LOCRI (RC) – Domenica Ennio Coltorti in scena con “Shylock il giudeo”

Domenica 14 aprile, in scena Ennio Coltorti in “Shylock il giudeo”, alle ore 18, presso il Palazzo della Cultura di Locri, nell’ambito della rassegna “Locri al Teatro”.

Una Stagione costellata di successi e grande apprezzamento sta animando la vita culturale calabrese, grazie all’impegno del Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano.

La XXX Stagione Teatrale della Locride, infatti, continua con grandi nomi e spettacoli di altissimo livello e interesse, del panorama nazionale, opere pluripremiate che hanno fatto tappa nei teatri di Locri e Roccella Ionica.

La pièce è tratta da Il Mercante di Venezia di William Shakespeare, regia dello stesso Ennio Coltorti, con Jesus Emiliano Coltorti, Adriana Ortolani, Giuseppe Manfridi, una produzione T. T. R. Il teatro di Tato Russo Coop Arl.

L’opera è una delle più controverse ed enigmatiche di Shakespeare: in una sorta di quinta parete teatrale – che equivale a una quinta dimensione – un personaggio/medium incontra Shylock, il vero protagonista di uno dei massimi capolavori shakespeariani “Il Mercante di Venezia”, dopo la conclusione della vicenda. L’incontro/scontro, divertente e drammatico allo stesso tempo, svelerà le ragioni, condivisibili o no, dell’iconico usuraio.

In un dibattito furente col pubblico, all’interno di uno spazio scenico tradotto in arena secondo i dettami del più autentico teatro elisabettiano, Shylock viene chiamato ad andare al fondo di una storia dal cui lieto fine è l’unico a essere escluso, e nel modo più feroce possibile.

Il medium cercherà di stabilire con lui, a nome dell’intera platea, un abbozzo di difficilissima (e a tratti divertente) comunicazione, per esplorare e chiarire le ragioni del suo duro comportamento. Shylock ne approfitterà per un proprio “controprocesso” – opposto a quello del quarto atto dell’opera shakespeariana; Jessica, sua figlia, che nel dramma non esita a tradirlo fuggendo con un cristiano e oltretutto portando via con sé parte dei beni paterni, si manifesterà per cercare di ricucire il rapporto con il padre e rivelando le ragioni del proprio apparentemente ingrato comportamento; Shylock, nella sua rabbiosa requisitoria, denunciando l’ingiustizia a suo dire subita, riversa sui suoi accusatori il suo cieco furore fino a ritenersi l’incarnazione di un intero popolo destinato nei secoli futuri alla più atroce delle tragedie collettive, quasi una folgorante preveggenza del celebre usuraio shakespeariano.

Hanno detto dello spettacolo: «Una magistrale rilettura della tragicommedia shakespeariana»; «Manfridi ci mostra con estrema eleganza l’ingiustizia subita da Shylock, il giudeo»; «Molto interessante l’interpretazione di Manfridi che dà voce a Shylock, in una sorta di spin-off, garantendogli la possibilità di motivare le sue ragioni e i suoi comportamenti. Suggestivo e potentissimo (…)»; «Una messinscena riuscita che illumina le contraddizioni di una società materialista e ipocrita, costretta a confrontarsi con il sentimento di rancore che essa stessa ha prodotto».

La Stagione si avvale del patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria. (rrc)

COSENZA – La regia limpida e coraggiosa della Misasi in “Cosenza in testa”

di MARIACHIARA MONACO – Proprio come Ulisse, l’eroe dal multiforme ingegno che torna sulle rive della sua Itaca, Caterina Misasi sente il richiamo della sua città e dà vita a un sogno, dal titolo “Cosenza in Testa”.

Un cortometraggio, proiettato nello storico Cinema “San Nicola” completamente sold out, che ha elevato i cuori e i sogni di tutti gli spettatori, facendo vivere ad ognuno un viaggio onirico fatto di luci, temporalità, suggestioni, insieme alla protagonista, Vera Dragone, la quale si aggira per gli splendidi vicoli della città vecchia, sorseggiando del vino accompagnata alle sue spalle da figure nere che rappresentano le paure, le angosce, i problemi, che noi, figli del sud conosciamo bene.

La regia è limpida, diretta, coraggiosa. Caterina Misasi ci tiene per mano e quasi ci sussurra di non avere paura.

Paura di essere ciò che realmente siamo, di non nasconderci dietro una parete invisibile, di non alzare muri invalicabili. Perché poi alla fine l’arte cos’è, se non lo specchio della nostra esistenza?

Nel suo contenitore di sogni, la regista ha inserito proprio tutti, da Vera Dragone, che definisce il suo sguardo rock and roll, fino Benedetta Infusino, la quale, salendo sul palco di un cinema gremito afferma, parlando del corto e della sua maestra: «È stata un’esperienza incredibile, certamente faticosa, ma indimenticabile. E devo ringraziare Caterina per tutte le emozioni positive che sto vivendo. Prima che la conoscessi ero una materia indefinita, adesso invece mi ha reso riconoscibile».

Così come ha reso riconoscibile una città che spesso non riconosce neppure se stessa, precipitando in una catabasi, e che risale grazie ad una figlia, con l’ossessione per la sua città.

Ecco perché “Cosenza in Testa” è una dichiarazione d’amore, una lettera scritta a mano, con fatica, tenacia, dedizione, e perché no, anche un pizzico di follia. Una follia sana, di quelle che rendono la vita piena, e che ci fanno applaudire dalla gioia.

Proprio com’è accaduto in sala, non solo dopo la proiezione del corto, ma anche durante la presentazione degli attori che hanno partecipato al progetto: Da Alessandro Cosentini a Vera Dragone, Elisabetta Misasi, Annalisa Giannotta, Mariasilvia Greco, Daniela Vitale, Stefano Maria Grillo, Augusto Nunzio Porco, Vichy Macrì, Maria Rimoli, Giuseppe Porco e Antonella Modesto.

Una serata diversa, unica nel suo genere, che ha dato voce e respiro ad un’intera comunità, che non deve avere paura di sentirsi libera. (mm)

POLISTENA (RC) – Tutto pronto per il “Premio cultura cinematografica”

Tutto pronto per la quindicesima edizione del “Premio cultura cinematografica Città di Polistena” in programma il prossimo 18,19, 20 aprile.

Una tre giorni di altissimo livello con incontri, proiezioni, dibattiti e che vedrà tra i protagonisti, gli attori Micaela Ramazzotti, Andrea Riso, Elisabetta Pellini, Andrea Dodero, Barbara Chichiarelli, Valentina Bellè, Simona Distefano e tanti altri.

Entusiasta e pronto a questa nuova ed intensa edizione, il direttore artistico Pietro Paolo Cullari che rimarca come «l’evento, promosso dall’associazione culturale “Girolamo Marafioti”, sia una importante vetrina di rilievo per tutto ciò che si muove intorno alla macchina da presa e, soprattutto, per il territorio locale».

Quattro i cortometraggi in concorso (e proiettati al cinema Garibaldi giovedì 18 aprile alle ore 21, venerdì 19 alle ore 10 e sabato alle ore 20) al rinomato premio dopo una lunga selezione avvenuta nei mesi scorsi.

Nella serata di Gala, di sabato sera, saranno anche presenti gli ospiti musicali Michele Bruzzese e Matteo Setti direttamente dal musical Notre Dame de Paris. Anche quest’anno, tanti i cortometraggi calabresi e cortometraggi regionali visionati dalla giuria di esperti, dal pubblico e dagli istituti scolastici coinvolti che hanno apprezzato il pregiato lavoro prodotto.

«In questi anni, abbiamo portato avanti un lavoro sinergico atto ad offrire il volto vero della Calabria – afferma il direttore Cullari – Il premio è l’immagine più vera e propositiva di una terra del Sud, capace di unire il patrimonio culturale e umano. E ancora, crea un’opportunità agli autori emergenti per realizzare il sogno di una vita». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Questo pomeriggio si presenta il docufilm di Armino e Marzolla

Questo pomeriggio, martedi 9 aprile, alle ore 18 presso l’aula magna dell’Università Telematica Pegaso (in via De Nava 140 a Reggio Calabria – accanto al Museo e sopra bar Malavenda) sarà presentato il docufilm di Pino Ippolito Armino e di Maurizio Marzolla dal titolo “Fino alla fine Comites! – Meridionali nella Resistenza”.

All’iniziativa per discutere con gli autori ci saranno il professore Tonino Perna e Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria. Coordinerà i lavori Elisabetta Tripodi, Presidente dell’Anpi Metropolitana di Reggio Calabria.

Il docufilm, realizzato con il patrocinio dell’Anpi nazionale, viene presentato a Reggio e in Calabria in prima assoluta dopo la presentazione effettuata nel corso della conferenza nazionale delle Anpi Meridionali il 5,6,7 aprile a Paestum. (rrc)

LOCRI (RC) – Partiranno a breve le riprese del film “L’agorà perduta”

Inizieranno a breve le riprese del film “L’agorà perduta”, il nuovo progetto cinematografico di “EnergiECondivise-Movimento Creativo” per la regia di Antonio Ciano e la produzione esecutiva della Scuola Cinematografica della Calabria.

Dopo “Memorie incantate”, docu-fiction nata nel 2009 dal laboratorio audiovisivo “Zaleuco” di “EnergieCondivise”, con il coinvolgimento di oltre cento persone, tra filmaker, musicisti, attori non professionisti e appassionati, di tutta la Locride, l’associazione culturale guidata da Antonio Pezzano torna a ripercorrere le vie magnogreche attraverso una nuova produzione filmica. Molte le location già individuate a Locri, grazie alla disponibilità e al supporto dell’amministrazione comunale – Assessorato alla Cultura della Città di Locri.

«L’obiettivo era ed è tuttora promuovere la cultura e la conoscenza storica come strumenti di consapevolezza e coesione sociale, in primis a favore dell’intero vasto territorio della Locride che con i suoi 42 comuni sempre più sta riscoprendo le sue tradizioni e bellezze – spiega Pezzano, reduce da un festival del Cinema di Venezia ricco di soddisfazioni, grazie al successo del film “Frente a Guernica” alla cui realizzazione ha contributo – Zaleuco, in quanto primo legislatore del mondo antico, è una figura simbolo, che fece di Locri la culla del Diritto e riconduce alla nostre radici di civiltà. Il progetto vuole ora portare quel primo lavoro su un piano professionale, in continuità però con un’esperienza straordinaria di condivisione».

Oltre ad Antonio Pezzano e Antonio Ciano, regista che predilige scenari realistici insieme a proiezioni visionarie, per “L’agorà perduta”, titolo ancora provvisorio, ci sarà la collaborazione di Bernardo Migliaccio Spina, che, insieme a Totò Pezzano, offre angolazioni di immagini, foto e racconto sempre originali e mai scontati, e Cristina Briguglio, docente e scrittrice, con il suo fondamentale apporto di idee e creatività.

“Memorie incantate”, che aveva visto protagonisti il compianto Mimì Brancatisano, nei panni di Zaleuco, accanto alla giovane Valentina Tassone, con la partecipazione di numerosi personaggi della Locride ha partecipato a varie rassegne cinematografiche, tra cui il Magna Grecia Film Festival, ed è stato distribuito nelle scuole italiane con la collaborazione di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Programmato nella rassegna Estate Locrese 2022, è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità locridea, con una proiezione che ha fatto registrare il sold out.

«Sulla spinta di questo percorso molto apprezzato, vogliamo ora realizzare un prodotto diverso, con un cast tecnico e artistico di professionisti, puntando sulla qualità dell’opera. Centrale, nel film, è l’approfondimento della statura morale e politica di Zaleuco, insieme a una ricostruzione molto suggestiva degli studi e degli scavi archeologici, che, ancora attivi e incompleti, non sono riusciti ad individuare il luogo di ubicazione dell’Agorà: il cuore pulsante della vita pubblica della polis magnogreca» dice il regista Antonio Ciano.

Una scrupolosa ricerca documentaristica, con la partecipazione instancabile di Sergio Mottola, connotata da un solido valore scientifico, immagini di repertorio e ricostruzioni visive della topografia della città fanno da base a un soggetto originale per una storia dal valore artistico e storiografico, che unisce documentazione archeologica, realtà storica e finzione cinematografica.

«Quello che desideriamo è pure far conoscere sempre più all’estero l’esistenza degli importanti siti magno-greci jonici, patrimonio oramai degno della tutela Unesco. Accanto all’approfondimento storico, infatti, si vuole documentare, grazie alla disponibilità e all’attenzione della direttrice del Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, anche i luoghi. Il cinema è un’arte dalle potenzialità esclusive, capace di amplificare la comunicazione, favorendo la rivalutazione dei luoghi pure in chiave di promozione turistica. Il patrimonio archeologico esistente diviene, quindi, base per ritrovare un nuovo entusiasmo collettivo, volto a investire energie e risorse che siano in grado di ri-mettere in gioco la Cultura e il Paesaggio come riconoscimento identitario» conclude Pezzano. (rrc)

COSENZA – Lunedì verrà proiettato il corto di Caterina Minasi “Cosenza in testa”

MARIACHIARA MONACO – L’attesa è finita. Lunedì 8 aprile alle ore 19, presso il Cinema San Nicola di Cosenza, verrà proiettata la prima nazionale di “Cosenza in Testa” creatura artistica di Caterina Misasi, e della sua squadra.

Si tratta del primo di una serie di video musicali, che hanno lo scopo di mostrare il volto angelico di una Calabria ricca, oltre che di belle spiagge e località di montagna, di borghi antichi bellissimi con la speranza che vengano rivalutati e visti dagli occhi di tutti.

“Cosenza in Testa”, patrocinato dal Comune bruzio, va a mettere in evidenza i luoghi più belli e caratteristici del centro storico. Già dal trailer, vediamo una giovane donna che, sorseggiando dei buoni vini locali, danza con la sua veste bianca per la città ritrovandosi in vicoli, palazzi e monumenti storici, che tutti noi osserviamo quando ci capita di fare una passeggiata da quelle parti.

Dal Duomo di Cosenza al Castello Normanno-Svevo, passando per la Villa Vecchia e finendo al Chiostro di Santa Maria delle Vergini. Un viaggio all’interno di una città che si districa fra luci ed ombre, dimenticata e indimenticabile allo stesso tempo, grazie alle bellezze che possiede ma che spesso ad occhio nudo non vediamo. La regista ci mostra attraverso il suo sguardo un opportunità, quella di toccare con mano, una realtà che sta dietro l’angolo.

Una consacrazione per Caterina Misasi, che negli anni ha mostrato tutto il suo talento e il suo carisma, affiancata dalla giovane Benedetta Infusino, coordinatrice di produzione per il cortometraggio e assistente alla regia.

Nella costruzione di quest’opera, sono riuscite a mettere insieme i pezzi di un prezioso puzzle, basti pensare ad alcuni nomi di spicco presenti nel cast, come: Alessandro Cosentini, già noto al grande pubblico nel ruolo di Vincent Saint Germain nella soap opera Centovetrine, ed attualmente impegnato nel cast della soap opera Il paradiso delle signore; Vittorio Chia, il quale oltre alle numerose esperienze teatrali, ha fatto parte di cast importanti come Il Capitano2, con Gabriella Pession, Alessandro Preziosi, Angelo Infante.

Senza dimenticare altri giovani talentuosi attori come: Vera Dragone, Elisabetta Misasi, Annalisa Giannotta, Mariasilvia Greco, Daniela Vitale, Stefano Maria Grillo, Augusto Nunzio Porco, Vichy Macrì, Maria Rimoli, Giuseppe Porco e Antonella Modesto.

Una squadra giovane, fresca, e pronta per rivedersi sul grande schermo del San Nicola. Non ci resta altro che aspettare, ancora per poco. Ma sarà un successo, i numeri parlano da soli, sono bastati pochi giorni e l’evento è sould out. (mm)

RENDE (CS) – Da lunedì torna al Dam dell’Unical la rassegna “Il cinefilo”

Riprende lunedì 8 aprile con Il figlio di Hamas-The green prince la rassegna cinematografica organizzata come ogni anno dall’associazione Entropia aps in collaborazione con il Centro Culturale “Cinepresi” di Cosenza.

Una edizione speciale che si inquadra nel progetto Generazioni Solidali, cofinanziato dalla Regione Calabria con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e teso alla promozione di attività che coinvolgano persone di età e provenienza geografica differenti, superando pregiudizi e ispirandosi ai valori della solidarietà, dell’inclusione e dell’educazione interculturale.

Appuntamento al Dam – Polifunzionale dell’Unical – alle 20,45 con la pellicola diretta da Nadav Schirman che inaugura un mese all’insegna del cinema indipendente.

Tratto dal libro autobiografico scritto da Mus’ab Hasan Yusuf nel 2010 in seguito al suo espatrio negli Stati Uniti, il film narra tutto l’arco della sua vita dall’infanzia in Palestina fino all’abbandono della collaborazione con lo Shin Bet nel 2007 e la fuga negli Stati Uniti.

Premiata al Soundance Festival, la pellicola, interpretata dallo stesso Hasan Yusuf, è basata sulle interviste parallele dei due protagonisti e mette l’accento sulla loro vicenda esistenziale, sulla reciproca testimonianza di lealtà e solidarietà umana, e sul tormentato percorso che in nome di questa ciascuno vive verso la propria parte.

Lunedì 15 aprile, sempre alle 20,45 al Dam, sarà la volta di Atlantis, diretto da Valentyn Vasyanovych premiato come Miglior film della sezione Orizzonti al 76° Festival di Venezia.

In un futuro distopico e non troppo lontano, nel 2025, la guerra russo-ucraina è finalmente finita, ed è tempo di guarire. Un gruppo di ex-militari ucraini, aiutati da organizzazioni umanitarie, è impegnato nei timidi prodromi di quella che sembra essere una lunghissima, faticosa opera di ricostruzione, interna ed esterna, di una zona di guerra. Costruito con un rigore ottenuto attraverso delle inquadrature per gran parte statiche, Atlantis è il lavoro di scavo compiuto alla ricerca di quello che è rimasto di una civiltà andata in pezzi e stratificata da macerie, abbandono e morte.

È basato sul romanzo omonimo di Ryū Murakami, Audition diretto da Takashi Miike e che sarà proiettato lunedì 22 aprile alle 20,45 al Polifunzionale.

Considerato da registi come Quentin Tarantino e Rob Zombie uno dei film più raccapriccianti e memorabili degli ultimi 30 anni, Audition è secondo Miike, considerato non a caso tra i cineasti più originali del Giappone: «non è un horror. O almeno, non c’è un mostro, non è soprannaturale. È la storia di una ragazza che prova solamente delle emozioni leggermente strane, quindi non è impossibile capirla. Nei film del terrore, pensiamo che l’elemento horror sia una cosa speciale che non esiste nella vita reale ed è per questo che possiamo godercela. Ma ci sono anche cose terrificanti nella vita e sono tutte opera degli esseri umani. Ciascuno ha quelle cose dentro di sé. Quindi, filmando degli esseri umani, diventa in modo naturale un film dell’orrore».

La rassegna si concluderà il 29 aprile alle 20,45 sempre negli spazi del Dam con la pellicola di Alexandre O. Philippe Lynch/Oz.

Il film indaga i legami tra Il mago di Oz (1943) di Victor Fleming e l’universo inquietante e fiabesco di David Lynch.

Il film può dispiegare così un considerevole numero di immagini e suggestioni. E grazie allo split screen, la tecnica che moltiplica lo schermo in più parti, anche lo spettatore meno informato può apprendere con chiarezza i rimandi visivi e tematici sui quali i videosaggisti articolano le loro analisi in voce fuori campo: la critica cinematografica Amy Nicholson e i registi Rodney Ascher (Room 237), John Waters (Pink Flamingos, Cry Baby), Karyn Kusama (Girlfight, Aeon Flux), Justin Benson e Aaron Moorehead (V/H/S: Viral), David Lowery (Il drago invisibile).

Quattro titoli, dunque, quelli che saranno proposti nella rassegna, alcuni su tematiche di stringente attualità, inseriti nel progetto Schermi indipendenti, frutto della sinergia tra Distribuzione Indipendente, una delle realtà più innovative e dinamiche della scena nazionale, Ucca – Unione dei circoli cinematografici Arci e Uicc – Unione italiana circoli del cinema.

Appuntamento ai lunedì dei Cinepresi con ingresso gratuito e visione nella sala cinema degli spazi del Dam al Polifunzionale. (rcs)

VIBO VALENTIA – Da domani la prima edizione della rassegna teatrale “La forza del sorriso”

Cresce l’attesa per il debutto della rassegna teatrale “La forza del sorriso” promossa dall’associazione teatrale Sancostantinese con l’intento di ricordare il compianto Rocco Lico, socio fondatore della compagnia a lui intitolata e attore per passione. Leggerezza, umorismo e anche spunti di riflessione con le opere inserite nel cartellone.

Ad aprire la kermesse domani, 6 aprile, sarà l’Associazione teatrale “Il volo delle Comete” di Amantea che porterà in scena, alle ore 20:30, al Cinema Teatro Moderno di Vibo Valentia, la commedia “Minchia Signor Tenente”, regia di Giacomo Aversa.

Lo spettacolo è scritto da un giovane e talentuoso attore/drammaturgo napoletano, Antonio Grosso, il quale si ispira proprio alla canzone-denuncia presentata da Giorgio Faletti a Sanremo nel 1994. “Minchia Signor Tenente!” affronta, infatti, il tema difficile e spinoso della legalità e di coloro che sono delegati a farla rispettare, quegli uomini che non fanno notizia eppure sono la forza di riferimento per infondere sicurezza a tutti i cittadini: i Carabinieri. L’autore tratta il tema con intelligenza, ironia e sensibilità intrecciandovi anche una storia d’amore.

Il secondo appuntamento è fissato il 13 aprile alle ore 20:30 al Cinema Teatro Moderno di Vibo Valentia con la commedia esilarante in due atti “E se poi è vero?” a cura del Gruppo Teatrale “Giovanni Vercillo” e liberamente tratta da Peppino De Filippo, in vernacolo lametino con la regia di Raffaele Paonessa. Lo spettacolo è incentrato sulla superstizione, un tema molto caldo in passato ma che ancora oggi trova piena validità. Leitmotiv della rappresentazione teatrale è la frase “non è vero ma ci credo”, rimandando all’ignoranza dell’essere superstiziosi ma allo stesso tempo “a non esserlo porta male”.

Sabato 20 aprile alle ore 20:30 sarà la volta della “Piccola Compagnia del Teatro aps” con “A Finestra”, commedia scritta da Maria Pia Battaglia nel 1989. Sul palco si muove un piccolo esercito di donne bigotte e ciniche che non conoscono riserbo né compassione. L’autrice dedica a loro questa commedia cercando di trovare un sorriso indulgente perché “non può essere felice chi gode delle altrui sofferenze”.

Protagonista della serata conclusiva, in programma il 4 maggio, alle ore 20:30 sarà l’Associazione teatrale Sancostantinese “Rocco Lico” con “Gazzella veloce…in 3 minuti”. Una commedia divertente che in rocambolesco crescendo di accadimenti racconta la storia di Salvatore, tassista, che rientra a casa con un neonato abbandonato nella sua vettura e di sua moglie Vicenza, usuraia di quartiere, che metterà in pratica diversi stratagemmi per tenere con sé quel bambino che la sorte le ha naturalmente negato.

Fino ad esaurimento dei posti è possibile sottoscrivere l’abbonamento per l’intera rassegna online all’indirizzo www.mastermarketingsolutions.it/la-forza-del-sorriso/ (Costo abbonamento singolo 27 euro, di coppia 50 euro).
I bambini sotto i 12 anni di età hanno ingresso gratuito. (rvv)

REGGIO CALABRIA – Ernesto Orrico debutta con “Hamlet in Pieces” sabato a Spazio Teatro

Debutterà sabato 6 aprile alle 20.30 nella sala di SpazioTeatro, a Reggio Calabria, nell’ambito della stagione denominata “La casa dei racconti” diretta da Gaetano Tramontana, lo spettacolo di Ernesto Orrico “Hamlet in Pieces”.

Orazio, stralunato cantastorie, armeggia tra microfoni, amplificatori, interruttori, effetti elettronici, non ha bisogno di maestranze efficienti e nascoste, di tecnici solerti e servitori accondiscendenti. Gli spettri della tragedia scespiriana escono dal suo computer, archivio di musiche, voci, ambienti e rumori. Il suo raccontare la causa di Amleto va avanti tra tagli e salti, confondendo tempi e luoghi, alludendo e dimenticando, riassumendo e cambiando. Cosa succede a Elsinore? Dove si trova Elsinore? In Danimarca o in Calabria, forse

Vent’anni dopo l’esperienza di Hamlet Cuts, scritto a quattro mani con Marcello Walter Bruno, Ernesto Orrico, attore, regista e autore teatrale, ritorna sulla celebre opera di William Shakespeare con un testo originale di cui è autore, interprete e regista. “Hamlet in Pieces” è una nuova produzione di Teatro Rossosimona.

Una pièce teatrale in cui la narrazione si completa con le musiche originali di Massimo Palermo, i disegni di Raffaele Cimino, già presenti in Hamlet Cuts, e il disegno luci di Jacopo Caruso. Essenziale la collaborazione artistica di Vincenza Costantino e Manolo Muoio; sostanziale la direzione di produzione a cura di Lindo Nudo.

Si legge nelle note di regia: Amleto è una tragedia di vendetta e sangue, di dubbio e azione, un gioco di incastri e svelamenti che nella contemporaneità si presta alla frammentazione, al ritornello, alla dimenticanza, alla sparizione; è un pièce che va inevitabilmente a pezzi. Interfaccia visiva sono le grandi e materiche pagine sulle quali campeggiano figure che alludono ai personaggi della tragedia, segni essenziali, ganci alla memoria o all’immaginazione, presenze fantasmatiche che si animano con un notturno ritmo di una drum machine, un metallico messaggio vocale, uno stralcio di notizia passata alla radio. Orazio, inesausto cantastorie, continua ad interrogarsi sul “che fare?”, continua ad agitarsi nell’eterno dubbio umano “To be or not to be: vivere o morire, uccidere o… cos’è il contrario di uccidere?”.

Gli eventi riportati sono finanziati con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Produzione Teatrale – Annualità 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura. (rrc)

LOCRI (RC) – Luca Ward a Locri il 7 aprile per la stagione teatrale della locride

Arriva domenica 7 aprile, alle 18.30 al Palazzo della Cultura di Locri, Lo spettacolo “Il talento di essere tutti e nessuno” con Luca Ward, testo e regia di Luca Vecchi, musiche di Jonis Bascir, una produzione Skyline, nell’ambito della rassegna a cura del Centro Teatrale Meridionale, per la direzione artistica di Domenico Pantano.

L’appuntamento, inserito nel cartellone “Locri a Teatro”, segna una trentesima edizione ricca di successi e consensi, che animerà il territorio calabrese ancora per tutto il mese di aprile.

È stato Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Nel corso dei decenni Luca Ward è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al doppiaggio. Pulp Fiction, Matrix e Il Gladiatore sono solo la minima parte dei film cult a cui ha prestato la sua voce. In punta di piedi Luca Ward ci è entrato gradualmente sotto pelle, ed ora risiede indiscutibilmente nel dna di ognuno di noi. Ma nell’arco della sua vita Luca Ward è molte altre cose oltre una voce: marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre e persino John Wick, ultimamente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila.

Nel suo spettacolo ci racconterà del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Luca Ward scherza sul talento che l’ha reso famoso (la voce) e ci racconta del rapporto conflittuale che ha con esso.

La persona, l’individuo, l’artista. Figure spesso inconciliabili ma che, quando hanno la fortuna di sovrapporsi, lo fanno dandoci l’opportunità di scorgere una meravigliosa visione d’insieme.

In uno splendido quanto innovativo one man show, Luca Ward accoglierà il pubblico in sala con la sua voce avvolgente, proprio come se fossimo in prima classe su un volo di linea. Delle retroproiezioni, con un’alternanza tra foto e video, accompagneranno i racconti di Luca e del suo trascorso personale. Nostalgia, tensione, divertimento. Un racconto intimo, condiviso a tu per tu con il pubblico.

L’attore interagirà con il pubblico in sala, reciterà stralci di monologhi e versetti di poesie, canterà, accennerà dei passi di danza e si batterà con alcuni spettatori scelti in punta di fioretto, condividendo con loro i trucchi del mestiere, appresi in oltre 40 anni di carriera.

Lo spettacolo si trasformerà in una vera e propria esperienza condivisa e il pubblico tornerà a casa arricchito ed entusiasta del viaggio fatto assieme a uno dei beniamini più amati dal pubblico italiano.

La Stagione si avvale del patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria. (rrc)