Catanzaro sottoscrive la “Carta per lo sport femminile”

Il Comune di Catanzaro ha sottoscritto la Carta Etica dei diritti dello Sport femminile, un documento che costituisce un impegno, da parte dei Comuni che lo adottano, ad assicurare la parità di genere in ambito sportivo e a sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva anche da parte di bambine, ragazze e donne.

La proposta di adesione è stata fatta dal Soroptimist Club di Catanzaro che a sua volta ha aderito al progetto nazionale del Soroptimist International d’Italia: “Donne e Sport”, che  trae spunto dal Centenario della 12° edizione del Giro d’Italia partito da Milano nel 1924 in cui prese il via Alfonsina Strada, unica donna nella storia del Giro ad aver gareggiato.

Queste attività si inseriscono all’interno di un cartellone denominato Il senso delle donne del  Comune di Catanzaro che vede protagoniste anche numerose associazioni del territorio. 

La Carta, elaborata da Assist – Associazione Nazionale Atlete, ed aggiornata nel 2023, nasce per la tutela dei diritti delle atlete ed ha tra i suoi obiettivi: la sensibilizzazione sui temi riguardanti le pari opportunità e i diritti nello sport, l’utilizzo di un linguaggio di genere inclusivo e la promozione della cultura sportiva in generale.

Il sindaco, Nicola Fiorita, ha sposato con convinzione la sottoscrizione di questa “Carta”, affinché l’accesso allo sport sia sempre più paritario. Alla firma hanno presenziato, la presidente del Soroptimist, Stefania Muzzi, l’assessore alle pari opportunità, Donatella Monteverdi e l’assessore allo sport, Nunzio Belcaro

Il Comune promuoverà nell’ambito delle sue competenze, l’abbattimento di ogni stereotipo e pregiudizio, incoraggiando in particolare le bambine e i bambini a interessarsi e praticare qualsivoglia disciplina sportiva; il diritto delle bambine e dei bambini a poter scegliere la disciplina sportiva da amare e praticare, in tutte le possibili declinazioni, in veste amatoriale o agonistica, dall’infanzia alla piena maturità, siano essi in condizioni di piena abilità o di disabilità. Garantirà la presenza sul proprio territorio di strutture e spazi idonei dove si possa esercitare attività sportiva e ha cura di favorire il loro utilizzo da parte di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adulte e adulti.

Inoltre, il Club ha avviato un interessante programma per la Giornata Internazionale della Donna, 8 marzo, che prevede: dalle 8.30 alle 10 presso Ex Stac, visita oculistica a cura dell’Unione Ciechi e della dott.ssa Angela Turtoro, vice presidente del Club, rivolto a donne in difficoltà economiche; dalle 10.30 alle 11,30 pedalata alla pari presso il parco della biodiversità (con biciclette a pedalata assistita); dalle 16.00 alle 18.30 partita di pallavolo alla pari con la squadra di pallavolo Stella Azzurra presso il Palacorvo, in questa occasione si firmerà un protocollo con l’allenatore prof. Fiorini, nel quale il Soroptimist si impegna a sostenere economicamente una ragazza che vuole praticare questo sport . Dal 5 marzo al 9 presso Ex Stac Mostra di Angelo Maggio Lacerate ed anonime(rcz)

 

Il sindaco di CZ Fiorita: Necessaria ricostruzione seria dei fatti per gli scontri del derby

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha evidenziato come «ci sono troppi buchi neri nella gestione delle tifoserie nel derby, troppe cose che non hanno funzionato, troppe carenze nei sistemi di prevenzione. Così non va».

«Ho sentito il Sottosegretario agli interni, Wanda Ferro, di cui conosco serietà, correttezza e sensibilità – ha reso noto il primo cittadino – per esprimerle la mia preoccupazione e i miei dubbi. Penso ,innanzitutto, che sia necessario ricostruire la dinamica degli incidenti, ma soprattutto individuare le falle nel sistema».

Il sindaco, poi, ha assicurato che non c’è «nessuna intenzione da parte mia di giustificare chi commette reati, ma non posso girarmi dall’altra parte quando viene messa in discussione l’immagine e la reputazione della mia città e della nostra tifoseria. Gli incidenti potevano e dovevano essere evitati, anche perché la rivalità tra le due tifoserie non è cosa nuova. Vengano, pertanto, ricostruiti in maniera seria ed equilibrata anche i vari passaggi della gestione dell’ordine pubblico, perché questo è utile per ristabilire la verità ed evitare che, in futuro, possano verificarsi nuovi deprecabili episodi di violenza».

«La repressione, pure necessaria, non risolve il problema – ha evidenziato –. Il Catanzaro è seguito da decine di migliaia di tifosi in Calabria e in tante città del centro nord e, perfino, all’estero. La loro passione non merita di essere offuscata e io farò di tutto perché ciò non avvenga».

«Io non rinuncio al sogno di una regione unita attorno al suo Capoluogo e sono certo che, nelle prossime ore – ha concluso – con il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, troveremo assieme il modo di condannare le violenze e di riaffermare la fratellanza tra due città civili, colte e democratiche e che assieme dovranno marciare per una Calabria migliore». (rcz)

All’UMG il convegno sulla tutela dei confini del Paese e di difesa del territorio

Domani mattina, alle 9, all’Università Magna Graecia di Catanzaro, si terrà il convegno Interferenza illecita e difesa dello spazio aereo nell’era dell’innovazione tecnologica: tra Renegade e droni killer.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività formative del Dottorato di ricerca in “Diritto della società digitale e dell’innovazione tecnologica”, è stata promosso dalla Cattedra di Diritto della navigazione, fiore all’occhiello del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, che partecipa dal 2015 a un progetto di ricerca internazionale finanziato dal Ministerio español de Ciencia e Innovación y por la Agencia Estatal española de Investigación avente ad oggetto «El transporte ante el desarrollo tecnológico y la globalización: nuevos desafíos jurídicos del sector marítimo y portuario», in partenariato con la Universidad De País Vasco di Bilbao.

Obiettivo del convegno, quello di approfondire l’esigenza di conciliare la tutela dei confini del Paese e di difesa del territorio e della comunità stanziata sulla terraferma con la salvaguardia di valori protetti dalla Costituzione della Repubblica.

Al dibattito, che sarà coordinato dal prof. Umberto La Torre, ordinario di Diritto della navigazione dell’UMG, interverranno: il Generale Claudio Gabellini, Comandante del Comando Operazioni Aerospaziali, il Colonnello Alfonso Ariu, il prof. Fulvio Gigliotti, ordinario di Diritto Privato dell’UMG e coordinatore del Corso di Dottorato di ricerca, il prof. Alberto Scerbo, ordinario di Filosofia del Diritto dell’UMG, il prof. Andrea Cardone, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Firenze; il prof. Domenico Siciliano, associato di Filosofia del Diritto dell’Università degli Studi di Firenze e il prof. Filippo Ruschi, associato di Filosofia del Diritto dell’Università degli Studi di Firenze.

Le relazioni in programma saranno incentrate sul tema trasversale della sicurezza del traffico e della difesa dello spazio aereo, talvolta in una incerta zona limite, al confine tra l’esercizio della sovranità territoriale e la tutela dei diritti fondamentali. La questione di fondo, che ha dato il via all’organizzazione del convegno, è se un aeromobile civile destinato al trasporto di persone, ex art. 743 c. nav., possa considerarsi formato da forze nemiche ove si trovi sotto illegittimo impossessamento (cd. «hijacking»).  Durante l’evento, saranno approfondite le questioni relative alle regole d’ingaggio (Rules of Engagement) e alla possibilità dell’uso della forza contro un aeromobile che minacci un obiettivo civile (c.d. Renegade).

L’abbattimento del Renegade ha sollevato, infatti, un acceso dibattito in Germania ove, sul punto, lo Stato è intervenuto con una legge nel 2005. La legge tedesca è stata resa pubblica e ha consentito l’apertura di un tormentato dibattito che ha coinvolto una intera nazione ed è sfociato, in sede giurisdizionale, nella pronuncia di incostituzionalità della legge stessa nella parte in cui in cui legittimava il Ministro della difesa a ordinare la distruzione di un aeromobile civile che potesse essere utilizzato «contro la vita di esseri umani». In Italia la questione non è stata ancora affrontata dal Parlamento. Il sacrificio delle persone (equipaggio e passeggeri) incolpevoli, imbarcate su un aereo utilizzato per un attentato contro la sicurezza dell’aviazione civile e abbattuto dai caccia intercettori, ha lo scopo di salvare chi è a terra, ma nega a quegli innocenti la dignità che, inderogabilmente e sul medesimo piano di chi è sulla superficie, spetta loro.

Il contesto in atto sfugge a previsioni nette sul futuro. La massiva diffusione di droni nello spazio aereo, la ventilata entrata in esercizio di aeromobili senza pilota a bordo per il trasporto di cose e persone, il ricorso a procedure di emergenza, la cui forza vincolante risiede nel presidio della vita e della libertà, piegata, con una falsa rappresentazione delle realtà, per fini diversi e opposti alla ratio legis, hanno modificato uno scenario che sino a poco tempo fa appariva immodificabile. Il futuro appare incerto e potrebbe essere dominato da dispositivi capaci di replicare l’intelligenza umana, ma dotati di capacità di calcolo incommensurabilmente più elevate di quella dell’uomo. Si aprono dunque scenari inediti, dotati di straordinaria mutevolezza in cui ibridazioni, simbiosi e antinomie convivono senza apparente contraddizione, su cui è necessario focalizzare l’attenzione.

L’evento scientifico, per tali ragioni, propone un approfondimento sulla difficoltà di conciliare la tutela dei confini del Paese, per ovvie esigenze di difesa del territorio e della comunità stanziata sulla terraferma, con la salvaguardia di valori protetti dalla Costituzione della Repubblica. In questa prospettiva, il campo di indagine si allarga e coinvolge gli specialisti di diverse materie, dal costituzionalista al filosofo del diritto, che relazioneranno, nell’ambito del convegno, partendo dall’osservazione del dato che scaturisce dalla realtà viva delle operazioni aeree che sarà illustrata dai vertici della Aereonautica Militare Italiana. (rcz)

 

 

LAMEZIA – Si presenta la Carta Etica dello sport femminile: Sarà adottata dal Comune

Domani mattina, a Lamezia, nella Sala Mons. Luisi, il Comune, guidato dal sindaco Paolo Mascaro, adotterà, su proposta del Soroptimist Lamezia Terme, la Carta Etica dello sport femminile.

Si tratta di un documento che costituisce un impegno, da parte dei Comuni che lo adottano, ad assicurare la parità di genere in ambito sportivo e a sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva anche da parte di bambine, ragazze e donne. 

Il Soroptimist Club di Lamezia Terme ha, infatti, aderito al progetto nazionale Donne e Sport del Soroptimist International d’Italia e tra le varie azioni programmate è prevista anche la promozione, congiuntamente e in collaborazione con Assist – Associazione Nazionale Atlete della Carta Etica per il Superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport, definita ancheCarta etica dello sport femminile”. 

La Carta, elaborata da Assist, ed aggiornata nel 2023, nasce per la tutela dei diritti delle atlete ed ha tra i suoi obiettivi: la sensibilizzazione sui temi riguardanti le pari opportunità e i diritti nello sport, l’utilizzo di un linguaggio di genere inclusivo e la promozione della cultura sportiva in generale.

«Il nostro Club, nell’ambito di questo progetto – ha spiegato la Presidente Rachele Iovene – nel presentare la proposta in audizione pubblica alla Commissione Consiliare alla presenza congiunta della Presidente della Commissione Pari Opportunità  e del Presidente del Consiglio ha chiesto al Sindaco del Comune di Lamezia Terme la disponibilità ad adottare la Carta Etica e applicarne i principi, con l’obiettivo, insieme,  di contribuire a creare una comunità più inclusiva».

Oltre a questa iniziativa, il Soroptimist Club Lamezia Terme ha messo inoltre in campo una serie di azioni  per celebrare la Giornata Internazionale della Donna 2024 in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Lamezia Terme  con l’Associazione Ama Calabria e con l’Associazione Sportiva Sport Walking. 

Sempre giovedì 7 marzo alle 16.30, nella Biblioteca Comunale, ci sarà l’incontro, organizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio comunale e con la Commissione Pari opportunità del Comune dal titolo La forza delle donne.

Per l’occasione, dopo i saluti del sindaco Paolo Mascaro, del Presidente del Consiglio Giancarlo Nicotera, della presidente della Commissione Pari opportunità Annalisa Spinelli e della Presidente del Soroptimist Rachele Iovene, Martina Candido e Maria Giovanna Cilento dialogheranno con Michela Cimmino, Cinzia Calignano e Rosetta Vecchi.

Musiche di Francesco Sinopoli, canto di Francesca Nigro, testi interpretati da Pasqualino Ruberto

Venerdì 8 marzo, alle 18, al Teatro Grandinetti ci sarà il concerto organizzato da Ama Calabria A Still volcano life, a cui il club ha aderito. 

Sabato 9 marzo alle 15 al Parco Impastato è prevista, in collaborazione con l’Associazione sportiva Sport Walking, una camminata ludico motoria intitolata Camminiamo con scarpe diverse per la parità di genere. 

«In tutte queste occasioni  abbiamo Invitato  tutti partecipanti,  non solo le donne e le ragazze, ad indossare due scarpe diverse – ha aggiunto la presidente Iovene – per divulgare sempre di più la consapevolezza della continua disuguaglianza globale che le donne sperimentano nella loro vita quotidiana. Vogliamo proporre, così, un’azione corale incoraggiando i partecipanti alla campagna promossa a filmarsi mentre camminano con due scarpe diverse e a pubblicare il filmato online proprio per sensibilizzare ulteriormente sulle disuguaglianze che le donne incontrano ogni giorno». 

Il Soroptimist lametino ha inviato una lettera a tutti i dirigenti scolastici degli Istituti cittadini per coinvolgere e diffondere tra gli studenti le iniziative intraprese dal Club. (rcz)

DECOLLATURA (CZ) – “Che impresa la scuola!”, un progetto per una comunità educante

Le comunità educanti arrivano a Decollatura. L’aula magna dell’Iis “Luigi Costanzo” di Decollatura” è stato, martedì 5 marzo, il palcoscenico del seminario “Comunità educanti e giovani: un ponte tra generazioni” durante il quale è stato presentato il progetto: Che impresa la scuola! Un percorso di comunità finanziato con i fondi dell’ Unione europea destinato al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

L’obiettivo è quello di costruire, nel cuore del Reventino una comunità educante consapevole e propositiva che ha i suoi punti di forza nelle visioni di futuro e nell’unità di intenti.

Ad aprire i lavori la dirigente del liceo Costanzo, Maria Francesca Amendola: « Essere comunità educante – precisa subito – è un articolo che, come corpo docente, ritroviamo anche nei nostri contratti di lavoro, oltre che nel concetto maieutico di “educere”che è proprio nel ruolo dell’ insegnante. Tirar fuori i talenti e costruire insieme alle giovani generazioni il futuro di tutti – conclude – ha un valore di costruzione irrinunciabile per il quale è necessario imparare a potenziare la rete culturale e sociale».

A seguire, i saluti di Raffaella Perri, sindaco Decollatura e Michele Chiodo, sindaco Soveria Mannelli. Entrambi hanno dato seguito e condiviso il concetto di fare rete come strategia fondamentale per il progresso delle comunità. L’appello agli studenti presenti è stato quello di non lasciarsi sfuggire l’occasione di prendere parte alle attività di “Che impresa la scuola!” perché, hanno sottolineato: «Da parte nostra non abbiamo avuto alcun dubbio a sposare la proposta della Comunità Progetto Sud perché siamo convinti che stare dentro questo progetto è senz’altro una possibilità di crescita per tutti».

A tenere le fila degli interventi Giorgio Marcello, docente e ricercatore dell’ Università della Calabria: che nel passare la parola a don Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud, ha precisato il punto di vista delle scienze sociali rispetto al concetto di costruzione di una Comunità educante. «Una distinzione necessaria – dice Giorgio Marcello – è quella che intercorre tra relazione bancaria, che è quando i bambini sono considerati contenitore vuoto che gli adulti devono riempire – che è un metodo educativo perdente, precisa- e relazione liberante quando questa è, invece, circolare, cioè: nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, ma ci si educa insieme imparando a stare al mondo».

Questo l’assist del docente a Giacomo Panizza, che con una quasi lectio magistralis sviluppa il concetto che: «Qualsiasi comunità non è ma si fa. Ed è fatta – continua il prete bresciano – dal desiderio e dall’ambizione di essere individui originali e dalla fatica da fare per esserlo». Il messaggio chiaro ai giovani presenti è:«Essere ognuno autori della propria vita, con responsabilità. La scuola ci aiuta a dare dei binari e a collocarci in uno spazio di questa età globale nella quale stiamo vivendo».

«E – chiude Panizza – l’essere si applica nel sociale allargato e all’ essere persone nella e nelle comunità. È questo il senso della vita dei piccoli e dei grandi».

A Lorena Leone, referente per la Comunità Progetto Sud, di Che impresa la scuola! Il compito di esporre le azioni di progetto e le fasi attuative che saranno condivise con le associazioni Lyra, di Decollatura e Dedà di Soveria Mannelli.

«L’obiettivo – dice la Leone – è puntare allo sviluppo di aspirazioni e favorire il potenziamento delle competenze dei partecipanti. Parole chiave di questo progetto sono: conoscenza, lavoro, territorio e tutte – conclude la referente – sono accompagnante dalla parola futuro».

«Amare di più la scuola e anche il nostro territorio» è il messaggio lanciato da Antonio Cavallaro, responsabile della comunicazione del gruppo Rubbettino. «Lo spopolamento dei nostri paesi è un dato oggettivo ma – dice – impariamo anche a puntare l’attenzione sulle opportunità e sullo sviluppo che questo territorio ha conosciuto e conosce».

A un gruppo di studenti poi la parola che in poche battute hanno manifestato i loro sogni per il futuro e la loro voglia di impegnarsi per essere donne e uomini realizzati nelle loro aspirazioni. (rcz)

SAN PIETRO APOSTOLO (CZ) – La missione di Padre Paolino nel ricordo di Iolanda Baretta

di IOLANDA BARETTA – San Pietro Apostolo ore 15:00 del 6 marzo 2024, inizia la messa per il funerale di Padre Paolino… ritorno indietro nel tempo con la mente, sono passati esattamente 20 anni dal mio viaggio in Africa, nella sua missione a Rushere. Spiegare l’opera realizzata da Padre Paolino non è cosa semplice, solo chi ha visitato la sua missione, può comprendere l’operato del nostro amato padre Comboniano.

Ed è vero il detto che l’Africa ti cambia! Vivere un’esperienza missionaria è un regalo che ognuno di noi dovrebbe farsi nella vita.

Ricordo ancora la sensazione che ho provato appena atterrata all’aeroporto di Entebbe, ero partita da sola senza avere lontanamente l’idea di quello che mi aspettava una volta atterrata.

Avevo sempre desiderato sin da bambina di fare un’esperienza missionaria e quell’anno il 2004 avevo deciso di realizzare questo sogno nel cassetto. ricordo la sensazione provata nel ritrovarmi in uno scenario completamente differente a quello a cui era abituata, vedere migliaia di persone di colore, ed essere l’unica persona bianca, mi fece sentire diversa ed impaurita, l’odore selvaggio dell’Africa nera, i rumori inusuali per me nella notte, mi fecero provare per la prima volta un profondo senso di paura e smarrimento, che per fortuna durò solamente qualche ora, il tempo di prendere coscienza della reale situazione nella quale mi trovavo. Ero partita senza neanche sapere come fosse organizzata la struttura di Padre Paolino, non avevo l’idea che la sua missione era in realtà la gestione di una regione grande più o meno quanto la Calabria e che per missione si intendeva praticamente questo grosso territorio che si trovava lontano da Entebbe.

Il padre mi venne a prendere in aeroporto con Daesy ed il suo autista, incominciammo a percorrere 300 km di strada sterrata, un’unica linea retta che passava l’equatore fino ad arrivare a Ruschere, la città dove risiedeva una delle sedi principali della missione di Padre Paolino. Se si pensa ad una città si immagina uno dei nostri centri abitati, con la corrente, la luce, l’acqua, in effetti in Africa Tutto questo non c’è; soprattutto nelle periferie dove esistono queste città costruite nel nulla di baracche senza alcuna comodità. I tempi sono quelli della natura, ci si alza all’alba e ci si va a coricare al tramonto.

Il giorno con Padre Paolino andavamo a visitare le varie strutture dislocate nella sua regione, scuole, ospedali ogni giorno un’avventura diversa. La cosa che mi colpi di più, fu vedere questi bambini camminare a piedi scalzi, in fila al lato della strada sterrata per chilometri per raggiungere le scuole che aveva costruito Padre Paolino per avere la possibilità di studiare ed una chance di un futuro diverso, cosa che per molti di quei bambini nel tempo è diventata realtà. in sessant’anni di missione in Africa Padre Paolino ha formato molti di quelli che sono oggi i dirigenti della nazione ugandese.

Qualche mese fa dopo anni di studio in Calabria a Catanzaro si è laureato in medicina Lwuaga uno dei suoi studenti più brillanti con il massimo dei voti, grazie anche all’aiuto della famiglia di Padre Paolino e dell’associazione “amici di Padre Paolino”. Il nostro missionario era un uomo dalla personalità eclettica, riusciva a coordinare tutto, a pianificare la costruzione di strade, di scuole, di ospedali, sia da un punto di vista ingegneristico che di gestione economica e strutturale. Tutto passava dalle sue mani e pianificato dalla sua mente, Grazie ai fondi raccolti da tutte le persone che in Italia hanno creduto nel suo operato è riuscito a compiere quello che secondo me è un vero miracolo, Padre Paolino è l’esempio vivente di un uomo che con il suo profondo amore verso il popolo africano è riuscito da solo con la sua forza mentale e resilienza a spostare veramente una montagna.

Con il suo operato è riuscito a offrire una possibilità di vita diversa ad un popolo che lo ha amato veramente come un padre, ricordo ancora l’inno della popolazione Al suo passaggio che cantava “Father Father Father” incessantemente. Porterò sempre nel cuore quello sguardo di gioia felicità e purezza di quei bambini che mi sorridevano in modo incondizionato. Posso dire con assoluta certezza che Padre Paolino è stato il Salvatore di un popolo, se si fa un’analisi delle persone africane che si imbarcano verso le nostre coste di certo non Troveremo mai un ugandese. proviamo a chiederci il perché. Grazie Padre Paolino per essere stato un esempio di forza granitica e per averci insegnato che con la volontà la compassione e l’amore verso il prossimo, si possono compiere i miracoli! (ib)

(Iolanda Baretta è associato di “Amici di Padre Paolino” e presidente associazione Logos & Polis)

CATANZARO – Presentata “L’8 marzo a cena per ‘Mondo Rosa’

È stata presentata, al Centro Polivalente di Catanzaro, l’iniziativa organizzata dal Centro Calabrese di Solidarietà che coinvolge nove ristoratori della provincia per destinare risorse alle attività del Centro Antiviolenza.

Nella giornata dell’8 marzo, Festa della Donna, i ristoranti aderenti all’iniziativa offriranno ai propri clienti la possibilità di partecipare attivamente alla solidarietà. Prenotando un tavolo presso uno dei ristoranti partner, il 10% del conto sarà devoluto al Centro Calabrese di Solidarietà Ets e destinato integralmente alle attività del Centro Antiviolenza “Mondo Rosa”. Hanno aderito all’iniziativa anche: Kesa’s, McDonald’s, La Lanterna, Le Votarelle, La Vecchia Catanzaro, A Picocca, Big B.

Alla presentazione hanno partecipato la presidente del Centro Calabrese di Solidarietà Isolina Mantelli, anche la direttrice amministrativa del Ccs, Vittoria Scarpino, la responsabile del Centro Studi del Centro Katia Vitale, Pippo Capellupo e Gianni Merando del Direttivo del Ccs Ets, il direttore artistico del Teatro Comunale di Catanzaro, Francesco Passafaro ed i responsabili delle aziende che hanno aderito all’iniziativa: Simona Garofalo e Nuccio Nunnari, rispettivamente per “Mulinum” e “Papuga”.

«Partirei da lontano – ha detto Isolina Mantelli –. Tanti anni fa l’8 marzo ha significato l’occupazione dei ristoranti da parte di sole donne, con tavoli occupati solo da donne. Ciò avveniva solo l’8 marzo. Tanta acqua è passata sotto i ponti, le donne hanno acquistato autonomia potere e libertà, mentre dall’altra parte è aumentata la violenza su di loro, come triste contraltare».

«Da allora sono state costruiti Centri anti violenza e Case rifugio – ha aggiunto – considerato l’aumento della violenza dell’uomo contro la donna. Oggi stiamo chiedendo aiuto ai ristoratori proprio in quel giorno, perché vengano aiutate queste iniziative, come il nostro Centro antiviolenza e Mondo Rosa, la nostra casa rifugio, per garantire la continuità lavorativa e l’assistenza ai bambini che si trovano coinvolti».

In Calabria esistono diversi centri antiviolenza. Devo dire che ogni tanto fanno cosa strane, tipo l’ultima iniziativa che mette a rischio famiglie rispetto alla violenza del maltrattante. Noi abbiamo avuto due tentativi di intrusione da parte del maltrattante e ci difendiamo con videosorveglianza e polizia. Come si potrà difendere una famiglia che ospita una donna?

Il progetto del Comune e di Astarte mette a rischio il principio della protezione e dell’uscita dalla violenza che non vuol dire solo accoglienza nel momento dell’emergenza, soprattutto nelle piccole città come Catanzaro dove è facile sapere dove la donna è ospite, ma vuol dire affiancare la donna da persone che conoscono la violenza e sanno come affrontarla.

«Solo chi non conosce la violenza può permettersi di mettere a rischio le famiglie – ha detto Mantelli –. Noi sappiamo benissimo cosa significa l’attesa nei momenti difficili. Ieri sera c’era una donna con una bambina che non trovavano collazione. Allora il problema è sapere quante Case rifugio servono in Calabria, e comprendere che queste sono servizi obbligatori per la difesa delle donne, rispettando ovviamente la legge per l’accreditamento. Quale famiglia può rispettarla. Come può essere che una famiglia diventi il punto di accoglienza di una donna».

Parlando di Centri Antiviolenza, il punto sugli accreditamenti lo ha fatto Vittoria Scarpino, ricordando come «la Regione Calabria ha diramato i requisiti per i Centri antiviolenza, con la delibera di giunta 499. Il problema è che ancora non autorizza i Centri anti violenza all’accreditamento, per cui siamo attualmente in un regime di sussidiarietà, nel senso che tutto ciò che noi realizziamo lo facciamo con pochi euro della legge 20 del 2007 e con i fondi del Dpcm delle Pari opportunità, quando i requisiti richiesti come strutture accreditate agli albi regionali sono prescrittivi. È necessario che la Regione Calabria acceleri sugli accreditamenti, probabilmente sono in attesa di determinare le relative tariffe».

I particolari dell’iniziativa sono stati illustrati da Katia Vitale che è entrata nel vivo dell’iniziativa spiegando lo spirito di un progetto che vuole rafforzare la rete della collaborazione a sostegno delle donne, fatta di azioni concrete che possono coltivare, far crescere e sviluppare le risorse necessarie alla realizzazione di un progetto sociale di cui il Centro calabrese di solidarietà Ets è custode, destinando la generosità di chi partecipa alle persone fragili, che restano ai margini, che hanno bisogno di una speranza e di una seconda opportunità.

Parole di soddisfazione per l’iniziativa, sono arrivate dai titolari degli esercizi commerciali che hanno risposto alla richiesta del Ccs. Simona Garofalo, store manager del Mulinum di San Floro, ha commentato dicendo: «Abbiamo aderito a questa proposta, proprio perché anche nel nostro progetto la donna ha un ruolo importantissimo. Donna che è stata, da sempre, il baluardo delle nostre tradizioni. Auspichiamo che, iniziative come questa, possano essere riproposte anche in altre occasioni».

Anche Nuccio Nunnari ha ribadito lo spirito dell’adesione all’iniziativa: sostenere le donne, e soprattutto un progetto che contribuisca ad un cambio di mentalità nella direzione della valorizzazione delle donne, che «sono davvero il cuore della comunità».

«Il nostro contributo – ha  annunciato Passafaro — sarà quello di devolvere il 10 per cento dell’incasso della serata del 10 marzo in cui andrà in scena lo spettacolo Giovanni e Paolo gli antieroi, dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: Serata in cui avremo la presenza anche della mamma di Emanuela Loi, l’agente rimasta uccisa nell’attentato di via D’Amelio». (rcz)

 

Sabato a Soverato il congresso sull’approccio clinico multidisciplinare

Sabato 9 marzo, a Soverato, nella Sala Consiliare, si terrà il congresso Approccio clinico multidisciplinare ed etico con i pazienti anziani ospiti di strutture residenziali. Impegno, etica e professionalità oltre l’attesa della vita, organizzato dal provider Xenia di Francesca Mazza.

I responsabili scientifici, i dottori Franco Montesano e Saverio Palermo, discuteranno, con i colleghi e gli addetti ai lavori, delle strutture residenziali accreditate per l’ospitalità di utenti anziani, nelle quali operano professionisti medici, oltre che di altre discipline multiprofessionali.
«Spesso si tratta di professionisti – hanno spiegato – che dopo aver dedicato la loro vita lavorativa alle proprie specifiche attività, continuano ad esercitare anche dopo il pensionamento, arricchendo ulteriormente le proprie competenze e fornendo nel contempo un importante contributo di esperienza e conoscenza clinica».
Ciò risulta ancora più determinante se si considera la tipologia dell’utenza in oggetto: soggetti anziani, con età spesso molto avanzata e problemi patologici psicofisici complessi e multidimensionali. Alcuni di questi professionisti, di concerto con molti loro colleghi aderenti all’iniziativa, hanno inteso promuovere un primo evento congressuale, a carattere provinciale, finalizzato al dibattito, al confronto e allo scambio  culturale fra medici ed operatori impegnati nel settore, con il contributo di altri professionisti che, per le loro conoscenze specialistiche, svolgono un ruolo  particolarmente importante nella cura delle patologie maggiormente
frequenti nei soggetti anziani.
«L’occasione può anche essere utile – si legge – per rafforzare la rete di conoscenza e collaborazione fra strutture similari e altre realtà socio sanitarie territoriali ed ospedaliere: al congresso infatti interverranno relatori e moderatori di comprovata esperienza e parteciperanno operatori multidisciplinari che delle strutture di riferimento anche allo scopo di fornire una giornata di formazione ed aggiornamento sui temi di maggiore interesse».
Due le sessioni che permetteranno l’accesso ai crediti formativi. Poi le conclusioni e le proposte future relative all’implementazione della rete territoriale ed all’organizzazione del prossimo convegno provinciale. A fine lavori, al Teatro comunale di Soverato, insieme alle autorità ed ai rappresentanti delle strutture accreditate organizzatrici dell’evento, infine la serata musicale di aggregazione sociale, presentata da Caterina Menichini, con l’esibizione del gruppo musicale “the open space”. (rcz)

LAMEZIA – Successo per l’evento “La grande città”

Ha riscosso grande successo, a Lamezia Terme, l’evento La grande città. Vi arrivai una domenica d’estate, svoltosi al Teatro “Franco Costabile” e organizzato dal Comitato per il Centenario del poeta Franco Costabile, nell’ambito della rassegna …con questo cuore troppo cantastorie per i 100 anni del poeta.

Giovanni Mazzei, direttore artistico della rassegna e del Comitato, ha guidato il pubblico attraverso circa due ore di spettacolo, mantenendo sempre alta la tensione narrativa. La sua presenza carismatica e la sua profonda conoscenza della poetica costabiliana hanno contribuito a creare un’atmosfera vibrante e appassionante.

La nutrita partecipazione di pubblico, ha dimostrato l’interesse e l’apprezzamento della comunità locale per iniziative culturali di alto livello. Gli spettatori sono stati accolti da un viaggio nel tempo attraverso gli anni ’50-’60, esplorando l’ambiente culturale e letterario romano e il circolo di intellettuali legato a Giuseppe Ungaretti.

A impreziosire ulteriormente la serata lametina, è stato il “ritorno a casa” dell’insegna recante la dicitura “Teatro comunale Franco Costabile”, che grazie all’intervento del Centro di Documentazione e Studi su Lamezia e il comprensorio lametino può di nuovo essere esposta all’esterno del teatro sambiasino.

Tra i momenti salienti della serata, la discussione degli scrittori di caratura nazionale Michele Caccamo e Pierluigi Cuccitto, che hanno offerto uno sguardo approfondito sulla produzione poetica di Franco Costabile. I due autori hanno saputo regalare ai presenti delle riflessioni importanti, che affrancano il Costabile da un bieco provincialismo inserendolo a pieno titolo nella schiera di poeti di interesse nazionale. Ha destato l’interesse del pubblico anche il focus sulle riviste letterarie del Secondo Novecento sulle quali scrisse Costabile, come Botteghe Oscure, L’Europa Letteraria ecc. offerto dalla studentessa Katia Ruberto.

Le poesie dell’artista sono state portate in vita con maestria e sentimento dall’attore Dario Natale e da Domenico D’Agostino, aggiungendo un tocco teatrale e un’interpretazione non tradizionale ai versi dell’autore calabrese.

«Il Comitato FrancoCostabile 100 ha dimostrato, ancora una volta – si legge in una nota – la sua capacità di organizzare eventi di grande qualità, celebrando la figura di Franco Costabile e promuovendo la cultura nella comunità. L’entusiasmo del pubblico e il successo dell’evento sono un segno tangibile dell’importanza di iniziative culturali di questo genere. I componenti del Comitato ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questo evento straordinario, invitandovi a seguire con la stessa passione i prossimi appuntamenti del calendario del centenario di Franco Costabile». (rcz)

 

CATANZARO – Giornata internazionale della donna, il programma degli eventi

Incontri e dibattiti all’interno di un cartellone denominato “Il senso delle donne”. In occasione della Giornata internazionale della donna, la città di Catanzaro si prepara a ospitare una serie di incontri, dibattiti ed appuntamenti culturali, sportivi e sociali di grande rilievo.

Questo programma è stato realizzato grazie alla sinergia tra gli assessorati alla Cultura e Pari opportunità, guidato da Donatella Monteverdi, ai Rapporti con il sistema sanitario, sotto la guida di Giusy Iemma, e allo Sport, diretto da Nunzio Belcaro, la Commissione Pari opportunità, presieduta da Luciana Loprete, e la stretta collaborazione di numerose associazioni del territorio.

La serie di eventi, che si svolgerà nel corso della settimana dedicata alla celebrazione delle donne, mira a promuovere la riflessione e il dialogo su temi cruciali quali l’uguaglianza di genere, la salute, il benessere e l’empowerment femminile, attraverso un approccio inclusivo e partecipativo.

Gli eventi proposti spazieranno da incontri culturali e dibattiti, a manifestazioni sportive e attività di sensibilizzazione, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera comunità, dalle scuole alle famiglie, dai giovani agli anziani, in un’ampia riflessione collettiva sull’importanza del ruolo delle donne nella società.

Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura, sottolinea: «Attraverso la cultura possiamo favorire un cambiamento significativo nella percezione del ruolo delle donne nella nostra società. Questo programma è un’opportunità per riflettere sulle conquiste ottenute e sul cammino che ancora ci attende verso la piena uguaglianza, considerando la diversità di genere un elemento fondamentale per la crescita di tutta la comunità».

Nunzio Belcaro, assessore allo Sport, evidenzia l’importanza dello sport come veicolo di emancipazione e crescita personale: «E’ uno strumento potente per promuovere l’uguaglianza di genere e l’autoaffermazione. Con questo programma intendiamo celebrare le donne, ispirando le giovani generazioni a superare ogni barriera».

Giusy Iemma, vicesindaco e assessore la responsabilità dei Rapporti con il sistema sanitario, aggiunge: «La salute e il benessere delle donne sono al centro dei nostri sforzi, e purtroppo molte volte sono quest’ultime devono farsi carico di familiari affette da malattie croniche e disabilità sostituendo un welfare non è sufficiente. Attraverso questi incontri vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su temi fondamentali come la prevenzione e l’accesso alle cure, elementi chiave per garantire una società più equa e inclusiva». (rcz)