SOVERIA MANNELLI – Dal 4 settembre l’Università d’Estate sull’Intelligence

Dal 4 al 6 settembre, nella Biblioteca “Michele Caligiuri” di Soveria Mannelli si terrà la quinta edizione  dell’Università d’Estate sull’Intelligence, organizzata dalla Società Italiana di Intelligence, presieduta da Mario Caligiuri, con il patrocinio dell’Università della Calabria, di Rubbettino, della rivista Formiche e della Fondazione Italia Domani. L’iniziativa prevede tre giornate di incontri e dibattiti tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e del settore privato, dedicate all’analisi della sicurezza nazionale nel contesto delle trasformazioni tecnologiche e delle dinamiche geopolitiche. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 agosto, con un massimo di cento partecipanti selezionati in base all’ordine di adesione, dando priorità ai membri della Società Italiana di Intelligence e agli studenti del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.

Il titolo dell’edizione, “Tutto scorre più in fretta”, richiama la necessità di sviluppare competenze per interpretare le accelerazioni che incidono sul rapporto tra conoscenza e potere. L’Università d’Estate è diretta da Paolo Boccardelli, Mario Caligiuri e Paolo Messa. Il programma prevede 15 ore di attività formative, interamente svolte presso la Biblioteca “Michele Caligiuri”, con la presenza di stand di Rubbettino Editore, della rivista Formiche e della Società Italiana di Intelligence. Il Comitato scientifico è composto da: Antonio Uricchio (presidente ANVUR), Paolo Pedone (presidente CUN), Marco Valentini (consigliere di Stato e presidente della Sezione sull’Intelligence dell’Università della Calabria), Domenico Talia (Università della Calabria, vicepresidente della Società Italiana di Intelligence), Gian Luca Foresti (Università di Udine, consigliere della Società Italiana di Intelligence), Luciano Romito (coordinatore dell’Osservatorio sulla Linguistica Forense e membro del Consiglio scientifico del Master in Intelligence), Alberto Pagani (Università di Bologna) e Maria Gabriella Pasqualini (storica dell’Intelligence). L’organizzazione è affidata a Giada Rita, l’ufficio stampa a Michela Chioso e la comunicazione a Luigi Salsini.

Il programma si articolerà in sei sessioni tematiche: Giovedì 4 settembre – Apertura con i saluti di Mario Caligiuri e Florindo Rubbettino. Seguirà la sessione Per una strategia di sicurezza nazionale, con interventi di Lorenzo Guerini, presidente del COPASIR, e Stefano Mannino, presidente del CASD; Venerdì 5 settembre – Mattinata dedicata a Intelligence e Pubblica Amministrazione con Luigi Fiorentino, capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, e Antonio Uricchio, presidente dell’ANVUR. Nel pomeriggio, sessione Comunicare l’Intelligence con Paolo Messa, fondatore di Formiche, e Alessandro Ferrara, direttore della rivista Gnosis; Sabato 6 settembre – Sessione Intelligence e Intelligenza Artificiale con Gianluigi Greco, coordinatore del Comitato sull’IA presso la Presidenza del Consiglio, e Giuseppe Rao, consigliere della Presidenza del Consiglio. Nel pomeriggio, L’Italia nel mondo in tempesta con Giuseppe Cossiga, presidente dell’AIAD, e Alfio Rapisarda, Senior Vice President Security di ENI. Seguirà la consegna degli attestati.

«La scelta di Soveria  Mannelli come sede – si legge in una nota – intende favorire un contesto di concentrazione e analisi, lontano dalle routine metropolitane. Le tematiche affrontate includeranno sicurezza nazionale, pubblica amministrazione, comunicazione strategica e intelligenza artificiale, con un approccio interdisciplinare volto a favorire una comprensione approfondita dei fenomeni complessi». (rcz)

A Conflenti celebrata la Madonna di Visora

“L’umiltà ha queste caratteristiche: spiazza i nostri ragionamenti umani e piazza nella storia dell’umanità il modo di ragionare di Dio. Ed io, prendendo ad esempio la Madre del Signore, guardando a Maria e chiedendo la Sua intercessione, lo voglio augurare a me ma anche ad ognuno di voi: auguri di una umiltà non detta ma vissuta, perché davvero la nostra vita sia festa di gioia vera, condivisa e regalata a tutti”. Così il vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia durante i festeggiamenti in onore della Madonna di Visora svoltosi nella Basilica di Conflenti.

Il Vescovo, che ha presieduto sia la celebrazione eucaristica della vigilia della festa che il Pontificale di stamani, partendo dalle letture del giorno, ha sottolineato che “abbiamo ascoltato il libro del Siracide che invita ad essere umili, a non inorgoglirci, a non diventare superbi e la riflessione che ci ispira la parola di Dio che abbiamo ascoltato è una delle riflessioni più difficili da fare perché, mentre si pronuncia, mentre viene detta, diventa sempre più impegnativa perché il tema, come abbiamo ascoltato, è quello della umiltà e ci tocca tutti in quanto, almeno una volta nella vita, abbiamo detto ‘più umile di me, non c’è nessuno’. Questa è la dichiarazione che umili non siamo perché il Vangelo ci ha dato da riflettere sul fatto che l’umiltà non bisogna dirla con le parole”.

“L’umiltà – ha aggiunto monsignor Parisi – è quella caratteristica che ci mette immediatamente in relazione con l’altro. La superbia, per esempio, chiude, alza un muro. Tu non ti trovi a tuo agio se vedi che l’altra persona sta sempre sul piedistallo oppure dice una parola ed è sempre l’ultima parola. Invece, l’umiltà è quella caratteristica che crea delle relazioni immediate perché con una persona umile noi abbiamo la possibilità di interfacciarci in modo veloce, sereno, senza dover fare grandi teorie. Ora, perché questa umiltà è una caratteristica importante? Perché è lo stile di Dio e quando poi si pensa a Dio come quest’essere perfettissimo, in realtà, non si deve perdere quella caratteristica che è la forza di Dio che è quella appunto della umiltà che mette Dio, che è grande, onnipotente, addirittura a disposizione, a servizio di tutta l’umanità”. 

Da qui la sollecitazione a pensare “a due segni che per noi sono fondamentali e li dico perché il riferimento è anche a Maria, la madre del Signore. Il primo segno – ha evidenziato il Vescovo – è quello della mangiatoia: quello che viene interpretato, non solo come umiltà, ma anche come debolezza di Dio perché attraverso ciò che viene percepito come piccolezza, come fragilità, c’è la possibilità di entrare immediatamente in relazione con Dio e all’interno dello stesso mistero di Dio, cioè si entra facilmente in dialogo con il Signore. L’altro segno è la croce. Dio l’onnipotente avrebbe potuto fare tutto quello che gli passava per la testa: salvare il figlio, addirittura non farlo arrivare a quel momento della decisione della morte. Immaginate tutto il travaglio all’interno dell’orto degli ulivi, la via della Croce e poi il calvario. Avrebbe potuto evitarlo. Invece, Gesù Cristo, per manifestare l’amore, la forza, la potenza dell’amore di Dio, sceglie di prendere sulle sue spalle la croce. Papa Leone proprio qualche giorno fa in una catechesi ha fatto questa precisazione che è fondamentale: la croce non cade sulle spalle di Gesù perché il destino ha voluto in quel modo, la croce viene accolta da Gesù sulle sue spalle perché è stata scelta dal Figlio di Dio perché attraverso lo scandalo della Croce si comprendesse la grandezza dell’amore di Dio. Quindi, la croce è il servizio che viene reso all’umanità ed è un servizio attraverso la fragilità perché potesse arrivare ad ogni uomo la forza dell’amore di Dio. San Paolo descrive questo quando parla della kenosis: Cristo che era di natura divina non ha considerato questo come un tesoro geloso, ma si è spogliato divenendo servo. Questa è la grandezza che si percepisce attraverso la debolezza, cioè attraverso le scelte che uno fa e non tanto attraverso le parole che dice”.

“Maria – ha poi affermato monsignor Parisi -, la madre del Signore che noi stiamo prendendo come modello di vita cristiana, di credente, di donna, di madre, nella dichiarazione più spontanea ha messo a disposizione la sua vita alla volontà di Dio: ‘avvenga di me, secondo la tua parola’. Però, prima di dire ‘avvenga di me secondo la tua parola’ ha detto: ‘eccomi, sono la serva del Signore’. Lo stile è sempre quello della disponibilità, dell’apertura, della docilità e del servizio. E che cosa capita? Capita che questa donna che mette a disposizione la sua vita per la volontà di Dio dichiarandosi serva, da Dio, immediatamente, in quel momento, viene considerata non una serva, nel senso dispregiativo del termine, ma piuttosto una alleata. Cioè, Maria viene da Dio, fin dall’inizio, scelta come una chiamata ad allearsi con questo piano di Dio perché la salvezza arrivasse ad ognuno di noi, perché il Figlio concepito nel suo grembo venisse consegnato nelle nostre mani”. 

Maria, quindi, “pur sapendo di essere stata prescelta da Dio – come ha ricordato il Vescovo – non ha vissuto questo come un modo per inorgoglirsi, ma lo ha vissuto come disponibilità piena alla volontà di Dio. E tutto ciò che si realizza dentro la volontà di Dio dà ad ognuno di noi pace, gioia e, soprattutto, capacità di entrare nella linea del servizio dell’amore in relazione con gli altri per farci capire che nella vita, con tutti i nostri limiti, la gioia più grande è quella di poter dire di aver realizzato la volontà di Dio. Questo è il servizio al quale siamo chiamati. Questa è l’umiltà che non viene detta ma viene, invece, testimoniata nella gioia della propria vita che va vissuta – ci ha detto il Vangelo – non soltanto quando ci ritroviamo con le persone che possono ricambiare i nostri inviti ma soprattutto quando alle nostre feste invitiamo ciechi, zoppi, storpi che non hanno nulla da ricambiarci”. 

“Il Signore – ha concluso monsignor Parisi – è colui che ci porta dall’ultimo posto verso il primo. Quindi, l’altra grande lezione che noi apprendiamo è quella di fidarci totalmente di Dio, anche quando le cose non sembrano andare secondo i nostri schemi. Fidarci totalmente di Lui perché la sua gioia è la nostra gioia, come la gioia di Maria è stata la gioia condivisa con quella di Dio e regalata ad ognuno di noi: rallegrati Maria perché dentro questa gioia possiamo un giorno ritrovarci tutti”. (smg)

CATANZARO – EstArte entro il confine questa sera il Trio Conservatorio

“EstArte, Dentro il confine” parte da Piazza Dogana: applausi per Zampalesta e grande attesa per la musica di stasera 
Piazza Dogana si è trasformata ieri sera in un palcoscenico di festa e tradizione per l’avvio di “Dentro il confine. Musica, dialoghi e sapori tra terra e mare”, la nuova rassegna dell’estate catanzarese inserita in “EstArte 2025”.
Protagonista della serata inaugurale è stato “Zampalesta u cane tempesta”, spettacolo di burattini tradizionali calabresi ideato e interpretato da Angelo Gallo, che ha saputo conquistare grandi e piccoli con ironia e poesia. Centinaia le presenze tra il pubblico, con tantissime famiglie e bambini che hanno affollato Piazza Dogana, testimoniando ancora una volta la voglia di vivere insieme momenti di cultura e socialità.
La rassegna è frutto della collaborazione con il Conservatorio “P.I. Tchaikovsky” e con l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e accompagnerà il Lido per tutto agosto e l’inizio di settembre con appuntamenti di musica, teatro e intrattenimento: https://www.comune.catanzaro.it/estarte-2025-tutti-gli-eventi-di-agosto-a-catanzaro/
“Dentro il confine” si inserisce in continuità con il percorso di EstArte 2025, che ha già regalato alla città il concerto gratuito di Serena Brancale al Porto lo scorso 6 agosto – con migliaia di spettatori – fino alla compartecipazione all’evento con Fausto Leali inserito in “Sapore di Mare” di Antonio Ursino.
L’appuntamento è ora per questa sera, sempre a Piazza Dogana, con un concerto che vedrà sul palco tre giovani e talentuosi musicisti: Francesco Cerullo al pianoforte, Giacomo Cerullo al contrabbasso e basso elettrico e Guido Rovere alla batteria. L’inizio è previsto alle ore 22.00.

CARDINALE (CZ) – Il festival ‘nTramenti 2025 – Memoria che cura

Torna a Cardinale il 4 e 5 agosto la nuova edizione di ‘nTramenti, il festival di arte e sostenibilità giunto alla sua quinta edizione. Un progetto che, proprio nel marzo di quest’anno, si trasforma in associazione culturale per dare ancora più forza e continuità alla sua missione: abitare i luoghi periferici con visioni nuove, valorizzando le relazioni umane e la creatività.

Il tema scelto per questa edizione è “Memoria che cura”: una riflessione sul valore della memoria come gesto attivo e rigenerativo, capace di connettere generazioni e immaginare nuovi futuri. Per le organizzatrici, la memoria non è una nostalgia del passato, ma uno strumento per comprendere l’oggi e progettare il domani.

Il programma si apre lunedì 4 agosto con “La memoria del cibo”, un incontro esperienziale condotto da Maria De Giorgio, storica dell’arte e direttrice artistica del festival, e Giuseppe Iannarella, psicologo e psicoterapeuta. Insieme condurranno il pubblico in un dialogo emotivo e simbolico su quanto l’atto del mangiare sia carico di ricordi, gesti familiari e appartenenze. Un momento partecipativo pensato per tutte le generazioni.

Alle 19.00 alcune aree del paese si trasformeranno in un museo a cielo aperto. Prende vita la mostra diffusa “Arte: cura e memoria”, che ospita – nella biblioteca comunale sita in Viale Roma – le opere fotografiche di Barbara Ranieri e di Barbara e Valentina Procopio insieme ai dipinti dell’artista Roberto Giglio. Una visita guidata speciale attraverserà le vie del paese fino a condurre il pubblico verso un’installazione site-specific realizzata dal team di ‘nTramenti in collaborazione con gli abitanti: sagome tridimensionali a grandezza naturale restituiranno la presenza di chi ha abitato quei luoghi.

Alle 22.00 appuntamento in Piazza Umberto I: la danza si fa linguaggio potente di rinascita grazie alle giovani allieve dell’Ater Ballet di Soverato che si esibiranno in alcune coreografie tratte da “Soul & Fire”, in un’esplosione di corpi, musica e passione. Una performance capace di accendere la piazza e concludere la giornata con energia e bellezza condivisa.

Il 5 agosto sarà la parola a dare avvio alle attività, con la passeggiata poetica a cura di Daniel Cundari: versi, lingua, dialetto, e pensiero si intrecceranno in un percorso itinerante che parla di identità e trasformazione. 

La giornata si concluderà, dopo la realizzazione di un lavoro collettivo su muro, con il concerto “Nel segno del Mediterraneo” di Francesco Denaro e Francesco Magarò. Un viaggio musicale tra sonorità ancestrali e nuove visioni, in equilibrio tra radici e sperimentazione.

Durante le due giornate del Festival sarà presente l’illustratore Giulio Mosca, noto al grande pubblico social come “Ilbaffogram”. L’artista realizzerà un intervento artistico sulla parete della scuola del paese, murales che andrà ad unirsi ai due già presenti realizzati nell’edizione del 2024. La sua partecipazione rappresenta un’occasione rara e importante per una piccola comunità come quella di Cardinale: un gesto concreto di arte pubblica e un’opportunità per incontrare un artista professionista tra i più seguiti nel panorama contemporaneo.

Partecipare a ‘nTramenti significa scegliere un altro modo di vivere l’estate: più lento, più profondo, più autentico.

Chi decide di raggiungere Cardinale fa una scelta diversa: quella di prendersi cura, di ascoltare, di condividere. Di credere che la cultura possa trasformare davvero un territorio. Ogni attività è pensata con e per il luogo, nulla è calato dall’alto. Il festival diventa così un gesto di responsabilità collettiva, un patto generativo tra chi resta e chi torna.

Divenuto associazione culturale nel marzo 2025, ‘nTramenti è oggi una rete attiva composta da sette giovani donne che vivono tra Cardinale, Brognaturo e altri piccoli comuni calabresi. Dopo le due giornate di Cardinale, il festival proseguirà infatti il 20 e 21 agosto a Brognaturo, continuando quel cammino iniziato cinque anni fa e che oggi, con ancora più energia, vuole contrastare lo spopolamento e restituire dignità e futuro ai luoghi dell’entroterra.

Perché, come ricorda uno degli slogan del festival, la memoria non è un luogo da custodire: è un campo da coltivare. (rcz)

NOCERA TERINESE (CZ) – Si presenta il libro “Giornali prigionieri”

Lunedì 4 agosto, alle 21, nella piscina di Villaggio del Golfo, sarà presentato il libro “Giornali prigionieri. La stampa di prigionia durante la Grande Guerra” di Giuseppe Ferraro, edito da Donzelli editore.

L’evento è organizzato dall’Associazione italiana parchi culturali Lamezia Terme Aps – AIParC Lamezia Terme Aps (Ente no profit presieduto dalla docente e giornalista Dora Anna Rocca).

Dopo i saluti della Presidente di AIParC Lamezia Terme e di altre sedi territoriali, e dei rappresentanti istituzionali presenti, la moderatrice Rosanna Volpe, docente di lettere e vicepresidente di AIParC Lamezia Terme Aps, dialogherà con il professore Ferraro sì da far conoscere alcuni aspetti di una storia costituita dalle storie degli internati che scrivendo riuscivano a raccontare e a raccontarsi in un periodo di grande sofferenza qual è stato quello della Grande Guerra.

Il volume di Ferraro che è stato recensito da testate locali e da alcune nazionali tra i quali il Messaggero, il Tempo, La lettura, ha ricevuto anche il premio letterario nazionale Troccoli 39° edizione Magna Graecia di ricerca e promozione culturale. Una indagine tra le pieghe della guerra che attraverso i giornali di prigionia ci offre la possibilità di conoscere ed approfondire alcuni aspetti storici ma anche psicologici e umani dei prigionieri di guerra. Al dibattito seguirà dalle 22 alle 22:30 buffet e degustazione di vini offerta dall’azienda vitivinicola Grutteria.

Un viaggio nella storia che il professore Giuseppe Ferraro, dottore di ricerca presso l’Università di San Marino, scrittore, deputato di storia patria, direttore dell’Istituto per la storia del risorgimento italiano Comitato provinciale di Cosenza e dirigente dell’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea, ha deciso di percorrere per amore delle pagine di storia che se non colte possono essere dimenticate. (rcz)

A Lamezia evento di prevenzione per il progetto Gap

Si è svolto nella sede di contrada Cutura dell’Associazione Comunità Progetto Sud, a Lamezia Terme, l’evento conclusivo del progetto Gap (Gioco d’azzardo patologico), annualità 2021.

L’evento, dal tema “La bellezza di mettersi in gioco”, si è svolto nell’ambito delle previste azioni di prevenzione, coordinate dalla Cooperativa Zarapoti, con la presenza dei rappresentanti del Ser.D. di Lamezia Terme, degli operatori della stessa cooperativa, di quelli della comunità terapeutica Progetto Sud, degli ospiti della comunità Fandango, di genitori e di cittadini. Il progetto Gap è diretto da Michele G. Rossi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze, e da M. Giulia Audino, direttrice dei Ser.D. dell’Asp di Catanzaro. La stessa Asp ha coinvolto i servizi pubblici, il privato sociale accreditato e il volontariato: il Serd di Catanzaro con le sub-articolazioni di Soverato e Lamezia, le Comunità Terapeutiche accreditate (Centro Calabrese di Solidarietà e Progetto Sud) e la Cooperativa Sociale Zarapoti – Servizio accreditato di “Unità di Strada”.

Tra le attività previste dal progetto vi è una buona parte dedicata alla prevenzione. L’evento lametino ha riscosso molto interesse soprattutto per la modalità informale con la quale si è tenuto. Dopo l’accoglienza degli ospiti (genitori, giovani, cittadinanza) e i saluti da parte degli organizzatori, si sono alternati gli interventi dei referenti del progetto Gap, Roberto Gatto, responsabile area dipendenze dell’Associazione Comunità Progetto Sud; Ampelio Anfosso, presidente della Cooperativa Sociale Zarapoti; Mariarita Notaro, coordinatrice progetto Gap.

I ragazzi presenti hanno partecipato attivamente all’iniziativa, portando le varie testimonianze attraverso poesie, dediche, manifesti a tema e una breve rappresentazione teatrale. Gli intermezzi musicali sono stati curati dal gruppo “Banda Ballò” di Lamezia Terme, con rinfresco conclusivo. La cooperativa sociale Zarapoti intende ringraziare la comunità terapeutica Fandango per aver coadiuvato l’iniziativa attraverso un’organizzazione congiunta tra le due realtà che ha prodotto l’ottimo risultato finale. L’evento sarà probabilmente replicato nei prossimi mesi nelle piazze di Lamezia Terme.  (rcz)

MONTAURO (CZ) – Torna la Notte Azzurra

Il 1° agosto a Montauro torna la Notte Azzurra – la festa dei Sapori, in programma fino a domenica 3 agosto.

La manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, promette un’esperienza sensoriale unica, celebrando le eccellenze culinarie del mare calabrese offrendo anche intrattenimento per tutte le età. La Notte Azzurra, che è stata inserita nel calendario degli eventi estivi allestito dal Comune di Montauro guidato dal sindaco Francesco Giacobbe, è un’occasione imperdibile per immergere i sensi nei sapori autentici della nostra terra e per vivere la magia di Montalto sotto le stelle.

I visitatori avranno l’opportunità di degustare una vasta gamma di prodotti ittici locali e piatti della tradizione marinara il tutto accompagnato da vini del territorio e musica ma anche tanta cultura.

Venerdì 1 agosto si apriranno le danze dalle ore 20:00 in poi con l’inaugurazione degli stand gastronomici e uno spettacolo musicale dal vivo dedicato al grande Vasco Rossi con una delle cover band più note: “Vasco Rossi Show”.

Sabato 2 agosto ad intrattenere cittadini e turisti sarà la cover del grande Rino Gaetano: Capofortuna band. Prima del concerto, alle ore 20:00, verrà presentato il libro del magistrato e già sindaco di Lamezia Terme Doris Lomoro: “Forte come il dolore. Un caso di giustizia negata”. «Questo dialogo di Doris Lo Moro – afferma nella prefazione l’ex Presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante –  non è la storia di una rassegnazione o di una resa. Al contrario è la storia della trasformazione del dolore in impegno civile e in responsabilità morale». Il libro verrà introdotto dalla giornalista Mariarosaria Bazzano e dialogherà con l’autrice il giornalista radiofonico di Controradio, Gimmy Tranquillo.

Infine il gran finale si terrà domenica 3 agosto con “Dritta Sicura 883 Tribute Band”. (rcz)

CATANZARO LIDO – Il libro di Claudio Borghi

Al Kiosko di Catanzaro Lido, alle 18.30, il senatore Carlo Borghi presenterà il suo ultimo libro “Vent’anni di Sovranismo. Dall’euro a Trump”.

Dialogheranno con l’autore, il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, la presidente del Consiglio comunale di Caraffa di Catanzaro Serena Notaro ed il consigliere comunale e provinciale di Catanzaro Eugenio Riccio. (rcz)

LAMEZIA – Inaugurata la sede dell’Associazione “Il Dono”

È stata inaugurata, a Lamezia, la sede dell’Associazione “Il Dono”, presieduta da Alfonso Toscano.

Alla cerimonia hanno preso parte il Prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, il Garante alla Salute della Regione Calabria Anna Maria Stanganelli, il sindaco di Lamezia Terme Mario Murone, il commissario straordinario dell’Asp Antonio Battistini, il comandante del Reggimento Sirio col. Francesco Romano, don Giacomo Panizza che ha benedetto i locali, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Lamezia in rappresentanza del Questore Linares e del primo dirigente Antonio Turi impegnati in altri eventi istituzionali. Sono intervenuti il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp Giuseppe Caparello, il responsabile del gruppo scuola-salute della Regione Calabria Giuseppe Furgiuele, la consigliera comunale Annalisa Spinelli, soci e ai volontari dell’Associazione.

A dare il benvenuto alle autorità, il presidente Alfonso Toscano che ha condiviso parole intrise di emozione e gratitudine. “Per me oggi è una vera tempesta di emozioni – ha detto Toscano – la realizzazione della sede della nostra preziosa associazione coincide con il primo anniversario del mio trapianto di fegato avvenuto a Cisanello nel preparto di chirurgia e trapianto di fedato egregiamente diretto dal prof. Davide Ghinolfi. Un ringraziamento al mio angelo e ai suoi cari, che con il loro gesto mi hanno donato una seconda possibilità. Mi sento in dovere di portare avanti progetto che ci permettono di continuare a vivere e sognare insieme. Lui mi ha donato le ali, ma siete voi tutti che mi state insegnando a volare. L’associazione “Il dono”, fondata per promuovere la cultura della donazione degli organi e supportare chi è in attesa o è nel post trapianto, rappresenta oggi un punto di riferimento umano e solidale per la comunità”.

Nel corso dell’evento Toscano ha presentato il progetto “Chiediti se sono felice” dedicato alle problematiche adolescenziali, come capirle, affrontarle e superarle. Il progetto prevede una serie di incontro in diversi istituti scolastici della regione e riguarderanno il disagio emotivo e comportamentale, l’inclusione sociale, il sostegno all’autonomia e all’autostima, il rapporto scuola-famiglia, il bullismo, il cyberbullismo e le dipendenze.

Il progetto nasce grazie alla volontà della Garante alla salute della Regione Calabria dott.ssa Anna Maria Stanganelli, con l’obiettivo di offrire agli studenti uno spazio di ascolto, confronto e crescita. Un progetto che vede anche la collaborazione del Soroptimist club di Lamezia Terme, presieduto da Luigina Pileggi, associazione internazionale di donne impegnato nel mondo del lavoro che porta avanti progetti e promuove azioni per aiutare le donne a realizzare il loro pieno potenziale e creare comunità pacifiche, concentrando le iniziative sull’educazione, la diversità, la parità di genere e i diritti umani per migliorare la vita delle donne e delle ragazze. 

Il progetto “Chiedimi se sono felice” è stato presentato dal presidente Toscano al Viminale al capo della Polizia e prefetto di Roma Vittorio Pisani, che ha espresso piena adesione della Polizia di Stato all’iniziativa.

Nel corso dell’inaugurazione della sede il Prefetto  Castrese De Rosa ha affermato: “Sono onorato di essere qui all’inaugurazione della sede del sodalizio fondata da Alfonso Toscano, trapiantato epatico che dalla sua esperienza personale è riuscito a ripartire più forte di prima per promuovere progetti educativi nelle scuole con una capacità di coinvolgimento più unica che rara. Il nuovo progetto “Chiediti se sono felice” partirà il prossimo anno scolastico e riguarderà le problematiche adolescenziali. Siamo in tanti, Istituzioni pubbliche e del privato sociale a sostenere Alfonso in questa sua iniziativa che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della donazione degli organi come scelta di civiltà e a saper parlare ai giovani con i linguaggi a loro consoni e senza stereotipi. L’associazione “Il dono” non sarà mai sola a promuovere esperienze di inclusione e verso le persone deboli e vulnerabili, ma saremo in tanti a sostenerla”.

La Garante alla salute Stanganelli, sempre attenta alle tematiche correlate alla salute mentale giovanile, ha annunciato che presenterà il progetto “Chiedimi se sono felice” in Consiglio regionale, nel corso di un pubblico incontro, promuovendolo come modello educativo e sociale da estendere a diversi poli scolastici calabresi e di organizzare incontri di sensibilizzazione alla donazione degli organi nelle scuole, università, parrocchie e carcere e incontri di formazione al personale degli uffici Anagrafe dei Comuni calabresi.

Particolarmente significativo è stato l’intervento del commissario straordinario dell’Asp Antonio Battistini che ha sottolineato l’importanza del legame tra le associazioni che si occupano del benessere e salute e il sistema della sanità pubblica, esprimendo soddisfazione per aver assegnato all’associazione “Il dono” una sede nel vecchio ospedale.

Tutti hanno espresso pieno sostegno alla finalità dell’associazione e al progetto, confermando la loro adesione e l’importanza di un lavoro sinergico per il benessere della comunità. Rispetto al progetto dello scorso anno, il nuovo progetto si arricchirà di tante novità: oltre agli enti, associazioni, fondazioni, esperti e testimonianze già coinvolti, si aggiungeranno nuove realtà di rilievo, come l’associazione “Insieme a te” di Debora Aquati; Civico 25 rappresentato da Eugenio Iannella; l’associazione “Famiglie di Angeli”; l’associazione “Bullistop”. Un momento particolarmente atteso sarà la partecipazione del giornalista sportivo Marco Cattaneo che presenterà in anteprima il suo nuovo libro in uscita a gennaio. Il volume racconta l’incredibile vicenda del tentato sequestro del calciatore della nazionale italiana di calcio e del Parma Gianfranco Zola, da parte di Fabrizio Maiello ed altri complici. Un evento che vedrà anche la presenza diretta delle persone coinvolte.