie, nel pieno centro di campi, ora coltivati».

«La costruzione – prosegue la nota – è tuttora nascosta dalla vegetazione, il muro di pietre ,mattoni, e blocchi di tufo, si alza dal terreno incolto, con perimetro perfettamente semicircolare, sono visibili a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, gli incastri dove poggiavano i pali per la copertura, che si estendevano all’interno del semicerchio a una distanza di 5 mt. circa, attaccati a colonne non più visibili sul posto. Nel perimetro interno è visibile lo stato di abbandono di decenni, la vegetazione arriva a toccare l’estremità superiore delle mura che si aggira su i 3mt».

«Al momento – conclude la nota – le ipotesi sono tante, noi abbiamo il sospetto che dalle fondamenta potrebbe trattarsi di un opera molto più antica, riutilizzata successivamente nel corso dei vari periodi storici, la conferma potrebbe arrivare da un qualificato esame tecnico, e dalla fotogrammetria aerea, sulla quale oggi è possibile leggere dati che altrimenti sarebbero sfuggiti all’occhio». (rcs)