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Primavera dei Teatri

CASTROVILLARI (CS) – Con la 21esima edizione torna la “Primavera dei Teatri”

Dall’8 al 14 ottobre, Castrovillari ospiterà la 21esima edizione di Primavera dei Teatri, lo storico festival ideato da Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano.

Il Festival, diretto da Scena Verticale, per questa edizione proporrà al pubblico un calendario ricco di appuntamenti nonostante la sua dislocazione temporale inedita in questi tempi alterati, non a fine maggio, come sempre in apertura della stagione dei festival teatrali ma, questa volta in apertura della stagione invernale.

Il Castello Aragonese; il Teatro Sybaris; l’Accademia dei Saperi e dei Sapori (Ex Mattatoio); il Chiostro S. Bernardino a Morano; il Chiostro del Protoconvento; il Circolo Cittadino saranno palcoscenico di sette giornate che proporranno prime nazionali, un’anteprima, performance, mise en éspace, e progetti internazionali.

Ad arricchire il cartellone artistico incontri, laboratori, concerti e Primavera Kids, programmazione dedicata ai piccoli spettatori.

Saranno 20 le compagnie teatrali ospiti, tra le più innovative e premiate d’Europa e tra le più riconosciute tra gli emergenti dell’ultima generazione: Angelo Campolo / Daf Teatro; Lab121 / Fabrizio Sinisi / Claudio Autelli; Teatro delle Ariette; Angelo Colosimo; Anagoor; Lopardo-Russo / Nostos Teatro/ Collettivo Itaca; Gianluca Vetromilo / Mammut Teatro; Compagnia Oyes; Piccola Compagnia Dammacco; Maurizio Rippa; Marcello Cotugno / Teatri Associati Di Napoli/ Interno 5; Liberaimago; Eco Di Fondo; Paolo Mazzarelli; I Sacchi Di Sabbia/ Roberto Latini; Babilonia Teatri; Scena Verticale / Saverio La Ruina; Agrupación Senõr Serrano; Teatro Delle Albe.

«Negli anni – hanno dichiarato i direttori artistici – abbiamo tentato di tessere un filo che lega la programmazione artistica alla politica culturale in senso largo. Nel 2019 ci sentivamo equilibristi, ora che la pandemia ha segnato un mai prima d’ora e ha aperto nuovi significati alla condizione di isolamento e ci ha resi probabilmente più fragili quel filo va intercettato nell’interesse di tutti. Ora più che mai. Qui e ora, è necessario tenersi per mano e attraversarla insieme la porta del futuro».

«Solo così si può costruire, programmare, fare il nostro mestiere – hanno aggiunto –. È necessario farlo insieme, confrontandoci, accompagnandoci l’uno con l’altro. Nell’era del distanziamento sociale e della socialità digitale vogliamo nuovamente ritrovarci intorno al teatro e contagiare la città, come la scena ha sempre saputo fare in maniera sana, per riflettere proprio su questi temi. Tanti sono gli artisti che si stanno interrogando sulle più svariate declinazioni e sfaccettature delle relazioni che derivano dall’agire: chi in maniera trasversale, chi sperimentale, chi politica. Molti quelli che guardando al passato interpretano il presente. Tutti con la voglia di protrarsi verso un futuro diverso». (rcs)