Il prof. Pasquale Mastroroberto, direttore dell’Unità Operativa Complessa della Cardiochirurgia Universitaria, lancia un appello: «il reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Catanzaro non è finito nelle fauci dei reparti Covid».
Precisazioni, che sono dovute all’indomani di segnalazioni e dichiarazioni fatte dalla Cisl e al seguito di una lettera interna scritta dal Rettore dell’Università Magna Graecia e indirizzata al commissario straordinario dell’azienda ospedaliera- universitaria Mater Domini Giuseppe Zuccatelli, al direttore amministrativo Giovanni Stroppa, al direttore sanitario Franco Caracciolo e al direttore medico di presidio Caterina De Filippo.
«In un momento così delicato – ha proseguito il prof. Mastroroberto – occorre non strumentalizzare le situazioni e riportare le notizie su binari di verità ed equilibrio. Il reparto di Cardiochirurgia è completamente isolato dai reparti Covid, essendo allocato al livello VIII dell’edificio A, livello nel quale nell’edificio B vi sono altri reparti medici e chirurgici non Covid, senza alcun contatto con i reparti assegnati per pazienti affetti da coronavirus».
«I percorsi dal reparto di degenza ordinaria alla terapia intensiva ed alla sala operatoria – ha proseguito il prof. Mastroroberto – sono indipendenti da quelli dei reparti COVID e sono stati concordati e messi a punto dalla Direzione Medica di Presidio con note di precisazioni, l’ultima delle quali datata 7.4.2020. Il personale tutto ed i degenti in Cardiochirurgia sono stati sottoposti a test diagnostico per COVID-19, test che viene ripetuto anche ai pazienti in dimissione ed ancora, sempre in accordo con la Direzione Medica di Presidio, non è ammesso l’accesso a soggetti estranei eccetto a personale medico per eventuali consulenze ovvero esami diagnostici al letto del paziente».
Per ciò che concerne la lettera a firma del Rettore dell’Umg, prof. De Sarro, il prof. Mastroroberto, ha sentito ‘il Magnifico’ e, su sua delega, tiene a precisare che «tale nota, alla quale l’Azienda ha già prontamente risposto, aveva solo il fine di avere conferma che fossero state prese tutte le misure di sicurezza, soprattutto per ciò che concerne i percorsi interni a tutela del personale medico ospedaliero ed universitario, del personale infermieristico ed Oss, del personale tecnico e degli specializzandi, anch’essi impegnati in una intensa attività quotidiana in questo periodo di emergenza, sia per pazienti Covid che nei reparti con pazienti affetti da altre patologie». (rcz)