di SANTO STRATI – Guardare avanti, a modelli culturali nuovi. Il progetto di una primavera ancora cercata eppure possibile. Il capoluogo della Regione compie 50 anni e mostra una grande ricerca di vitalità attraverso un rinascimento culturale possibile, mediante il contributo dei suoi figli “lontani ma vicini”. Nella convinzione che occorra scrivere una pagina nuova nell’ottica di una Calabria che cambia e e che, auspicabilmente, non sia più espressione delle tante Calabrie del passato, tra rivalità e campanile, tra finta supremazia e orgoglio smarrito. Catanzaro cerca una sua identità e lo fa anche attraverso il focus #lontanimavicini, ideato dall’assessore comunale alla Cultura Ivan Cardamone che lo ha lanciato in emergenza covid, facendo appello ai catanzaresi che hanno avuto successo all’estero e in Italia e i Catanzaresi che hanno scelto di restare in Città. Un contributo di idee, di proposte, di suggestioni che possono davvero far maturare e avviare il processo di cambiamento di cui la città ha bisogno e che i catanzaresi sognano.
Questo, mentre in città le turbolenze politiche fanno la loro parte e gli equilibri risultano stabili la sera, per essere rimessi in discussione il mattino successivo. Il ruolo del Capoluogo non può, evidentemente, venire stritolato da beghe politiche e dalle lusinghe che, a fasi alterne, accarezzano il sindaco Sergio Abramo, che valuta, pensa, ci ripensa, progetta. Prima delle elezioni regionali Abramo aveva lanciato l’occhio su Germaneto, dopo l’offensiva leghista contro Mario Occhiuto e il fratello Roberto, mettendo disponibilità e passione, ma si sa com’è andata a finire: la Santelli designata ed eletta presidente, i rumours di Palazzo De Nobili su un centro-destra in probabile crisi di nervi rientrati e, quindi, il ritorno alla normalità interrotto dopo qualche mese dall’emergenza coronavirus.
È voce corrente che Abramo sia “stanco” della sua posizione di sindaco e desideroso di percorrere nuove strade anche in ambito regionale. Con tutto quello che un’eventuale interruzione della consiliatura (in caso di dimissioni del sindaco per altro incarico) potrebbe portare in casa centro-destra, per gli equilibri politici di una Lega sempre meno “nordica” e più orientata a conquistare spazi meridionali, ultima possibilità per Salvini di rilancio in un quadro di declino annunciato e ormai avviato. Né, è mistero che l’assessore Cardamone guardi a Palazzo De Nobili in una prospettiva neanche tanto lontana: obiettivo possibile e, probabilmente, una scelta intelligente che la città potrebbe fare, proprio nell’ottica di un rinascimento catanzarese che il responsabile della Cultura ha provato a tracciare, coinvolgendo personalità delle istituzioni, delle professioni, dell’economia, della cultura e dell’arte.
Se si considera i continui successi, a livello di eccellenza, che l’Università Magna Graecia sta cogliendo, soprattutto con la sua Facoltà di Medicina guardata come fucina di scienziati preparati, competenti e capaci, che l’hanno fatta diventare, nel panorama internazionale, un importante riferimento sia per la ricerca scientifica sia per le tecniche di laboratorio e gli interventi operatori con personalità di indiscutibile qualità e rilievo.
Cardamone si è rivolto con l’hashtag “lontani ma vicini” ai catanzaresi “importanti e famosi”, ricevendo nel breve giro di pochi mesi oltre 40 adesioni su cui impiantare un processo di rinnovamento decisivo quanto necessario. «La città – ha scritto a Ferragosto su Facebook – va ripensata, ce lo hanno detto le decine di catanzaresi di successo che hanno voluto dare un contributo di idee, dobbiamo guardare avanti, non serve girare la testa all’indietro, nonostante il virus guardiamo al futuro con ottimismo». E l’ottimismo sembra non mancare nemmeno ai tanti che hanno inviato il proprio contributo di idee.
«Il forum – dice Cardamone – è divenuto una grande realtà, non solo per il numero di partecipanti, ma soprattutto per la qualità delle idee e dei contributi espressi. Si è messo in moto un mondo che non conoscevamo, fatto dai tanti Catanzaresi che in Italia e all’estero hanno raggiunto grandi vette grazie alle loro capacità e alla loro preparazione. Ci hanno inondato di idee, di proposte, di visioni, di suggestioni, aprendoci ulteriormente la mente verso una Catanzaro nuova e diversa. Senza le idee, senza le suggestioni, senza le visioni non si costruisce nulla. Valentino Castellani, ex sindaco di Torino, nell’occasione dell’esclusione della sua città dagli eventi del G7, non risparmiava critiche al sindaco Chiara Appendino perché aveva abbandonato l’idea di ripensare il futuro della città sulla scena internazionale dichiarando che: “Governare una città senza una strategia e una visione di futuro è come ridursi ad amministrare un condominio”. Si parte dalle idee per arrivare poi, progressivamente, ai progetti concreti. Non finirò mai di ringraziare tutti coloro che hanno risposto all’appello. La cosa stupefacente è che si è creata una “rete dei cervelli” poiché molti dei partecipanti al forum hanno iniziato a dialogare tra loro. È veramente bellissimo e questo ci fa sperare nella rinascita della nostra Città. I progetti, i finanziamenti, le opere pubbliche, verranno dopo».
Tra i tanti che hanno risposto all’appello di Cardamone, l’italiano che piace di più ad Angela Merkel, il catanzarese Pierluigi Nicotera, uno dei più apprezzati scienziati europei: «Una delle grosse virtù’ della nostra cultura di Calabresi e di Catanzaresi in particolare – ha scritto sul forum –, è sempre stata la solidarietà e l’amare la vita in comune. Vivere assieme, cooperare, aiutarsi in momenti difficili è quello che guiderà la nostra città verso nuove prospettive. Credo che l’esperienza della Scienza ci possa aiutare a creare nuove forme di coesistenza, di lavoro comune. Attraverso un recupero della cultura in senso più ampio, le arti, la letteratura, il teatro, il cinema si può ricreare una dignità della conoscenza che sia antitesi della falsità e superficialità e che ci guiderà verso un futuro in cui possa ritornare la speranza».
Arti, cinema, teatro, ovvero cultura. È questa sicuramente la strada giusta per il rinascimento suggerito da Cardamone. A Catanzaro le iniziative, di grande spessore, non sono mancate e altre verranno: ci sono punti fermi come il Politeama, il Festival Armonie d’Arte di Chiara Giordano, il Magna Graecia Film Festival di Gianvito Casadonte, il Festival d’Autunno di Tonia Santacroce, solo per segnalarne qualcuna che ha raggiunto notorietà internazionale e ha offerto alla città di Catanzaro una ribalta straordinaria, che, grazie al cielo, non accenna a diminuire. Parafrasando al contrario Massimo d’Azeglio, si può dire: i catanzaresi ci sono, ora bisogna fare la Città. (s)