CATANZARO – Alla Dulbecco avviato programma “mini-circolazione extracorporea”

Da qualche mese, nella UOC di Cardiochirurgia, diretta dal Prof. Pasquale Mastroroberto, dellAzienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco” di Catanzaro, viene utilizzata anche la mini circolazione extracorporea (MECC) durante un intervento cardiochirurgico. Si tratta di una tecnologia davanguardia che apre nuove prospettive per la sicurezza e la qualità della cura nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca.

La circolazione extracorporea (Cec) grazie alla macchina cuore-polmoni” consente di garantire la circolazione del sangue nellorganismo quando il muscolo cardiaco viene fermato per eseguire un intervento cardiochirurgico. Il suo utilizzo non comporta rischi per il cuore, ma può portare a una risposta infiammatoria generalizzata  a causa dello stress meccanico subito dal sangue e dal suo contatto con il materiale non biologico allinterno del circuito.
La mini circolazione extracorporea (Mecc) è unevoluzione della tradizionale macchina cuore-polmoni, da decenni utilizzata negli interventi cardiochirurgici e ,a differenza dei sistemi convenzionali, si caratterizza per un circuito più compatto, chiuso e biocompatibile, progettato per ridurre al minimo limpatto sul corpo del paziente.

Questa tecnologia rappresenta uninnovazione importante perché comporta minori rischi per il paziente rispetto alla CEC convenzionale riducendo linfiammazione, la diluizione eccessiva del sangue con uso di liquidi sostitutivi e il consumo di emoderivati quindi con vantaggi in termini di risparmio di sangue nel paziente cardiochirurgico.

La tecnica Mecc è particolarmente indicata soprattutto nei pazienti sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione miocardica (bypass aorto-coronarico), tipologia di intervento per il quale la Cardiochirurgia della A.O.U. R. Dulbecco” di Catanzaro è stata indicata dalla Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Age.na.s.) tra le prime dieci in Italia per volumi ed esiti. Sulla base di tali dati è stato avviato un programma per lutilizzo frequente di questa tecnica molto utile in pazienti cosiddetti fragili” con risultati soddisfacenti in termini soprattutto di complicanze post-operatorie.

Questa tecnologia minimamente invasiva al momento viene utilizzata con continuità solo in 5 Centri Cardiochirurgici italiani e necessita di una sinergia tra chirurghi, tecnici della circolazione extracorporea e anestesisti, sinergia che trova piena corrispondenza nelle attività quotidiane presso il Centro Cardiochirurgico del Presidio Mater Domini” in località Germaneto.

La possibilità di un uso sempre più esteso di tecniche mini-invasive e quindi anche di una Cec minimamente invasiva trova riscontro sempre maggiore in Cardiochirurgia, per cui questo avanzamento tecnologico è sicuramente di grande importanza in quanto offre a tutta la popolazione della Regione Calabria la possibilità di potere usufruire delle stesse opportunità terapeutiche avanzate dei maggiori centri nazionali ed internazionali.   (rcz)

CATANZARO – Successo per il Materia Festival

Si è conclusa tra applausi, riflessioni condivise e un entusiasmo la nona edizione di Materia – Festival internazionale del design mediterraneo realizzato da Officine Ad degli architetti di Domenico Garofalo e Giuseppe Anania con il contributo della Regione Calabria.

Un’edizione intensa, partecipata, che ha saputo mettere in dialogo mondi diversi — designer, imprese, istituzioni, artigiani e accademici — uniti dalla voglia di costruire una nuova visione del Mediterraneo come spazio creativo, produttivo e culturale.

I talk della giornata finale hanno registrato grande interesse, offrendo spunti ricchi e prospettive concrete. Si è parlato di sfide, ma anche di possibilità nell’incontro al quale hanno preso parte Silvano Barbalace, segretario generale Confartigianato Calabria; Giovanna Vono, presidente CNA Catanzaro e Silia Gardini, ricercatrice e docente all’Università Magna Greaecia e co-direttrice del Debec-Osservatorio di diritto ed economia dei beni culturali, dove è emerso con forza come la promozione delle imprese locali, in particolare quelle artigiane, non possa più essere affrontata solo in termini di prodotto o mercato ma considerando anche relazionistrategie condivisecompetenze trasversali e, soprattutto, cultura del progetto.

Grande forza emotiva ha trasmetto il designer Antonio Aricò nel racconto del suo percorso creativo, le radici, le sfide del territorio e i progetti futuri.

La testimonianza autentica del maestro orafo Gerardo Sacco ha rappresentato uno dei momenti più intensi e toccanti. Con la sua profonda esperienza e passione, Sacco ha raccontato non solo la tecnica e l’arte dell’oreficeria ma, soprattutto, il legame indissolubile tra creatività, identità culturale e radici territoriali. La sua narrazione ha saputo trasmettere la bellezza di un mestiere antico che si rinnova attraverso l’innovazione, mantenendo viva una tradizione che parla di storie, simboli e valori profondi del Mediterraneo.

Sono stati annunciati i vincitori della Call 2025 “Mediterraneo tra tradizione e innovazione”. Borsa di ricerca da 1.000 euro offerta da Stirparo ad Eleonora Todde per Decoro Mediterraneosecondo premio da 500 euro sostenuto da Splaash ad Alessandro Lombardo per Ulisse e menzione speciale in memoria dell’architetto Sergio Mirante di Naika Mascaro per Ekinus”.

«È stata un’edizione straordinaria,” dichiarano con soddisfazione Domenico Garofalo e Giuseppe Anania – Materia cresce con la forza delle idee e delle relazioni. Questa nona edizione ha dimostrato che il design mediterraneo ha una voce forte, capace di incidere, raccontare, trasformare. Lavoriamo già da ora per rendere indimenticabile la decima edizione, nel 2026.”

Con lo sguardo già rivolto al prossimo capitolo, Materia dà appuntamento al 2026 per celebrare la sua decima edizione, promettendo nuovi incontri, nuovi scenari e la stessa passione che da anni anima il progetto.

Tra i protagonisti di questa edizione, gli studenti del Liceo Artistico “Campanella-Fiorentino” di Lamezia, che hanno potuto vivere un’esperienza a tutto tondo tra teoria, pratica e ispirazione creativa.

L’iniziativa, inserita all’interno del percorso di Formazione Scuola/Lavoro e realizzata grazie alla consolidata collaborazione con l’Associazione Kairós (arte-ricerca-didattica), ha rappresentato una tappa significativa nel cammino di formazione degli studenti, offrendo loro l’opportunità di confrontarsi con il mondo del design indipendente e dell’arte contemporanea.

Particolarmente significativi gli interventi di Massimo Sirelli, artista e designer noto per il suo approccio sensibile e visionario, che ha dialogato con gli studenti in un confronto diretto e stimolante, e di Eleonora Todde, giovane designer che ha raccontato con passione e autenticità il suo percorso nel mondo creativo, offrendo preziosi spunti di riflessione e ispirazione: testimonianze che lasciano il segno. Gli architetti Giuseppe Anania e Natalia Carere hanno guidato gli studenti in un percorso ricco di contenuti e suggestioni.

Le docenti accompagnatrici — prof.ssa Antonella Rotundo, prof.ssa Rosa Viceconte e prof.ssa Gabriella Borrello — hanno espresso grande soddisfazione per l’entusiasmo e la maturità dimostrati dagli studenti: «è stata un’esperienza intensa, impegnativa ma straordinariamente formativa. Gli studenti hanno dimostrato curiosità, entusiasmo e consapevolezza, qualità fondamentali per chi si prepara a costruire un futuro nel mondo dell’arte e del design». (rcz)

La Pro Loco di Nicotera: Concluso biorisanamento torrente San Giovanni

Lo scorso 12 settembre si sono concluse le operazioni di biorisanamento del torrente San Giovanni che sfocia nel centro spiaggia di Nicotera Marina, avviate lo scorso 5 agosto.

La Pro Loco di Nicotera si è resa promotrice della bioattivazione con prodotti biologici offerti dalla Wetstone srl che, da anni, sta effettuando analogo trattamento nel Fiume Mesima e nell’adiacente torrente Vena, fortemente inquinati a monte. La bioattivazione crea una barriera che blocca l’inquinamento fognario aggredendo i fecali batterici e gli enzimi presenti trasformando il tutto in acque limpide con lo sbocco alla foce trasparente e senza inquinati e nutrienti per le fastidiose fioriture algali.

La campagna di biorisanamento è scaturita a fronte di un convegno a svolto luglio a Nicotera con la presenza del Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, dott. Camillo Falbo il quale, ascoltando l’intervento sui bioattivatori del presidente della Pro Loco, Antonio Leonardo Montuoro, aveva preso impegno di sollecitare le autorità preposte al rilascio dell’autorizzazione. Il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, in data 30.07.2025, autorizzava, in tempi brevissimi, il trattamento previo acquisizione dei pareri espressi da parte dell’Arpacal, della Capitaneria di Porto e della responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Nicotera.

I trattamenti si sono svolti con il prezioso e competente ausilio del personale dell’Azienda Calabria Verde, presente assiduamente sul posto per il trattamento svolto due volte a settimana con risultati evidenti già al secondo trattamento, verificando le acque che, da storicamente torbide, sono state trasformate in acque limpide e trasparenti con il ripopolamento di fauna, reso possibile dal ripristino dell’ossigenazione e vivibilità delle acque, riscontrando la  presenza di numerosi pesciolini, rane e granchi, il tutto documentato volta per volta.

Il trattamento di bioattivazione, anche conosciuto come biorisanamento, è stato effettuato con prodotti biologici che accelerano tutti i processi biochimici di autodepurazione propri dei sistemi acquatici, utilizzando una tecnologia eco sostenibile e la conseguente stabilizzazione e mineralizzazione della sostanza organica nel sedimento. Sono miscele di microrganismi selezionati, enzimi, estratti vegetali e catalizzatori minerali che, una volta somministrati nell’ecosistema, si attivano per limitare i fenomeni di eutrofizzazione che crea una criticità dell’ossigeno disciolto causando morie di pesci.

La bioattivazione mira a minimizzare la concentrazione di azoto e fosforo che sono tra le cause dei fenomeni di eutrofizzazione, ottimizzandone i processi naturali di rimozione dalla colonna d’acqua dei processi nitro/denitro per l’azoto e stabilizzazione nel sedimento per il fosforo. Con la bioattivazione si arriva a mineralizzare e stabilizzare la sostanza organica nel sedimento con riflessi ampiamente positivi sulle caratteristiche microbiologiche dell’acqua e del sedimento stesso, limitando i rischi di eccessive fioriture algali che causano ampie oscillazioni di ossigeno rendendo difficilmente accettabile, al bagnante, di tufarsi nelle acque verdastri.

A breve sarà redatta una relazione ben dettagliata con foto comparative sul progresso del biorisanamento appena effettuato che è adesso stabile e ben radicato nel fondale e nelle pareti del torrente, creando le condizioni ottimali anche per il ripopolamento della flora. Sono ritornati alla foce del torrente animali di varie specie per abbeverarsi nelle acque ritornate limpide e salubri con presenza di folti stormi di colombi, passeri e un gruppo di cani che vivono in zona. Il biorisanamento è utile ripeterlo una volta l’anno e, la Pro loco di Nicotera, si farà promotrice del successivo trattamento da iniziare a maggio 2025 per mantenere il mare della prossima estate salubre e balneabile, puntando a ottenere l’autorizzazione per trattare anche l’intero litorale nicoterese alfine di debellare definitivamente la piaga della fioritura algale.

Il bio risanamento ha retto anche all’imprevista rottura della condotta Comunale che sta sversando da oltre un mese i liquami fognari che sono stati sbarrati e trasformati dall’effetto bioattivazione dei prodotti biologici immessi in polveri e in pasticche a lento rilascio, con un risultato sorprendente che testimonia la validità di queste tecniche brevettate e scientifiche, che vengono trattate ampiamente in altre zone d’Italia e nel mondo.

La Pro Loco di Nicotera, soddisfatta, ringrazia per la sensibilità e l’immediata disponibilità: il Procuratore della Repubblica di Vibo, Dott. Camillo Falvo; il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente Regionale, Ing. Salvatore Siviglia e il Dirigente Ing. Francesco Costantino; il Comandante della Capitaneria di Porto C.f. (CP) Guido Avallone; il Direttore Generale dell’Azienda Calabria Verde, Dott. Giuseppe Oliva; la Direttrice del Dipartimento ARPACAL dott.ssa Domenica Ventrice; la Dirigente Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Nicotera, Arch. Carmen Oppedisano, il titolare della ditta WetStone srl, Dott. Antonio Di Giacomo produttore che ha fornito gratis i prodotti per il biorisanamento e, in fine, i volontari della Pro Loco di Nicotera, in particolare, Marco Mollese. (rcz)

Il Carnevale di Lamezia è già in cammino: riaperte le porte del Laboratorio dei Giganti dell’Allegria

L’Associazione Carnevale di Lamezia ha già riaperto — da settimane ormai — le porte del suo cuore creativo: il Laboratorio dei Giganti dell’Allegria.

Qui, nei capannoni, negli spazi di lavoro e tra le botteghe artigiane, i maestri cartapestai mescolano acqua, colla, carta e colori, modellando strutture che sembrano sospese fra sogno e realtà.
Ogni carro allegorico che prenderà forma è il frutto di una tradizione artigianale antica, ma sempre in dialogo con nuove ispirazioni e nuovi temi: natura, satira, scuola, sogni, memoria.

I volontari, gli artisti, i maestri della cartapesta e tutti i componenti dell’Associazione hanno già intrapreso un lungo cammino fatto di progettazione attenta, organizzazione capillare e passione viva.

Il Carnevale di Lamezia Terme non è soltanto una festa: è un patrimonio materiale e immateriale della città. 

È cultura popolare, tradizione che si rinnova, occasione di socialità e bellezza condivisa.
Ogni anno, attraverso la creatività e l’impegno collettivo, la festa carnevalesca riesce a donare gioia, stupore e sorrisi a grandi e piccini, riaccendendo nei cuori lo spirito autentico della festa.

Nel laboratorio si lavora ogni giorno con entusiasmo e dedizione: si disegnano bozzetti, si costruiscono impalcature, si danno i primi tocchi di colore; e mentre le mani plasmano la cartapesta, le idee fioriscono, gli spiriti si accendono, le risate affiorano, anticipando l’evento stesso.

Invitiamo sin da ora tutti i lametini – grandi e piccoli, artigiani, scolari, famiglie – a sentirsi parte di questo sogno collettivo.
Perché il Carnevale non è solo ciò che vediamo in strada. Non è “di qualcuno”, ma di tutti.
E come ogni anno, sarà la voce della città a prendere vita nei colori, nelle maschere e nei sorrisi che animeranno le nostre strade. Ma il Carnevale è anche ciò che cresciamo insieme, ciò che costruiamo con le mani e con il cuore.

I Giganti dell’Allegria sono pronti a tornare, carichi di luci, colori e stupore per accendere sorrisi, scacciare la monotonia e ricordarci e ricordarci che la bellezza non si riceve: si crea, si vive, si condivide. L’appuntamento è con la magia e la magia ha già cominciato a prendere forma. (rcz)

CATANZARO – Successo per “La Taranta e il mare”

È stata una vera e propria festa “La Taranta e il Mare”, la manifestazione organizzata al Parco Gaslini per celebrare la conquista della Bandiera Blu, un riconoscimento che premia per il terzo anno di fila l’impegno della città di Catanzaro nella tutela del mare e dell’ambiente.

La serata, rientrata nell’ambito della rassegna culturale EstArte, ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico, trasformando il Parco Gaslini in un palcoscenico di musica, tradizione e identità. Protagonisti assoluti i Parafoné, che con il loro concerto live hanno regalato emozioni e raccontato, attraverso sonorità antiche e contemporanee, il profondo legame tra la nostra terra e il mare.

L’evento ha rappresentato anche un momento di sinergia culturale, grazie alla collaborazione con il Conservatorio di Musica “Tchaikovsky” di Catanzaro, partner prezioso nella valorizzazione del patrimonio musicale e artistico cittadino. (rcz)

SOVERIA MANNELLI – Dal 4 settembre l’Università d’Estate sull’Intelligence

Dal 4 al 6 settembre, nella Biblioteca “Michele Caligiuri” di Soveria Mannelli si terrà la quinta edizione  dell’Università d’Estate sull’Intelligence, organizzata dalla Società Italiana di Intelligence, presieduta da Mario Caligiuri, con il patrocinio dell’Università della Calabria, di Rubbettino, della rivista Formiche e della Fondazione Italia Domani. L’iniziativa prevede tre giornate di incontri e dibattiti tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e del settore privato, dedicate all’analisi della sicurezza nazionale nel contesto delle trasformazioni tecnologiche e delle dinamiche geopolitiche. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 agosto, con un massimo di cento partecipanti selezionati in base all’ordine di adesione, dando priorità ai membri della Società Italiana di Intelligence e agli studenti del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.

Il titolo dell’edizione, “Tutto scorre più in fretta”, richiama la necessità di sviluppare competenze per interpretare le accelerazioni che incidono sul rapporto tra conoscenza e potere. L’Università d’Estate è diretta da Paolo Boccardelli, Mario Caligiuri e Paolo Messa. Il programma prevede 15 ore di attività formative, interamente svolte presso la Biblioteca “Michele Caligiuri”, con la presenza di stand di Rubbettino Editore, della rivista Formiche e della Società Italiana di Intelligence. Il Comitato scientifico è composto da: Antonio Uricchio (presidente ANVUR), Paolo Pedone (presidente CUN), Marco Valentini (consigliere di Stato e presidente della Sezione sull’Intelligence dell’Università della Calabria), Domenico Talia (Università della Calabria, vicepresidente della Società Italiana di Intelligence), Gian Luca Foresti (Università di Udine, consigliere della Società Italiana di Intelligence), Luciano Romito (coordinatore dell’Osservatorio sulla Linguistica Forense e membro del Consiglio scientifico del Master in Intelligence), Alberto Pagani (Università di Bologna) e Maria Gabriella Pasqualini (storica dell’Intelligence). L’organizzazione è affidata a Giada Rita, l’ufficio stampa a Michela Chioso e la comunicazione a Luigi Salsini.

Il programma si articolerà in sei sessioni tematiche: Giovedì 4 settembre – Apertura con i saluti di Mario Caligiuri e Florindo Rubbettino. Seguirà la sessione Per una strategia di sicurezza nazionale, con interventi di Lorenzo Guerini, presidente del COPASIR, e Stefano Mannino, presidente del CASD; Venerdì 5 settembre – Mattinata dedicata a Intelligence e Pubblica Amministrazione con Luigi Fiorentino, capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, e Antonio Uricchio, presidente dell’ANVUR. Nel pomeriggio, sessione Comunicare l’Intelligence con Paolo Messa, fondatore di Formiche, e Alessandro Ferrara, direttore della rivista Gnosis; Sabato 6 settembre – Sessione Intelligence e Intelligenza Artificiale con Gianluigi Greco, coordinatore del Comitato sull’IA presso la Presidenza del Consiglio, e Giuseppe Rao, consigliere della Presidenza del Consiglio. Nel pomeriggio, L’Italia nel mondo in tempesta con Giuseppe Cossiga, presidente dell’AIAD, e Alfio Rapisarda, Senior Vice President Security di ENI. Seguirà la consegna degli attestati.

«La scelta di Soveria  Mannelli come sede – si legge in una nota – intende favorire un contesto di concentrazione e analisi, lontano dalle routine metropolitane. Le tematiche affrontate includeranno sicurezza nazionale, pubblica amministrazione, comunicazione strategica e intelligenza artificiale, con un approccio interdisciplinare volto a favorire una comprensione approfondita dei fenomeni complessi». (rcz)

A Conflenti celebrata la Madonna di Visora

“L’umiltà ha queste caratteristiche: spiazza i nostri ragionamenti umani e piazza nella storia dell’umanità il modo di ragionare di Dio. Ed io, prendendo ad esempio la Madre del Signore, guardando a Maria e chiedendo la Sua intercessione, lo voglio augurare a me ma anche ad ognuno di voi: auguri di una umiltà non detta ma vissuta, perché davvero la nostra vita sia festa di gioia vera, condivisa e regalata a tutti”. Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia durante i festeggiamenti in onore della Madonna di Visora svoltosi nella Basilica di Conflenti.

Il Vescovo, che ha presieduto sia la celebrazione eucaristica della vigilia della festa che il Pontificale di stamani, partendo dalle letture del giorno, ha sottolineato che “abbiamo ascoltato il libro del Siracide che invita ad essere umili, a non inorgoglirci, a non diventare superbi e la riflessione che ci ispira la parola di Dio che abbiamo ascoltato è una delle riflessioni più difficili da fare perché, mentre si pronuncia, mentre viene detta, diventa sempre più impegnativa perché il tema, come abbiamo ascoltato, è quello della umiltà e ci tocca tutti in quanto, almeno una volta nella vita, abbiamo detto ‘più umile di me, non c’è nessuno’. Questa è la dichiarazione che umili non siamo perché il Vangelo ci ha dato da riflettere sul fatto che l’umiltà non bisogna dirla con le parole”.

“L’umiltà – ha aggiunto monsignor Parisi – è quella caratteristica che ci mette immediatamente in relazione con l’altro. La superbia, per esempio, chiude, alza un muro. Tu non ti trovi a tuo agio se vedi che l’altra persona sta sempre sul piedistallo oppure dice una parola ed è sempre l’ultima parola. Invece, l’umiltà è quella caratteristica che crea delle relazioni immediate perché con una persona umile noi abbiamo la possibilità di interfacciarci in modo veloce, sereno, senza dover fare grandi teorie. Ora, perché questa umiltà è una caratteristica importante? Perché è lo stile di Dio e quando poi si pensa a Dio come quest’essere perfettissimo, in realtà, non si deve perdere quella caratteristica che è la forza di Dio che è quella appunto della umiltà che mette Dio, che è grande, onnipotente, addirittura a disposizione, a servizio di tutta l’umanità”. 

Da qui la sollecitazione a pensare “a due segni che per noi sono fondamentali e li dico perché il riferimento è anche a Maria, la madre del Signore. Il primo segno – ha evidenziato il Vescovo – è quello della mangiatoia: quello che viene interpretato, non solo come umiltà, ma anche come debolezza di Dio perché attraverso ciò che viene percepito come piccolezza, come fragilità, c’è la possibilità di entrare immediatamente in relazione con Dio e all’interno dello stesso mistero di Dio, cioè si entra facilmente in dialogo con il Signore. L’altro segno è la croce. Dio l’onnipotente avrebbe potuto fare tutto quello che gli passava per la testa: salvare il figlio, addirittura non farlo arrivare a quel momento della decisione della morte. Immaginate tutto il travaglio all’interno dell’orto degli ulivi, la via della Croce e poi il calvario. Avrebbe potuto evitarlo. Invece, Gesù Cristo, per manifestare l’amore, la forza, la potenza dell’amore di Dio, sceglie di prendere sulle sue spalle la croce. Papa Leone proprio qualche giorno fa in una catechesi ha fatto questa precisazione che è fondamentale: la croce non cade sulle spalle di Gesù perché il destino ha voluto in quel modo, la croce viene accolta da Gesù sulle sue spalle perché è stata scelta dal Figlio di Dio perché attraverso lo scandalo della Croce si comprendesse la grandezza dell’amore di Dio. Quindi, la croce è il servizio che viene reso all’umanità ed è un servizio attraverso la fragilità perché potesse arrivare ad ogni uomo la forza dell’amore di Dio. San Paolo descrive questo quando parla della kenosis: Cristo che era di natura divina non ha considerato questo come un tesoro geloso, ma si è spogliato divenendo servo. Questa è la grandezza che si percepisce attraverso la debolezza, cioè attraverso le scelte che uno fa e non tanto attraverso le parole che dice”.

“Maria – ha poi affermato monsignor Parisi -, la madre del Signore che noi stiamo prendendo come modello di vita cristiana, di credente, di donna, di madre, nella dichiarazione più spontanea ha messo a disposizione la sua vita alla volontà di Dio: ‘avvenga di me, secondo la tua parola’. Però, prima di dire ‘avvenga di me secondo la tua parola’ ha detto: ‘eccomi, sono la serva del Signore’. Lo stile è sempre quello della disponibilità, dell’apertura, della docilità e del servizio. E che cosa capita? Capita che questa donna che mette a disposizione la sua vita per la volontà di Dio dichiarandosi serva, da Dio, immediatamente, in quel momento, viene considerata non una serva, nel senso dispregiativo del termine, ma piuttosto una alleata. Cioè, Maria viene da Dio, fin dall’inizio, scelta come una chiamata ad allearsi con questo piano di Dio perché la salvezza arrivasse ad ognuno di noi, perché il Figlio concepito nel suo grembo venisse consegnato nelle nostre mani”. 

Maria, quindi, “pur sapendo di essere stata prescelta da Dio – come ha ricordato il Vescovo – non ha vissuto questo come un modo per inorgoglirsi, ma lo ha vissuto come disponibilità piena alla volontà di Dio. E tutto ciò che si realizza dentro la volontà di Dio dà ad ognuno di noi pace, gioia e, soprattutto, capacità di entrare nella linea del servizio dell’amore in relazione con gli altri per farci capire che nella vita, con tutti i nostri limiti, la gioia più grande è quella di poter dire di aver realizzato la volontà di Dio. Questo è il servizio al quale siamo chiamati. Questa è l’umiltà che non viene detta ma viene, invece, testimoniata nella gioia della propria vita che va vissuta – ci ha detto il Vangelo – non soltanto quando ci ritroviamo con le persone che possono ricambiare i nostri inviti ma soprattutto quando alle nostre feste invitiamo ciechi, zoppi, storpi che non hanno nulla da ricambiarci”. 

“Il Signore – ha concluso monsignor Parisi – è colui che ci porta dall’ultimo posto verso il primo. Quindi, l’altra grande lezione che noi apprendiamo è quella di fidarci totalmente di Dio, anche quando le cose non sembrano andare secondo i nostri schemi. Fidarci totalmente di Lui perché la sua gioia è la nostra gioia, come la gioia di Maria è stata la gioia condivisa con quella di Dio e regalata ad ognuno di noi: rallegrati Maria perché dentro questa gioia possiamo un giorno ritrovarci tutti”. (smg)

CATANZARO – EstArte entro il confine questa sera il Trio Conservatorio

“EstArte, Dentro il confine” parte da Piazza Dogana: applausi per Zampalesta e grande attesa per la musica di stasera 
Piazza Dogana si è trasformata ieri sera in un palcoscenico di festa e tradizione per l’avvio di “Dentro il confine. Musica, dialoghi e sapori tra terra e mare”, la nuova rassegna dell’estate catanzarese inserita in “EstArte 2025”.
Protagonista della serata inaugurale è stato “Zampalesta u cane tempesta”, spettacolo di burattini tradizionali calabresi ideato e interpretato da Angelo Gallo, che ha saputo conquistare grandi e piccoli con ironia e poesia. Centinaia le presenze tra il pubblico, con tantissime famiglie e bambini che hanno affollato Piazza Dogana, testimoniando ancora una volta la voglia di vivere insieme momenti di cultura e socialità.
La rassegna è frutto della collaborazione con il Conservatorio “P.I. Tchaikovsky” e con l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e accompagnerà il Lido per tutto agosto e l’inizio di settembre con appuntamenti di musica, teatro e intrattenimento: https://www.comune.catanzaro.it/estarte-2025-tutti-gli-eventi-di-agosto-a-catanzaro/
“Dentro il confine” si inserisce in continuità con il percorso di EstArte 2025, che ha già regalato alla città il concerto gratuito di Serena Brancale al Porto lo scorso 6 agosto – con migliaia di spettatori – fino alla compartecipazione all’evento con Fausto Leali inserito in “Sapore di Mare” di Antonio Ursino.
L’appuntamento è ora per questa sera, sempre a Piazza Dogana, con un concerto che vedrà sul palco tre giovani e talentuosi musicisti: Francesco Cerullo al pianoforte, Giacomo Cerullo al contrabbasso e basso elettrico e Guido Rovere alla batteria. L’inizio è previsto alle ore 22.00.

CARDINALE (CZ) – Il festival ‘nTramenti 2025 – Memoria che cura

Torna a Cardinale il 4 e 5 agosto la nuova edizione di ‘nTramenti, il festival di arte e sostenibilità giunto alla sua quinta edizione. Un progetto che, proprio nel marzo di quest’anno, si trasforma in associazione culturale per dare ancora più forza e continuità alla sua missione: abitare i luoghi periferici con visioni nuove, valorizzando le relazioni umane e la creatività.

Il tema scelto per questa edizione è “Memoria che cura”: una riflessione sul valore della memoria come gesto attivo e rigenerativo, capace di connettere generazioni e immaginare nuovi futuri. Per le organizzatrici, la memoria non è una nostalgia del passato, ma uno strumento per comprendere l’oggi e progettare il domani.

Il programma si apre lunedì 4 agosto con “La memoria del cibo”, un incontro esperienziale condotto da Maria De Giorgio, storica dell’arte e direttrice artistica del festival, e Giuseppe Iannarella, psicologo e psicoterapeuta. Insieme condurranno il pubblico in un dialogo emotivo e simbolico su quanto l’atto del mangiare sia carico di ricordi, gesti familiari e appartenenze. Un momento partecipativo pensato per tutte le generazioni.

Alle 19.00 alcune aree del paese si trasformeranno in un museo a cielo aperto. Prende vita la mostra diffusa “Arte: cura e memoria”, che ospita – nella biblioteca comunale sita in Viale Roma – le opere fotografiche di Barbara Ranieri e di Barbara e Valentina Procopio insieme ai dipinti dell’artista Roberto Giglio. Una visita guidata speciale attraverserà le vie del paese fino a condurre il pubblico verso un’installazione site-specific realizzata dal team di ‘nTramenti in collaborazione con gli abitanti: sagome tridimensionali a grandezza naturale restituiranno la presenza di chi ha abitato quei luoghi.

Alle 22.00 appuntamento in Piazza Umberto I: la danza si fa linguaggio potente di rinascita grazie alle giovani allieve dell’Ater Ballet di Soverato che si esibiranno in alcune coreografie tratte da “Soul & Fire”, in un’esplosione di corpi, musica e passione. Una performance capace di accendere la piazza e concludere la giornata con energia e bellezza condivisa.

Il 5 agosto sarà la parola a dare avvio alle attività, con la passeggiata poetica a cura di Daniel Cundari: versi, lingua, dialetto, e pensiero si intrecceranno in un percorso itinerante che parla di identità e trasformazione. 

La giornata si concluderà, dopo la realizzazione di un lavoro collettivo su muro, con il concerto “Nel segno del Mediterraneo” di Francesco Denaro e Francesco Magarò. Un viaggio musicale tra sonorità ancestrali e nuove visioni, in equilibrio tra radici e sperimentazione.

Durante le due giornate del Festival sarà presente l’illustratore Giulio Mosca, noto al grande pubblico social come “Ilbaffogram”. L’artista realizzerà un intervento artistico sulla parete della scuola del paese, murales che andrà ad unirsi ai due già presenti realizzati nell’edizione del 2024. La sua partecipazione rappresenta un’occasione rara e importante per una piccola comunità come quella di Cardinale: un gesto concreto di arte pubblica e un’opportunità per incontrare un artista professionista tra i più seguiti nel panorama contemporaneo.

Partecipare a ‘nTramenti significa scegliere un altro modo di vivere l’estate: più lento, più profondo, più autentico.

Chi decide di raggiungere Cardinale fa una scelta diversa: quella di prendersi cura, di ascoltare, di condividere. Di credere che la cultura possa trasformare davvero un territorio. Ogni attività è pensata con e per il luogo, nulla è calato dall’alto. Il festival diventa così un gesto di responsabilità collettiva, un patto generativo tra chi resta e chi torna.

Divenuto associazione culturale nel marzo 2025, ‘nTramenti è oggi una rete attiva composta da sette giovani donne che vivono tra Cardinale, Brognaturo e altri piccoli comuni calabresi. Dopo le due giornate di Cardinale, il festival proseguirà infatti il 20 e 21 agosto a Brognaturo, continuando quel cammino iniziato cinque anni fa e che oggi, con ancora più energia, vuole contrastare lo spopolamento e restituire dignità e futuro ai luoghi dell’entroterra.

Perché, come ricorda uno degli slogan del festival, la memoria non è un luogo da custodire: è un campo da coltivare. (rcz)

NOCERA TERINESE (CZ) – Si presenta il libro “Giornali prigionieri”

Lunedì 4 agosto, alle 21, nella piscina di Villaggio del Golfo, sarà presentato il libro “Giornali prigionieri. La stampa di prigionia durante la Grande Guerra” di Giuseppe Ferraro, edito da Donzelli editore.

L’evento è organizzato dall’Associazione italiana parchi culturali Lamezia Terme Aps – AIParC Lamezia Terme Aps (Ente no profit presieduto dalla docente e giornalista Dora Anna Rocca).

Dopo i saluti della Presidente di AIParC Lamezia Terme e di altre sedi territoriali, e dei rappresentanti istituzionali presenti, la moderatrice Rosanna Volpe, docente di lettere e vicepresidente di AIParC Lamezia Terme Aps, dialogherà con il professore Ferraro sì da far conoscere alcuni aspetti di una storia costituita dalle storie degli internati che scrivendo riuscivano a raccontare e a raccontarsi in un periodo di grande sofferenza qual è stato quello della Grande Guerra.

Il volume di Ferraro che è stato recensito da testate locali e da alcune nazionali tra i quali il Messaggero, il Tempo, La lettura, ha ricevuto anche il premio letterario nazionale Troccoli 39° edizione Magna Graecia di ricerca e promozione culturale. Una indagine tra le pieghe della guerra che attraverso i giornali di prigionia ci offre la possibilità di conoscere ed approfondire alcuni aspetti storici ma anche psicologici e umani dei prigionieri di guerra. Al dibattito seguirà dalle 22 alle 22:30 buffet e degustazione di vini offerta dall’azienda vitivinicola Grutteria.

Un viaggio nella storia che il professore Giuseppe Ferraro, dottore di ricerca presso l’Università di San Marino, scrittore, deputato di storia patria, direttore dell’Istituto per la storia del risorgimento italiano Comitato provinciale di Cosenza e dirigente dell’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, ha deciso di percorrere per amore delle pagine di storia che se non colte possono essere dimenticate. (rcz)